sabato 25 febbraio 2012

MATTUTINO-ORTHROS

SABATO DELLA PRIMA SETTIMANA
Lo straordinario prodigio operato dal santo e glorio­s­o megalomartire Teodoro Tirone mediante i kóllyva.
Dopo l’exápsalmos, si salmeggia Il Signore è Dio col tono 2., quindi l’apolytíkion di san Teodoro.
Apolytíkion del santo. Tono 2.
Grandi le opere della fede! * Nella sorgente della fiamma, * come ad acque di ristoro°, * il santo martire Teodoro esultava: * olocausto arso dal fuoco, * è stato offerto alla Triade * quale dolce pane. * Per le sue preghiere, o Cristo Dio, * abbi pietà di noi.
Gloria, lo stesso tropario, ora e sempre. Theotokíon.
Trascendono il pensiero tutti i tuoi miste­ri, * tutti sono piú che gloriosi, * o Madre-di-Dio; * nel sigillo della purezza, * custodita nella verginità, * tu sei stata riconosciuta * vera Madre del Dio vero: * suppli­ca­lo dunque * per la salvezza delle anime nostre.
Dopo la prima sticología, kathísmata dall’októichos.
Dopo la seconda sticología, kathísmata di san Teodoro.
Tono 3. La confessione della fede divina.
Ardente di fede, nella tua ortodossia, * hai estinto l’er- rore della falsa fede, * hai annientato l’ateismo degli idoli, * e, divenuto olocausto divino, * irrori di prodigi i confini della terra. * O martire glorioso, supplica il Cristo Dio * di farci dono della grande misericordia°.
Un altro káthisma del santo, stessa melodia.
Il Signore che ti ha reso forte nelle lotte * ti ha dato come dono divino * a tutto il mondo per la salvezza, * per sanare le malattie della nostra anima * e per allonta­nare le sofferenze del corpo. * O martire Teodoro, * supplica Cristo di farci dono * della grande misericordia°.
Theotokíon. Stesso tono. Attonito di fronte alla bellezza.
O Vergine immacolata * che hai portato nel tuo grembo * il Dio che niente può contene­re, * il Verbo enipo­stati­co e Figlio consu­stanziale * che prima dei secoli ineffa­bil­men­te dal Padre è sor­to: * supplicalo, insieme ai profeti e ai martiri, * ai monaci, agli asceti e ai giu­sti, * di donarci la remissione delle colpe.
Dopo il salmo 50, il canone, poema del venerabile Giovan­ni, metropolita di Eucaito.
Ode 1.: Cantico di Mosè. Tono 4. Aprirò la mia bocca.
Colui che è oltre ogni cosa ha posto te, * che ineffabil­- men­te lo hai generato, * al di sopra dei suoi eletti: * perciò noi oggi, celebrando questo incoronato, * o degna di ogni canto, * a te per prima inneggiamo.
Voglio cantare con inni Teodoro, * il grande fra i martiri, * il fulgentissimo atleta, * famosissimo e celeberrimo, * insigne per i prodigi da un capo all’altro della terra.
È sorto tra i giorni di penitenza * un giorno di festa, * che ne ha allietato la gravità, * facendo brillare per grazia da lontano * i preludi vigilari del martire divino.
Irrora la Chiesa con la rugiada purificatrice del suo sangue, * questa santa vittima accolta da colui che fu immola­to * e che ha accolto in sacrificio * costui che ha lottato per la sua divina gloria.
Theotokíon.
Si è ritenuto cosa bella far festa, * anche se fuori tempo: * infatti la Sovrana che ha fatto bello l’universo, * anche ora ha mostrato di unirsi a questa memoria * per colui che per lei ha combattuto fino al sangue.
Katavasía.
Aprirò la mia bocca, * si colmerà di Spirito°, * e profe- rirò un discorso * per la regina Madre°: * mi mo­strerò gioiosamente in festa * e canterò lieto * le sue meravi­glie.
Dopo l’ode 3., káthisma. Tono pl. 4.
Ineffabilmente concepita in grembo.
Indossata tutta l’armatura divina, * e distrutta la sedu­- zio­ne degli idoli, * hai indotto gli angeli a far l’elogio delle tue lotte: * poiché tu, con l’intelletto acceso dal divino amore, * hai disprezzato da forte la morte nel fuoco; * per questo a buon diritto puoi distribuire a chi chiede * i doni divini, le grazie di guarigione. * O vittorioso Teodoro, * intercedi presso il Cristo Dio * affinché doni la remissione delle colpe * a quanti festeg­giano con amore la tua santa memoria.
Gloria. Stessa melodia.
