giovedì 5 gennaio 2012

Grande Benedizione delle acque nel giorno delle Teofanie

Ο ΜΕΓΑΣ ΑΓΙΑΣΜΟΣ

Di origine palestinese, dalle rive del Giordano e dalle sue zone limitrofe, questo rito si è col tempo diffuso in tutto l’orbe cristiano, ancora oggi celebrato in tutte le Chiese. La composizione delle preghiere è comunemente attribuita a san Sofronio patriarca di Gerusalemme. La consuetudine della benedizione delle acque alla vigilia delle Teofanie fu introdotta da Pietro Fullone, patriarca di Antiochia (†488).
Dopo i vespri del 5 sera e dopo la Liturgia del 6 gennaio, celebranti e popolo si recano presso un corso d’acqua, una fonte o in riva al mare. Laddove non sia possibile recarsi ad un luogo con presenza di acqua corrente si prepara una conca piena d’acqua, in genere si adopera la colinvitria per i battesimi, sistemata su un tavolino in fondo alla chiesa.


IN PROCESSIONE
La voce del Signore echeggia sulle acque e dice: Venite, ricevete tutti dal Cristo manifestatosi lo Spirito di sapienza, lo Spirito di intelletto, lo Spirito del timor di Dio.

Oggi viene santificata la natura delle acque, il Giordano si ferma e trattiene il corso delle proprie acque, vedendo il Signore purificarsi.

Come uomo sei venuto al fiume, o Cristo Re; e ti sei affrettato, o Buono, a ricevere un battesimo da schiavo dalle mani del Precursore per i nostri peccati, o amico degli uomini.

Gloria. E ora.

All’invito di colui che grida nel deserto ‘preparate la via del Signore’, sei venuto, o Signore, prendendo una forma di schiavo e chiedendo il battesimo Tu, che non hai conosciuto il peccato. Ti videro le acque ed ebbero paura; fu preso da timore il Precursore ed esclamò dicendo: come la lucerna potrà illuminare la Luce? come potrà il servo imporre la mano sul suo Signore? Santifica me e le acque, o Salvatore, Tu che togli i peccati del mondo.

LETTURA DELLE PROFEZIE
Diac.: Sapienza!
Lett.: Lettura della profezia di Isaia.
Diac.: Stiamo attenti.

(Isaia 35, 1-10)
Queste cose dice il Signore: Si rallegrerà la terra deserta ed incolta, la solitudine esulterà e fiorirà come un giglio. Germoglierà rigogliosa ed esulterà lieta e gioconda: a lei sarà data la gloria del Libano e la magnificenza del Carmelo; essi vedranno la gloria del Signore e la maestà del nostro Dio. Confortate le braccia infiacchite e rinfrancate le ginocchia vacillanti, dite ai pusillanimi: Coraggio, non temete, ecco il vostro Dio che viene con la vendetta della retribuzione; Egli stesso verrà e vi salverà. Allora si apriranno gli occhi del ciechi, e gli orecchi del sordi si schiuderanno. Allora lo zoppo salterà come un cervo e la lingua dei muti si scioglierà; così già si sciolsero nel deserto le rocce zampillanti acqua e torrenti nella solitudine. E la terra inaridita sarà uno stagno, e il suolo assetato sarà mutato in fontane d’acqua. Sulle tane dove prima abitavano i dragoni cresceranno verdeggianti le canne e i giunchi. E vi sarà una strada e una via, e la via sarà chiamata santa: l’immondo per essa non passerà; e sarà questa per voi la diritta via, tale che per essa gli ignoranti non erreranno. Il leone qui non vi sarà, nessuna bestia malefica la scorrerà né si troverà su di essa, e vi cammineranno quelli che saranno liberati. E i redenti dal Signore ritorneranno, inneggianti entreranno in Sion; e la gloria eterna regnerà sul loro capo, col gaudio e la letizia che avranno conseguito; ed il dolore e il pianto saranno svaniti.

