mercoledì 1 febbraio 2012

2 FEBBRAIO
YPAPANTÍ DEL SIGNORE,
DIO E SALVATORE NOSTRO GESú CRISTO
GRANDE VESPRO



Si salmeggia Beato l’uomo. Al Signore, ho gridato, 6 stichi e i seguenti stichirá idiómela da ripetere due volte.
Tono 1. Del patriarca Germano.
Di’ dunque, Simeone, * chi porti tra le braccia nel tempio, * per esultare cosí? * A chi gridi e acclami? * Ora sono stato liberato, * perché ho visto il mio Salvatore. * Questi è colui che è stato partorito dalla Vergine: * è il Verbo, Dio da Dio, * colui che per noi si è incarnato * e ha salvato l’uo­­mo. * Adoriamolo.
Accogli, Simeone, * colui che Mosè vide in pre­cedenza, nella caligine, * quando gli dava la Legge sul Sinai˚, * e che ora, divenuto bambino, * si assoggetta alla Legge. * Questi è colui che ha parlato * mediante la Legge; * questi è colui di cui è detto nei profeti, * colui che si è incarnato per noi * e ha salvato l’uomo. * Adoriamolo!
Venite, andiamo anche noi incontro a Cristo * con canti divinamente ispirati, * e accogliamo colui * di cui Simeone ha visto la salvezza˚. * Questi è colui che Davide annuncia; * que­sti è colui che ha parlato nei profeti, * colui che si è in­car­nato per noi * e che parla nella Legge. * Adoriamolo!
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 2. Di Giovanni monaco.
Si apra oggi la porta del cielo, * perché il Verbo eterno del Padre, * assunto un principio temporale, * senza uscire dalla sua divinità, * è presentato per suo volere al tempio della Leg­ge * da Vergine Madre, * come bimbo di quaranta giorni; * e il vegliardo lo prende tra le braccia, * gridando come servo al Sovrano: * Lascia che me ne vada, * perché i miei occhi han­no visto la tua salvezza˚. * O tu che sei venuto nel mondo * per sal­­­vare il genere umano, * Signore, * gloria a te.
Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le letture.
Lettura dell’Esodo (13,1-3.11s.14-16 e Lev 12, passim).
Il Signore parlò a Mosè nel giorno in cui condusse i figli d’Israele dalla terra d’Egitto, dicendo: Consacrami ogni primo parto, ogni primo nato che apre ogni grembo tra i figli d’Israele. Disse Mosè al popolo: Ricordatevi di questo giorno nel quale siete usciti dalla terra d’Egitto, dalla casa di schiavitú; poiché con mano potente il Signore vi ha tratti di là. E osservate la sua legge. E quando il Signore Dio ti introdurrà nella terra dei cananei, come ha giurato ai tuoi padri, separerai per il Signore ogni maschio che apre il grembo. E se in seguito tuo figlio ti chiederà: Perché questo?, tu gli dirai: Perché con mano potente il Signore ci ha tratti dalla terra d’Egitto, dalla casa di schiavitú. E quando il faraone si indurí e non voleva lasciarci partire, il Signore uccise ogni primo­genito della terra d’Egitto, dai primogeniti degli uomini fino a quelli degli animali. Per questo io immolo al Signore ogni maschio che apre il grembo, e riscatto il primogenito dei miei figli. E ciò sarà un segno sulla tua mano, e resterà fisso davanti ai tuoi occhi, perché cosí dice il Signore onnipotente: Tu darai a me i primogeniti dei tuoi figli.
E chiunque genererà un figlio maschio, il giorno ottavo circonciderà la carne del suo prepuzio. E per trentatré giorni non andrà nel santuario di Dio dal sacerdote finché siano compiuti i giorni della purificazione. Dopo porterà al Signore un agnello di un anno, senza macchia, come olocausto, e un piccolo di colomba o di tortora, alla porta della tenda della testimonianza, al sacerdote; oppure, in luogo di questo, por­terà al Signore, due piccoli di colomba o due tortore. E il sa­cer­dote farà la propiziazione per lui. Poiché questi mi sono dati come offerta tra tutti i figli d’Israele: li ho presi e li ho santificati per me, in luogo dei primogeniti d’Egitto, nel giorno in cui ho colpito ogni primogenito nella terra d’Egitto, dall’uomo fino al bestiame: dice il Signore Dio, l’Altissimo, il Santo d’Israele.