Senza lasciarti piegare dalle lusinghe di Massimino, * prendendo forza dalle parole di Cristo, * hai incenerito col fuoco il santuario degli idoli, * hai splendidamente vinto da atleta l’avversario, * e, come dice il profeta, * sei passato per il fuoco come per l’acqua°; * per questo sei degno di far zampillare * per quanti lo chiedo­no con fede, * le guarigi­oni che sono ricompensa delle tue lotte. * O vitto­rioso Teodoro, intercedi presso il Cristo Dio, * affinché doni la remissione delle colpe * a quanti festeg­giano con amore * la tua santa memoria.
Ora e sempre. Theotokíon, stessa melodia.
Come sposa tutta immacolata del Creatore, * come Madre ignara d’uomo del Redentore, * come colei che è ricettacolo dell’Altissi­mo, * o degna di ogni canto, * affréttati a strappare alla malvagità dei demoni * colui che è sordido albergo di iniquità * ed è coscien­temente divenuto zimbello dei demoni, * e rendimi, con la virtú, fulgido tabernacolo. * O Vergine intatta che hai accolto la luce, * dissipa la nube delle passioni, * e rendimi degno del superno splendore * e del limpido raggio della tua luce senza sera.
Ode 6.: Cantico di Giona. Celebrando questa divina.
Non possono digiunare, o Salvatore, * gli amici e i fi- gli del tuo talamo°: * essi infatti ospitano e servono te, lo sposo, * che sei presente insieme alla Madre tua e al tuo amico.
Ha apostatato dal Dio che salva, * ha apostatato anche dal senno, quell’uomo esecrabile, * e nella sua follia ha lottato contro la fede: * ma di fronte a questa ha trovato il glorioso.
Soffrendo è divenuto piú sapiente, il valoroso, * e agendo, è divenuto piú ardente: * dopo aver infatti bella­mente lottato e vinto i tiranni, * neppure dopo la morte ha abbandonato la sua bella impresa.
Theotokíon.
Liberàti oggi, o Sovrana, * dal pericolo che minacci­ava le nostre anime, * grazie a un miracolo del tuo vitto­rioso, * conforme alla tua divina provvidenza, * a entrambi abbiamo attribuito la grazia.
Katavasía.
Celebrando questa divina * e venerabilissima festa del la Madre-di-Dio, * o voi che avete senno divino, venite, * battia­mo le mani, * glorificando Dio * che da lei è stato partorito.
Kondákion. Idiómelon. Tono pl. 4.
Accolta in cuore la fede di Cristo, * come indossando una corazza, * hai calpestato le potenze avverse, * o grande lottato­re, * e sei stato coronato per l’eternità * con una celeste corona, * quale invincibile.
Ikos. Tu solo sei immortale.
O tu che sei portato su trono di luce, * noi a te con fede * inneggiamo grati: * perché ci hai fatto il grande dono di Teodoro, * generoso nelle lotte e tre volte beato in vita, * soldato difensore della veri­tà * che con pio pensiero possedeva il Cristo * e che da forte ha vinto ­il fraudolento, * quale invincibile.
Sinassario del minéo, poi il seguente.
Lo stesso giorno, il sabato della prima settimana dei digiuni, festeggiamo con i kóllyva lo straordinario miracolo del santo e glorioso megalomartire Teodoro Tirone.
Per la sua intercessione, o Dio, abbi pietà di noi e salvaci. Amen.
Ode 9.: Cantico della Madre-di-Dio e di Zaccaria.
Il tuo parto.
Accorre da ogni parte la folla * alla tenda della testimo­ni­anza°: * in essa magnifichiamo, insieme alla Sovrana di tutti, * la grazia là inabitante * di colui che piú di tutti i martiri * ha brillato di gloria.
Sii forte, Chiesa di Cristo, * e vinci quanti fanno guerra invano: * gli amici di Cristo, infatti, * ti assistono tanto presenti quanto lontani, * come questo valoroso * per il quale celebri le feste di rendimento di grazie.
I fatti mostrano * come colui che un tempo fu creduto essere morto, * vive invece anche dopo la morte * e ancora difende la fede con lo stesso zelo: * e noi che di lui siamo ricchi, * lo magnifichiamo come benefattore.
Theotokíon.
Io ti pongo quale divino sigillo agli inni, * tu che sei il libro di Dio sigillato°, * e raccolgo in te le lodi, o Vergine, * glorificando cosí ancor piú il tuo martire.
Katavasía.
Ogni abitante della terra esulti nello spirito, * recan­- do la sua fiaccola; * sia in festa la stirpe degli intel­letti imma­teriali, * celebrando la sacra solennità della Madre-di-Dio, * e acclami: * Gioisci, o beatissima, * o Madre-di-Dio pura, * o sempre Vergine.
Exapostilárion. Con i discepoli conveniamo.
O santo, * ora che, incoronato, stai presso il trono del Cristo con gli angeli, * e ti sazi, o vittorioso, * della luce che di là promana, * intercedi continuamen­te per la pace del mondo * e per la salvezza di quanti piamente celebriamo * la tua luminosa memoria, * o felicissimo Teodoro, * magnifico martire.