Diac.: Sapienza!
Lett.: Lettura della profezia di Isaia.
Diac.: Stiamo attenti.

(Isaia 55, 1-13)
O voi tutti assetati venite alle acque, voi che non avete denaro affrettatevi, comprate e mangiate; venite e comprate senza denaro, e senza nessuno scambio, vino e latte. Perché spendete il denaro in ciò che non è pane, e la vostra fatica in ciò che non sazia? Udite, udite me, e cibatevi di quello che è buono, e l’anima vostra sentirà le delizie del pingue alimento. Porgete il vostro orecchio e venite a me: ascoltate, e l’anima vostra vivrà; ristabilirò con voi il patto eterno, le misericordie assicurate a David. Ecco l’ho posto testimone ai popoli, condottiero e maestro alle nazioni. Ecco, che tu chiamerai le genti che non conoscevi, e quelle che non ti conoscevano correranno a te, per riguardo del Signore e Dio tuo, e del Santo di Israele, perché ti ha glorificato. Cercate il Signore mentre si può trovare, invocatelo mentre è vicino. L’empio lasci la sua via e l’uomo iniquo i suoi propositi; e ritorni al Signore che gli userà misericordia, e al nostro Dio che è largo nel perdonare. Perché i miei propositi non sono i vostri, e le vostre vie non sono le mie vie, dice il Signore. Perché quanto il cielo è più alto della terra, altrettanto le mie vie sono più alte delle vostre, e i miei propositi al disopra dei vostri. E quale la pioggia e la neve che scendono dal cielo e non vi fanno ritorno, ma innaffiano la terra e la fecondano e la fanno germogliare, dando seme da seminare e pane da mangiare, tale sarà la mia parola; una volta uscita dalla mia bocca non tornerà a me senza frutto, ma opererà tutto quello che io voglio, e prospererà in quelle cose per cui l’ho inviata. Perché con allegrezza uscirete, e in pace sarete ricondotti; i monti e i colli festeggeranno il vostro apparire con cantici, e tutte le piante della campagna applaudiranno. In luogo delle spine crescerà l’abete, e invece dell’ortica spunterà il mirto: e il Signore renderà il suo nome eternamente glorioso e perpetuo, che non scomparirà mai.

Diac.: Sapienza!
Lett. : Lettura della profezia di Isaia.
Diac.: Stiamo attenti

(Isaia 12, 3-6)
Con gaudio attingerete acqua dalle fonti del Salvatore, e direte in quel giorno: Celebrate il Signore, invocate il suo nome, divulgate fra le genti i suoi disegni: rammentate quanto eccelso è il suo nome. Inneggiate al Signore perché ha operato cose sublimi, proclamate questo per tutta la terra. O dimora di Sion, esulta e inneggia perché grande è in mezzo a te il Santo d’Israele.

EPISTOLA
Diac.: Stiamo attenti
Lett.: Il Signore è mia illuminazione e mio Salvatore, chi temerò? Il Signore è il protettore della mia vita, di chi avrò timore?
Diac.: Sapienza!
Lett.: Lettura della Epistola I di Paolo ai Corinti.

(I Corinti 10, 1-4)
Fratelli, non voglio che voi ignoriate che i nostri padri sono stati tutti sotto la nuvola e tutti passarono per il mare; e tutti per andare dietro a Mosè s’immersero nella nuvola e nel mare; e tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale e bevvero la stessa bevanda spirituale. E bevevano dalla roccia spirituale che li accompagnava, e la roccia era Cristo.

Alliluia
La voce del Signore sopra le acque.
Sticho: Il Dio della gloria tuona sopra le acque.