Lettura della profezia di Isaia (6,1-12).
L’anno della morte del re Ozia, vidi il Signore assiso su un trono eccelso ed elevato, e la casa era piena della sua gloria. Intorno a lui stavano serafini con sei ali ciascuno: con due si coprivano il volto, con due si coprivano i piedi, e con due volavano. E gridavano l’uno all’altro dicendo: Santo, santo, santo, il Signore sabaoth, piena è tutta la terra della sua gloria. E si sollevò l’architrave della porta per la voce del loro grido, e la casa si riempí di fumo. E io dissi: Me infelice! Sono preso da compunzione perché io che sono uomo, che ho labbra impure e vivo in mezzo a un popolo dalle labbra impure, ho visto con i miei occhi il Re, il Signore sabaoth.
E fu mandato a me uno dei serafini con in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Toc­cò la mia bocca e disse: Ecco, questo ha toccato le tue labbra, toglierà le tue iniquità e ti purificherà dai tuoi peccati. E udii la voce del Signore che diceva: Chi manderò? E chi andrà a questo popolo? E io dissi: Ecco­mi, manda me. E disse: Va’, e di’ a questo po­polo: Con le orecchie udrete e non compren­derete, guar­derete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è appe­san­tito e a fatica hanno udito con le orecchie, e hanno chiuso gli occhi per non vedere con gli occhi e non udire con le orecchie e col cuore comprendere, per convertirsi, in modo che io li guarisca. E dissi: Fino a quando, Signore? Rispose: Finché le città siano rese deserte, perché non vi saranno abitanti, e le case, perché non vi saranno uomini, e la terra sia lasciata deserta. Dopo ciò Dio allontanerà gli uomini, e si moltipli­che­ranno quelli che saranno stati lasciati sulla terra.
Lettura della profezia di Isaia (19 passim).
Ecco il Signore siede su una nube leggera: andrà in Egitto e saranno scossi dinnanzi al suo volto gli idoli dell’Egitto fatti da mano d’uomo, e in loro il loro cuore sarà vinto. E il loro spirito sarà in essi sconvolto. Dissiperò il loro consiglio e consegnerò l’Egitto in mano di duri padroni. Cosí dice il Signore sabaoth. Gli egiziani berranno l’acqua lungo il mare, mentre il fiume si esaurirà e si disseccherà. Cosí dice il Signore: Dove sono ora i tuoi sapienti? Ti annuncino dunque e dicano: Che cosa ha decretato il Signore sabaoth sull’Egitto? In quel giorno gli egiziani saranno come donne in timore e tremore di fronte alla mano del Signore sabaoth, che egli porrà su di loro. E vi sarà un altare per il Signore nel paese degli egiziani e una stele per il Signore presso il suo confine. E sarà per il Signore un segno eterno nel paese degli egiziani: essi grideranno al Signore ed egli manderà loro un uomo che li salverà. Il Signore sarà conosciuto dagli egiziani; gli egiziani conosceranno il Signore in quel giorno, gli offriranno un sa­crificio e un’offerta, faranno voti al Signore e li adempi­ranno.
Alla lití. Gloria. Tono pl. 1. Di Andrea di Creta.
Scrutate le Scritture˚, * come disse nei vangeli * il Cristo Dio nostro: * in esse infatti noi lo troviamo * partorito e avvolto in fasce, * allevato e allattato, * cir­conciso e portato da Simeone, * non in apparenza né co­me in una visione, * ma in verità apparso al mondo. * A lui ac­clamiamo: * O Dio che sei prima dei secoli˚, * gloria a te.
