sabato 19 marzo 2011

20 Marzo 2011. II Domenica di Quaresima. San Gregorio Palamas

 

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TROPARI

Ote katìlthes pros ton thànaton, * i Zoì i athànatos, * tòte ton Àdhin enèkrosas * ti astrapì tis Theòtitos; * òte dhe ke tus tethneòtas * ek ton katachthonìon anèstisas, * pàse e Dhinàmis * ton epuranìon ekrávgazon: * Zoodhòta Christè, o Theòs imòn, dhòxa si.

Quando Tu, vita immortale, discendesti incontro alla morte, allora annientasti l’Inferno col fulgore della divinità; ma allorché risuscitasti i morti dai luoghi sotterranei, tutte le potenze sovracelesti esclamarono: Cristo, Dio nostro, datore di vita, gloria a Te!

Orthodoxias o fostir, Ekklisìas to stìrigma kiè dhidàskale, ton monastòn i kallonì, ton theològon ipèrmahos aprosmàchitos, Grigòrie thavmeturghiè, Thessalonìkis to kàvchima, kìrix tis chàritos, ikèteve dhiapandòs, sothìne tas psihàs imòn.

Astro dell'Ortodossia, sostegno e maestro della Chiesa, bellezza dei monaci, imbattibile difensore dei teologi, o Gregorio Taumaturgo vanto di Tessalonica, araldo della grazia, prega sempre per la salvezza delle anime nostre.

Ti ipermàcho stratigò ta nikitìria, * os litrothìsa ton dhinòn efcharistìria * anagràfo sì i pòlis su, Theotòke. * All’os èchusa to kràtos aprosmàchiton, * ek pandìon me kindhìnon elefthèroson, * ìna kràzo si: Chère, Nìmfi anìmfefte.

A te stratega condottiera che mi difendi, io, la tua città, grazie a te riscattata da tremende sventure, o Madre di Dio, dedico questi canti di vittoria in rendimento di grazie. E tu che possiedi l'invincibile potenza, liberami da ogni specie di pericolo, affinchè io a te acclami: Gioisci, Sposa inviolata!

APOSTOLOS (Eb. 1,10-14; 2,1-3)

Tu, o Signore, ci custodirai e ci guarderai da questa gente per sempre. (Sal. 11,8)

- Salvami, Signore, perché non c’è più un uomo fedele; perché è scomparsa la fedeltà tra i figli degli uomini. (Sal. 11,2)

Lettura dalla lettera di Paolo agli Ebrei.

Tu, Signore, da principio hai fondato la terra e opera delle tue mani sono i cieli. Essi periranno, ma tu rimani; invecchieranno tutti come un vestito. Come un mantello li avvolgerai, come un abito, e saranno cambiati; ma tu rimani lo stesso, e gli anni tuoi non avranno fine. A quale degli angeli poi ha mai detto: Siedi alla mia destra, finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi? Non sono essi tutti spiriti incaricati di un ministero, invitati per servire coloro che devono ereditare la salvezza? Proprio per questo bisogna che ci applichiamo con maggiore impegno a quelle cose che abbiamo udito, per non andare fuori strada. Se, infatti, la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata salda, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta punizione, come potremo scampare noi se trascuriamo una salvezza così grande? Questa infatti, dopo essere stata promulgata all’inizio dal Signore, è stata confermata in mezzo a noi da quelli che l’avevano udita.

Alliluia (3 volte).

- Canterò in eterno la tua misericordia, o Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà di generazione in generazione. (Sal. 88,2)

Alliluia (3 volte).

- Poiché hai detto: “La mia grazia durerà per sempre”; la tua verità è fondata nei cieli. (Sal. 88,3)

Alliluia (3 volte).

VANGELO (Mc. 2, 1-12)

In quel tempo Gesù entrò a Cafarnao. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola. Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov’egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: “Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”. Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: “Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?”. Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: “Perché pensate così nei vostri cuori? Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati , prendi il tuo lettuccio e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino disse al paralitico alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua”. Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: “Non abbiamo mai visto nulla di simile!”

MEGALINARION

Epì sì chèri, Kecharitomèni, pàsa i ktìsis, * anghèlon to sìstima ke anthròpon to ghènos, * ighiasmène naè ke paràdhise loghikè, * parthenikòn kàfchima, * ex ìs Theòs esarkòthi, * ke pedhìon ghègonen * o pro eònon ipàrchon Theòs imòn. * Tin gàr sìn mìtran thrònon epìise, * ke tin sìn gastèra platitèran * uranòn * apirgàsato. * Epì sì chèri, * Kecharitomèni, * pàsa i ktìsis, * dhòxa si

In te si rallegra, o piena di grazia, tutto il creato: e gli angelici cori e l’umana progenie, o tempio santo e razionale paradiso, vanto delle vergini. Da te ha preso carne Dio ed è divenuto bambino colui che fin dall’eternità è il Dio nostro. Del tuo seno infatti egli fece il suo trono, rendendolo più vasto dei cieli. In te, o piena di grazia, si rallegra tutto il creato. Gloria a te.

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