EVANGELO
Celebrante: Sapienza! In piedi, ascoltiamo il santo Evangelo. Pace a tutti!
Coro: E allo spirito tuo
Diac: Lettura del santo Evangelo secondo Marco.
Coro: Gloria a Te, Signore, gloria a Te
Diac.: Stiamo attenti

(Marco 1, 9-11)
In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu immerso da Giovanni nel Giordano; e quindi, mentre risaliva dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito scendere sopra di lui quasi colomba. E dal cielo una voce si fece udire: «Tu sei il mio Figlio l’amato, in Te ho posto le mie compiacenze».
Coro: Gloria a Te, Signore, gloria a Te

Ektenia
Diac: In pace preghiamo il Signore.
Coro: Kirie eleison

Per la pace che viene dall’alto e per la salvezza delle anime nostre, preghiamo il Signore.
Per la pace di tutto quanto il mondo, per la prosperità delle sante Chiese di Dio e per l’unione di tutti, preghiamo il Signore.
Per questa santa casa e per coloro che vi entrano con fede, pietà e timor di Dio, preghiamo il Signore.
Per il nostro arcivescovo n., per l’onorabile presbiterio, per il diaconato in Cristo, per il clero e per il popolo tutto, preghiamo il Signore.
Per questa città, per ogni città e paese e per tutti i fedeli che vi abitano, preghiamo il Signore.
Per la salubrità dell’aria, per l’abbondanza dei frutti della terra e per tempi di pace, preghiamo il Signore.
Per i naviganti, i viandanti, i malati, i sofferenti, i prigionieri e per la loro salvezza, preghiamo il Signore.
Affinché sia santificata quest’acqua con la virtù e la potenza e la venuta del Santo Spirito.
Affinché discenda su queste acque l’azione purificatrice della sovrasostanziale Trinità.
Affinché siano donate ad esse la grazia della redenzione e la benedizione del Giordano.
Affinché noi possiamo essere illuminati con la luce della conoscenza e della pietà per la venuta del Santo Spirito.
Perché quest’acqua possa divenire dono di santificazione, lavacro dei peccati per la guarigione dell’anima e del corpo, ed idonea per ogni utilità.
Perché quest’acqua divenga sorgente di vita eterna.
Affinché si manifesti riparo contro tutte le insidie dei nemici visibili ed invisibili.
Per coloro che ne attingono e ne prendono per la benedizione delle loro case.
Perché possa servire per la purificazione delle anime e dei corpi di tutti quelli che la prendono e la usano con fede.
Affinché siamo resi degni di essere ripieni di santificazione per la partecipazione di queste acque all’invisibile manifestazione del Santo Spirito.
Affinché il Signore Dio esaudisca la voce della preghiera di noi peccatori ed abbia misericordia di noi.
Affinché ci liberi da ogni afflizione, ira, pericolo e necessità, preghiamo il Signore.
Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.
Facendo memoria della tutta santa, intemerata, benedetta sopra ogni creatura e gloriosa Signora nostra, la Madre di Dio e sempre-vergine Maria, con tutti i santi, noi stessi gli uni gli altri affidiamo e tutta la nostra vita a Cristo Dio.
Coro: A Te, o Signore.

Mentre il Diacono recita l’ektenia, il celebrante dice sommessamente:
Signore Gesù Cristo, Figlio unigenito, che sei nel seno del Padre, vero Dio, sorgente di vita e di Immortalità, luce da luce, venuto al mondo per illuminarlo, rischiara la nostra mente col tuo Santo Spirito ed accogli il ringraziamento che Ti tributiamo per le mirabili e prodigiose tue opere, disposte fin dall’eternità col tuo salutare ordinamento. Così rivestito della nostra debole e povera natura, sottomesso alle leggi dei tuoi servi, sei disceso Tu, Sovrano di ogni cosa, ed hai accettato di essere battezzato nel Giordano da mano di servo affinché, santificata la natura delle acque, Tu incontaminato, aprissi a noi la via della rigenerazione per l’acqua e il Santo Spirito, restituendoci alla primitiva libertà. Nel celebrare il ricordo di un tal divino mistero Ti preghiamo, o Signore, amico degli uomini, di versare sopra di noi, indegni tuoi servi, per la tua divina promessa, l’acqua purificatrice, dono della tua misericordia, affinché, per mezzo di quest’acqua, sia accetta alla tua bontà la supplica di noi peccatori e sia accordata per essa la tua benedizione a noi e a tutto il tuo popolo fedele, a gloria del santo ed adorabile tuo nome. Poiché a Te si conviene ogni gloria, onore ed adorazione, assieme al Padre tuo eterno e al tutto santo, buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amìn.