Theotokíon, stessa melodia.
Il Signore, o Madre-di-Dio, * volendo richiamare dalla corruzione, come solo egli sa, * il mondo che si perdeva, * ha preso dimora nel tuo grembo. * Noi dunque che abbiamo tutti trovato salvezza, * ti salutiamo col gloriosissimo ‘Gioisci’ dell’angelo°, * o benedetta fra tutte le donne°: * tu hai infatti generato la gioia al mondo.
Alle lodi, 4 stichi e i seguenti prosómia del santo.
Tono 1. Esultanza delle schiere celesti.
Raduniamoci concordi, fedeli, * per celebrare con mi- stici cantici * il piú insigne del superno esercito, * saldo nel combattimento della nostra pia fede, * e diciamo: * O martire di Gesú, degno di ammirazione, * prega per quanti ti onorano.
Conforme al nome che giustamente porti, * vero dono di Dio, * hai donato felicità a tutti i tribolati, * o Teodoro tre volte beato: * poiché chiunque si accosta al tuo tempio con verità, * ricevendo gioiosamente in cambio i tuoi prodigi, * dà gloria a Cristo.
Con tutte le tue forze, * hai accumulato per te * la ricchezza e lo splendore della pietà * mediante le fatiche della lotta * e hai cosí offerto a Cristo * un dono ac­cetto, * inverando con zelo nelle opere * il nome di ‘do­no di Dio’ * che avevi ricevuto.
Dilettiamoci tutti * della luminosissima solennità * del martire divino, * e allietiamoci con fede, o amici della festa, * onorando la gioiosa festa del suo martirio, * e celebrando con canti Gesú, * che ha glorificato la sua memoria.
Gloria. Tono pl. 2.
Dono di santità * e ricchezza di vita divina * sei apparso al mondo, * o Teodoro: * e Cristo ha glorificato, o sapiente, * la tua memoria, nella quale noi fedeli, * concordi e gioiosi, * celebriamo gli agoni delle tue lotte.
Ora e sempre. Theotokíon. Lo stesso tono.
O Madre-di-Dio, tu sei la vera vite * che ha prodotto il frutto della vita°. * Noi ti imploriamo: * intercedi, o Sovrana, * insieme con il vittorioso e tutti i santi, * per­ché sia fatta misericordia * alle anime no­stre.
Alle lodi, 3 stichirá idiómela del santo. Tono 4.
Gioiosamente fanno coro nel tuo santuario * le folle dei martiri, o vittorioso Teodoro, * e le schiere degli angeli applaudono * ai combattimenti della tua costanza: * lo stesso Cristo datore delle corone è presente * per elargi­re con la sua destra a quanti ti cantano * i carismi che arricchiscono. * Tu cercavi colui che amavi, * e, trova­to­lo, ti sei unito a colui che avevi amato: * pregalo di salvare e illuminare le anime nostre.
Stico: Gioirà il giusto nel Signore e spererà in lui.
È ora giunto per noi * il puro digiuno tutto immaco­la­to, * e ha portato con sé la festa dei prodigi del martire: * col digiuno ci purifichiamo infatti * dalle brutture e dalle sozzure dell’anima, * e grazie ai segni e alle lotte dei màrtiri, * ci facciamo ­generosi e forti contro le passioni. * Illuminàti dunque sia dalla grazia della sacra continenza, * sia dalle opere prodigiose del martire Teodoro, * ci corroboriamo nella fede in Cristo, * pregandolo di concedere salvezza alle anime nostre.
Stico: Il giusto fiorirà come palma, si moltiplicherà come cedro del Libano.
Con la tua franchezza di martire davanti a Dio, * o Teodoro, * hai reso vana la macchinazione dell’apostata * contro la fede di Cristo: * ti sei fatto difensore del popolo fedele, * liberandolo con una tremenda apparizione * dai cibi contaminati con sacrifi­ci idolatrici. * Ono­ran­doti dunque sia come distruttore degli idoli, * sia come salvatore e custode del gregge di Cristo * e nostro pro­tet­tore pronto ad esaudire, * noi preghiamo tra i canti * perché grazie a te siano donati perdono e illuminazione * alle anime nostre.
Gloria. Tono pl. 4.
Piamente armato * di atletica fortezza, * o vitto­rioso di Cristo, * lottando misticamente per il culto razionale°, * con la forza di Cristo * hai mostrato l’empietà degli idoli * e la debolezza crudele dei tiran­ni, * disprezzando i tormenti * e il fuoco effimero. * Tu dunque che hai il nome e la realtà * dei doni divi­ni, * salva da ogni sventura, * con la tua intercessio­ne, * quanti celebrano la tua memoria.
Ora e sempre. Theotokíon. Stesso tono.
Accogli, Sovrana, * le preghiere dei tuoi servi, * e liberaci da ogni angustia e tribolazione.

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