venerdì 27 gennaio 2012


Sabato 28 Gennaio 2012

Si fa memoria: Sant'Efrem Siro (⁕306 †373)
Sinassario
Sant'Efrem naque a Nisibi, in Mesopotamia, attorno al 306. Suo padre, di nome Abnil, era un sacerdote pagano, mentre sua madre era cristiana e così allevò il figlio. Efrem divenne discepolo di Giacomo, Vescovo di Nisibi (303-338). Praticò la vita monastica alla perfezione. Venne ordinato diacono e, assieme a Giacomo, fondò e divenne maestro della grande scuola cristiana di Nisibi, commentando le Sacre Scritture e spiegando i dogmi della fede ortodossa. Dopo la morte di Giuliano l'Apostata e a seguito dell'accordo del 363 tra Giove, l'imperatore romano, e Sapore, re persiano, Nisibi cadde sotto il dominio persiano. Molti cristiani quindi lasciato il loro paese e così Efrem, che andò ad insegnare ad Edessa, in quella che allora si chiamava Scuola Persiana. Morì nel 373 contagiato dalla peste contratta nella cura degli ammalati.
Delle sue numerose opere in prosa e poesia particolare attenzione meritano gli inni prodotti dal Santo in lingua siriaca, dove poesia e teologia si sposano perfettamente. Il Santo riflette sul mistero della redenzione dell’uomo operata da Cristo, sul tema del Dio creatore che fa del mondo la sua Bibbia, sul ruolo della donna, verso la quale il Santo nutre profondo rispetto; è Maria, infatti, che accettando l'incarnazione del Verbo di Dio in lei, ha reso possibile la redenzione dell'umanità ad opera di Cristo.
Sant'Efrem, che per quanto fatto ha ricevuto l'appellativo di "Colonna della Chiesa" e "Cetra dello Spirito Santo", è da considerarsi il maggiore rappresentante del cristianesimo di lingua siriaca.

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