PREGHIERA PER LA SANTIFICAZIONE DELLE ACQUE(di Sofronio di Gerusalemme)
Quindi il celebrante recita a gran voce questa preghiera:
Trinità sovrasostanziale, buonissima, divinissima, onnipotente, onniveggente, invisibile, incomprensibile, creatrice delle sostanze spirituali e delle ragionevoli nature, innata bontà, luce inaccessibile che illumini ogni uomo che viene nel mondo, illumina anche me, indegno tuo servo; illuminami gli occhi della mente affinché possa anch’io inneggiare l’incommensurabile tua opera e potenza. Bene accetta ti sia la mia supplica per il popolo qui presente e fa che le mie colpe non impediscano che scenda qui il tuo Santo Spirito, ma concedimi di invocarti senza condanna e dire anche ora, tutto buono: Ti glorifichiamo, Signore amico degli uomini, Onnipotente, eterno Re. Glorifichiamo Te, autore e fattore di ogni cosa. Ti glorifichiamo, Figlio di Dio unigenito, senza padre da parte della Madre e senza madre da parte del Padre. Nella precedente festa infatti Ti abbiamo visto bambino, in questa invece Ti vediamo perfetto, essendoti da perfetto manifestato Dio nostro perfetto.
Oggi infatti è giunto il tempo della Festa, e il coro dei Santi si riunisce a noi e gli Angeli fanno festa assieme agli uomini. Oggi la grazia del Santo Spirito, in forma di colomba, è discesa sopra le acque. Oggi è spuntato il Sole che mai tramonta, e il mondo risplende alla luce del Signore. Oggi la luna con i suoi lucenti raggi brilla assieme al mondo. Oggi le luminose stelle con la chiarezza della loro luce rendono bello l’universo. Oggi le nuvole dall’alto dei cieli fanno piovere all’umanità la rugiada della giustizia. Oggi l’Increato per sua volontà vien toccato dalle mani dalla sua creatura. Oggi il Profeta e Precursore si avvicina al Signore, ma si arresta tremante, vedendo la condiscendenza di Dio verso di noi. Oggi le rive del Giordano vengono tramutate in farmaco per la presenza del Signore. Oggi tutto il creato si irriga con mistiche correnti. Oggi le colpe degli uomini vengono cancellate con le acque del Giordano. Oggi si apre agli uomini il Paradiso e il Sole della giustizia ci inonda di splendore. Oggi, con la venuta del Signore, viene trasformata in dolcezza per il popolo l’acqua che era amara sotto la guida di Mosé. Oggi veniamo liberati dal vecchio lutto, e come nuovo Israele siamo salvati. Oggi siamo riscattati dalla tenebra e veniamo resi sfavillanti dalla luce della divina conoscenza. Oggi la caligine del mondo viene fugata con la manifestazione del Dio nostro. Oggi risplende tutta la creazione. Oggi l’errore vien dissipato e la venuta del Signore ci prepara la via della salvezza. Oggi le creature celesti fan festa assieme con le terrene e le terrene ragionano con le celesti. Oggi esulta la sacra e sublime assemblea degli ortodossi. Oggi il Signore si accosta al battesimo per sollevare in alto l’umanità. Oggi Colui che non si è curvato si inchina al proprio servo per liberarci dalla schiavitù. Oggi abbiamo acquistato il regno dei cieli: e il regno del Signore non avrà fine. Oggi la terra e il mare prendono parte alla gioia del mondo e il mondo è ripieno di allegrezza.
Ti videro le acque, o Dio, Ti videro le acque e si atterrirono. Il Giordano si volse indietro, vedendo il fuoco della Divinità che discendeva corporalmente ed entrava in esso. Il Giordano si volse indietro vedendo il Santo Spirito disceso in forma di colomba che Ti aleggiava attorno. Il Giordano si volse indietro vedendo l’Invisibile fatto visibile, il Creatore incarnato, il Padrone in forma di servo. Il Giordano si volse indietro e i monti trepidarono guardando Dio nella carne; e le nubi emisero una voce, ammirando Colui che veniva, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero. Contempliamo oggi la solennità del Signore nel Giordano: Egli infatti vi sommerge la morte della trasgressione, il pungolo dell’errore, il collegamento con l’inferno, e da al mondo il battesimo di salvezza. Per cui anch’io, peccatore ed indegno servo, narrando le grandezze dei tuoi prodigi, preso da timore, con compunzione a Te esclamo:

Il celebrante, ad alta voce, elevando le mani in alto e volgendosi al centro, poi a destra e a sinistra, dice per tre volte:
Grande sei, o Signore, e prodigiose sono le opere Tue, e nessuna parola può essere sufficiente ad inneggiare le Tue meraviglie.
Coro: Amìn.

Tu infatti, con la tua volontà, dal nulla hai portato all’esistenza tutte le cose, con la tua potenza trattieni il creato e con la tua provvidenza governi il mondo. Tu, con quattro elementi, hai costituito il creato, hai coronato con quattro stagioni il ciclo dell’anno. Innanzi a Te tremano tutte le potenze intellettive. Te inneggia il sole, Te glorifica la luna, a Te son sottoposti gli astri, a Te obbedisce la luce, di Te tremano gli abissi, a Te servono le sorgenti. Tu hai disteso il cielo come una cortina, Tu hai consolidata la terra sopra le acque, Tu hai arginato il mare con la sabbia, Tu hai effuso l’aria per la respirazione. Le Angeliche Potenze servono Te, i cori degli Arcangeli Ti adorano, i Cherubini dai molti occhi e i Serafini dalle sei ali, stando attorno e volando intorno, con timore si nascondono alla tua inaccessibile gloria. Poiché Tu, Dio non circoscritto, senza inizio ed ineffabile, sei venuto sulla terra, assumendo forma di servo, divenendo somigliante agli uomini: non hai sopportato, infatti, o Signore, per la tua grande misericordia, di vedere tiranneggiato dal diavolo il genere umano, ma sei venuto e ci hai salvato. Confessiamo la grazia, predichiamo la misericordia, non nascondiamo il beneficio. Hai liberato i figli della nostra natura, hai santificato il seno verginale con la tua nascita, tutto il creato ha sciolto a Te inni quando sei apparso. Perché Tu, o Dio nostro, ti sei mostrato sulla terra e hai voluto vivere assieme agli uomini. Tu, avendo mandato dal cielo il Tuo Santo Spirito, hai santificato le acque del Giordano ed hai stritolato le teste dei dragoni colà annidati.

Il celebrante, ad alta voce, ripete per tre volte:
Tu stesso dunque, o Re amico degli uomini, sii presente anche ora per la venuta del Tuo Santo Spirito e santifica questa acqua.
Coro: Amìn.

E da ad essa la grazia della redenzione, la benedizione del Giordano. Rendila sorgente d’incorruttibilità, dono di santificazione, lavacro dei peccati, rimedio contro le infermità, rovina per i demoni, inaccessibile alle potenze contrarie, ripiena di angelica forza, affinché tutti coloro che ne attingono e ne prendono possono averla per purificazione dei corpi e delle anime, per medicina delle passioni, per santificazione delle case, vantaggiosa per ogni bisogno.
Tu sei il Dio nostro, che con l’acqua hai annegato il peccato al tempo di Noè. Tu sei il Dio nostro, che attraverso il mare hai liberato dalla schiavitù del Faraone, per mezzo di Mosè, il popolo ebraico. Tu sei il Dio nostro che hai spaccato la pietra nel deserto, e ne sgorgarono le acque e si riempirono i torrenti e hai soddisfatto il popolo tuo assetato. Tu sei il Dio nostro che con l’acqua e col fuoco, per mezzo di Elia, hai liberato Israele dall’errore di Baal.