Ora e sempre. Stesso tono. Di Germano, oppure secondo altri, di Anatolio. I re magi di Persia.
L’Antico di giorni, divenuto bambino nella carne˚, * è por­­ta­to al santuario dalla Madre Vergine * per compiere quanto era dichiarato * dalla propria Legge. * Simeone, acco­gliendolo con gioia, diceva: * Ora lascia, o Sovrano, che il tuo servo * vada in pace secondo la tua parola; * perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza˚, * o Signore.
Allo stico, stichirá idiómela.
Tono grave. Di Cosma monaco.
Adorna il tuo talamo, o Sion, * e accogli il Re Cristo; * ab­braccia Maria, la celeste porta˚, * perché essa è di­venuta trono di cherubini˚, * essa porta il Re della gloria; * è nube di luce la Vergine * perché reca in sé, nella carne, * il Figlio che è prima della stella del mat­tino˚. * Simeone lo pren­de tra le braccia * e annuncia ai popoli * che egli è Signore del­la vita e della morte˚, * il Salvatore del mondo˚.
Stico: Ora lascia, o Sovrano, che il tuo servo vada in pace se­condo la tua parola: perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza.
La Madre ignara di nozze, * portando al tempio colui che prima dei secoli * dal Padre è rifulso, * e alla fine dei tem­pi, da grembo verginale˚, * presentava colui che sul monte Sinai * aveva dato la Legge, * e ora ubbidiva al comando della Legge, * al giusto e anziano sacerdote, * al quale era stato vaticinato * che avrebbe visto il Cristo Signore. * Accogliendolo tra le braccia, * Simeone esultò acclamando: * Dio è costui, * al Padre coeterno, * e Redentore delle anime nostre.
Stico: Luce per illuminare le genti, e gloria del tuo popolo Israele.
La Madre-di-Dio Maria, * recando tra le braccia * colui che è portato sui carri dei cherubini˚ * ed è celebrato con canti dai serafini˚, * da lei senza nozze incarnato, * metteva nelle mani del vecchio sacerdote * il datore della Legge che compiva l’ordine della Legge: * ed egli, por­tando la vita, * chiedeva di essere sciolto dalla vita, dicendo: * Ora lascia che io me ne va­da, o Sovrano, * per annunciare ad Adamo * che ho visto il Dio che è prima dei secoli˚ * senza mutamento fatto bambino, * e Sal­va­tore del mondo˚.
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 4. Di Andrea di Creta.
Colui che è portato dai cherubini˚ * e celebrato dai sera­fi­ni˚, * presentato oggi nel sacro tempio * secondo la Legge, * ha per trono le braccia di un vegliardo; * per mano di Giuseppe * riceve doni degni di Dio: * sotto forma di una coppia di tor­tore, * ecco la Chiesa incon­taminata * e il nuovo popolo eletto delle genti, * insieme a due piccoli di colomba˚ * per signi­fi­care che egli è principe * dell’antico e del nuovo patto. * Si­meo­ne, acco­gliendo il compimento * dell’oracolo che aveva ricevuto, * benedice la Vergine Madre-di-Dio Maria, * simbo­li­camente predicendole la passione * di colui che da lei era nato, * e a lui chiede di essere sciolto dalla vita, * gri­dan­do: * Ora la­scia che me ne vada, o Sovrano, * come mi ave­vi predetto, * per­ché io ho visto te, luce sempiterna, * e Signore Salvatore * del popolo che da Cristo prende nome.
Apolytíkion. Tono 1.
Gioisci, Madre-di-Dio Vergine piena di grazia˚: * da te infatti è sorto * il sole di giustizia˚, * Cristo Dio no­stro, * che illumina quanti sono nelle tenebre. * Gioisci anche tu, * o giusto vegliardo, * accogliendo fra le braccia * il libe­ratore delle anime nostre * che ci dona anche la risurrezione. 3 volte.
Congedo.
Colui che ha accettato di essere portato tra le braccia del giusto Simeone per la nostra salvezza, Cristo, vero Dio nostro...

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