venerdì 16 dicembre 2011

17 DICEMBRE
Memoria del santo profeta Daniele (536 a.C.), e dei tre san­ti fanciulli Anania, Azaria e Misaele.
VESPRO
Al Signore, ho gridato, 6 stichi e stichirá prosómia del pro­feta.
Tono 4. Come generoso fra i martiri.
Si celebri oggi con canti divini * il fulgidissimo sole, * il gloriosissimo tra i profeti, * la divina di­mora dei cari­smi dello Spirito, * la fonte perenne, * la spe­cola dello Spirito, * la preziosissima e nobilissima * co­lonna di dottrine, * il fon­­da­mento della terra, * il saldo sostegno.
Come luminosissimo astro, * come grandissima stella mattutina, * e come uomo dilettissimo˚, * noi ti onoriamo, * tu che splendidamente risplendi * dei fulgori delle virtú * e illu­mini le anime e i corpi dei fedeli; * a te noi gri­diamo: * Profeta Daniele, * supplica il Salvatore affinché salvi * quanti pia­men­te celebrano te.
La tua lingua, o sapientissimo, * è divenuta eloquente * come stilo di scriba veloce˚; * la legge di Dio infatti * ha preso di­mora nel tuo cuore * e la tua bocca ha dimostrato * di espr­i­mere giusto giudizio˚: * è cosí che hai sver­gognato * gli iniqui anziani * e hai liberato Susanna dalla morte˚, * o splendore dei profeti.
Altri stichirá prosómia, dei santi fanciulli.
Stesso tono. Hai dato come segno.
Attenendovi alle leggi date da Dio, * o felicissimi, * non vi siete contaminati con cibi impuri, * ma, custodita intatta la bellezza dell’anima, * avete davvero conservata ille­sa e fresca * la vostra stupenda floridezza * e l’incantevole gio­vinezza˚, * perché il Sovrano glorifica * quelli che gli rendono culto.
Arsi dalla fiamma divina, * i giovinetti disprezzarono il fuoco: * in esso i venerabili, irrorati di rugiada, * intrecciando una splendida danza corale * cantavano salmeggiando il cele­ber­rimo cantico˚: * perché brama­vano, i sapientissimi, * il re­gno eterno e immutabile, * bra­mavano il regno celeste, i gloriosi.
Colpiti dalla tua parola sapiente, * o Daniele degno di ammirazione, * e dall’intelligenza dei fanciulli, * i tiranni vi po­sero, o venerabili, * a reggere e governare le regioni dei caldei˚, * poiché è certissimo che anche il nemico * suole ammirare la virtú * e lo splendore dei costumi: * è infatti per aver dominato le passioni * che voi siete dive­­nu­ti principi.
Gloria. Tono 2. Di Anatolio.
Ci ha oggi spiritualmente riuniti, * o fedeli, * il pro­feta Daniele * e appresta una mensa di copiose virtú * per ricchi e poveri, * stranieri e abitanti del paese, * e un calice spi­rituale * che riversa rivi di pietà, * rallegra il cuore dei fedeli˚ * e trasmette la grazia dello Spirito santo. * Poiché questo pro­feta, * lampada lumino­sissima che ha rifulso nel mondo, * ha abbattuto tutti gli idoli degli assiri˚ * e ha chiuso le fauci di belve selvagge˚. * Con lui si celebrino anche i tre fanciulli, * che, non d’oro per natura, * si rivelano piú provati dell’oro: * infatti, non li fuse il fuoco della fornace, * ma li conservò illesi, * benché circondati da nafta, pece e sarmenti. * E il Signore che ci ha condotti * a questa periodica ricorrenza, * ci renda de­gni di giungere anche * al solenne e venerando giorno * del­la Natività di Cristo, * che ci dona per le loro preghiere * il per­dono dei peccati * e la grande misericordia˚.
Ora e sempre.
Proeórtion. Stesso tono.
Venite tutti, * celebriamo con fede i giorni vigilari * della Natività di Cristo, * e facendoci spiritualmente pre­cedere * dal­­l’inno a mo’ di stella, * cantiamo con i pastori * le dosso­logie dei magi: * È giunta la salvezza dei mortali * da grembo vergi­nale, * per richiamare dall’esilio i mortali.
Allo stico, 3 stichirá prosómia.
Tono 4. Come generoso fra i martiri.
Il mirabile Daniele, * il cui cuore era puro ricet­­tacolo dello Spirito, * da lui illuminato * inter­preta con chiaro vatici­nio cose future, * adorno dello splendore della profezia, * e lu­ci­damente spiega i sogni segreti * degli empi re che erano al potere˚.
Stico: Mirabile è Dio nei suoi santi, il Dio di Israele.
Avendo temprato il tuo corpo col digiuno, * lo hai reso durissimo per le fauci dei leoni: * stando infatti in mezzo ad essi, * o divino profeta, * e tenendo fisso lo sguardo al Dio buo­no, * tu rimanesti illeso˚, * per l’ineffabile potenza * di co­lui che tutto opera prodigiosamente, * del Reden­tore delle anime nostre.
Stico: Per i santi che sono nella sua terra, il Signore ha re­so mirabili, in loro, tutte le sue volontà.
Tu hai visto seduto in trono * e circondato da angeli * co­lui che, oltre ogni comprensione, * è Giudice giusto, * o mirabile profeta: * sbigottito per il terrore della tremenda visione, * l’hai chiaramente manifestata a tutti i posteri, * tracciando l’immagine della seconda venuta * del nostro Dio incarnato˚.
Gloria. Dei santi fanciulli. Tono pl. 2.
Con anima contrita e spirito umile˚, * in mezzo alla fornace del fuoco, * avete cantato l’inno universale, * o fanciulli felicis­simi; * e il Signore, che è vicino ai contriti di cuore * e salva gli umili di spirito˚, * ha ascoltato la vo­stra voce: * custodendovi illesi, * vi ha accolti come sacri­ficio puro˚. * Perciò voi, pro­genie di Abramo, * siete stati fatti degni di diventare * figli di Dio. * Avendo dunque famigliarità con lui, * intercedete assi­duamente per le anime nostre.
Ora e sempre. Del profeta. Stesso tono.
Daniele, uomo dilettissimo˚, * avendoti contemplato, o Signo­re, * come pietra tagliata senza opera d’uomo˚, * ha preannunciato come bambino generato senza seme * te, Verbo in­carnato dalla Vergine, * Dio immutabile * e Salvatore delle a­nime nostre.
Apolytíkion. Tono 2.
Grandi sono le opere della fede! * Nella sorgente del fuoco, * come presso acqua di sollievo˚, * esultavano i tre santi fanciulli˚; * e il profeta Daniele * si mostrava pastore di leoni˚, * come di pecore. * Per le loro suppliche, o Cristo Dio, * salva le anime nostre.
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon.
Trascendono il pensiero tutti i tuoi misteri, * tutti sono piú che gloriosi, * o Madre-di-Dio; * nel sigillo della purezza, * custodita nella verginità, * tu sei stata ricono­sciuta * vera Ma­dre del Dio vero: * supplicalo dunque * per la salvezza delle anime nostre.


dall'Anthologion vol.1 ed.LIPA

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