Il celebrante, ad alta voce, ripete per tre volte:
Tu stesso anche ora, o Signore, santifica quest’acqua col Tuo Santo Spirito.
Coro: Amìn.

Concedi a tutti quelli che la toccano, che ne usano, che ne partecipano: la santificazione, la benedizione; la purificazione, la salute.

Il celebrante, ad alta voce, ripete per tre volte:
E salva, o Signore, i tuoi servi, i fedeli nostri Governanti.
Coro: Amìn.

E custodiscili sotto la tua protezione, in pace; getta sotto i loro piedi ogni nemico ed avversario. Concedi loro tutto quello che si richiede per la salute e la vita eterna. Ricordati dell’Acivescovo nostro, di tutto il presbiterato, del diaconato in Cristo, di tutto l’ordine sacerdotale e del popolo qui presente e dei nostri fratelli che per giusta causa sono assenti, ed abbi pietà di loro e di noi secondo la tua grande misericordia, affinché dagli elementi, dagli Angeli e dagli uomini, dalle cose visibili ed invisibili sia glorificato il tutto santo tuo nome, col Padre e col Santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amìn.

Celebrante: Pace a tutti.
Coro: E allo spirito tuo.
Diac.: Inchinate le vostre teste al Signore.
Coro: A Te, Signore.

Il celebrante recita sommessamente:
Porgi, o Signore il tuo orecchio ed esaudiscici, Tu che ti sei degnato di farti battezzare nel Giordano e di santificare le acque; e benedici tutti noi, che inchinando il nostro capo significhiamo la condizione di servitù. E concedi di essere ripieni della tua santificazione, per la partecipazione e l’aspersione di quest’acqua; e sia per noi, O Signore, di salute per l’anima e per il corpo.

Prosegue poi ad alta vece:
Tu sei infatti la santificazione delle anime e dei corpi nostri, e a Te rendiamo la gloria e il ringraziamento e l’adorazione, assieme al Padre tuo senza-principio e al tutto santo e buono e vivificante tuo Spirito ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Coro: Amìn.

IMMERSIONE DELLA CROCE
Il celebrante immerge nell’acqua per tre volte la preziosa Croce, tenendola con le mani assieme al Tricerio e al mazzetto di erbe aromatiche. Il coro intanto intona il tropario della festa:
Mentre Tu eri battezzato nel Giordano, o Signore, si rendeva manifesta l’adorazione della Trinità; la voce infatti del Genitore ti rendeva testimonianza chiamandoti Figlio diletto e lo Spirito sotto forma di colomba confermava la parola infallibile. O Cristo Dio, che ti sei manifestato a noi ed hai illuminato il mondo, gloria a Te.

Tutti i presenti vanno poi a baciare la santa Croce tenuta dal celebrante, mentre questi asperge il capo di ciascuno con l’acqua santificata. Di ritorno nella Chiesa, il coro canta:
Inneggiamo, o fedeli, alla grandiosità della Provvidenza di Dio in nostro favore: per la nostra caduta infatti, divenuto uomo, purifica nel Giordano la nostra espiazione. Egli solo, puro ed immacolato che santifica me e le acque e che schiaccia le teste dei dragoni nell’acqua. Attingiamo dunque acqua con gioia, o fratelli: perché la grazia dello Spirito, a coloro che fedelmente ne attingono viene concessa invisibilmente da Cristo Dio e Salvatore delle nostre anime.

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