sabato 24 marzo 2012

25 MARZO 2012 ANNUNCIAZIONE DELLA SANTISSIMA MADRE DIO E SEMPRE VERGINE MARIA

VESPRO
Al Signore, ho gridato, 3 stichirá prosómia della festa, raddoppiandoli in modo da renderli 6.
Tono pl. 2. Riposta nei cieli.
Per rivelarti l’eterno consiglio, * si presentò Gabri­ele, o Vergine, * salutandoti e cosí parlando: * Gioi­sci, terra non seminata; * gioisci, roveto incombu­sto˚; * gioisci, abisso imperscrutabile; * gioisci, ponte che fa passare ai cieli * e scala elevata contempla­ta da Giacob­be˚; * gioisci, divina urna della manna˚; * gioisci, liberazione dalla maledizione˚; * gioisci, ritor­no di Adamo dall’esi­lio: * il Signore è con te˚.
Mi appari come uomo, * disse la Vergine incorrotta * al principe dell’esercito celeste: * come dunque pronunci parole * che oltrepassano l’uomo? * Mi hai detto infatti che Dio sarà con me * e prenderà dimora nel mio grembo: * ma, dimmi, come potrò divenire * ampio spazio e luogo di santità˚ * per colui che cavalca i cherubini?˚ * Non trarmi in inganno: * non ho conosciuto piacere, * sono estranea a nozze, * come dunque partorirò un figlio?
Quando Dio vuole, * l’ordine della natura è superato, * rispo­se l’incorpo­reo, * e si opera ciò che oltrepassa l’uomo. * Credi alle mie veraci parole, * o santissima piú che immacolata. * Ed essa esclamò: * Mi avvenga dunque, secondo la tua parola˚, * e io partorirò colui che non ha carne, * che da me prenderà la carne * per ricon­durre l’uomo, grazie a questa unione, * alla digni­tà antica: * egli è il solo potente.
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 2. Di Giovanni monaco.
Fu mandato dal cielo l’arcangelo Gabriele * ad annun­ciare alla Vergine il concepimento. * Giunto a Nazaret, * rifletteva in se stesso sul prodigio * e ne era sbigottito: * Dunque l’inafferrabile * che è nel piú alto dei cieli * nasce da una vergine! * Colui che ha il cielo per trono * e la terra come sgabello˚ * si rinchiude nel grembo di una donna! * Colui che i serafini dalle sei ali˚ * e i cherubini dai molti occhi˚ * non possono fissare, * si compiace di incarnarsi da lei * in virtú della sola paro­la. * Colui che qui è presente * è il Verbo di Dio. * Che attendo dunque, * perché non parlo alla fanciulla? * Gioisci, piena di grazia, il Signore è con te˚; * gioisci, Vergine pura; * gioisci sposa senza nozze; * gioisci, Madre della vita. * Benedetto il frutto del tuo seno˚.
Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le letture.
Lettura del libro della Genesi (28,10-17).
G­iacobbe partí dal pozzo del giuramento e si diresse verso Carran; si imbattè in un luogo e là si mise a dormire perché era tramontato il sole. Prese una delle pietre che erano lí, se le pose sotto il capo, si addormentò in quel luogo e sognò: ed ecco, una scala appoggiava sulla terra e la sua cima raggiungeva il cielo, e gli angeli di Dio salivano e scendeva­no su di essa, mentre il Signore vi si appoggiava, e gli disse: Io sono il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isac­co, non temere: la terra su cui giaci, la darò a te e alla tua discendenza. E la tua discendenza sarà come la sabbia della terra, e si estenderà verso il mare, verso mezzogior­no, verso settentrione e verso oriente, e saranno benedette in te e nella tua discendenza tutte le tribú della terra. Ed ecco, io sono con te per custodirti in tutto il cammino che farai; e ti farò tornare in questa terra, perché non ti abbandonerò sinché io non abbia fatto tutto quello di cui ti ho parlato. E Giacobbe si destò dal suo sonno e disse: Il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo! Ebbe timore e disse: Quanto è tremendo questo luogo! Altro non è che la casa di Dio, e questa è la porta del cielo.
Lettura della profezia di Ezechiele (43,27-44,4).
A­ partire dal giorno ottavo, i sacerdoti offriranno sul­ l’altare i vostri olocausti e i vostri sacrifici pacifici, e voi mi sarete accetti, dice il Signore. E mi fece volgere per la via della porta esterna del santuario che guarda ad oriente, ed essa era chiusa. E il Signore mi disse: Questa porta resterà chiusa, non verrà aperta e nessuno passerà per essa, perché per essa entrerà il Signore Dio d’Israele, e rimarrà chiusa. Poiché il principe, lui siede in essa per prender cibo. Entrerà per la via del portico della porta e per la sua via uscirà. E mi introdusse per la via della porta che guarda a settentrione, di fronte al tempio: e vidi, ed ecco, era piena di gloria la casa del Signore.
Lettura del libro dei Proverbi (9,1-11).
L­a sapienza si è costruita una casa e ha eretto a soste- gno sette colonne. Ha sgozzato i suoi animali, ha versato nel calice il suo vino e ha preparato la sua mensa. Ha mandato i suoi servi a invitare al banchetto con alto proclama, dicen­do: Chi è stolto si rivolga a me. E a quelli che mancano di senno dice: Venite, mangiate il mio pane e bevete il vino che ho mesciuto per voi. Abbandonate la stoltezza e vivrete, cercate la prudenza per poter aver vita e dirigere l’intel­ligenza con la conoscenza. Chi rimprovera dei malva­gi ne ricaverà per sé disonore e chi correggerà l’em­pio ne avrà biasimo, perché i rimproveri fatti all’empio sono per lui lividure. Non rimproverare dei malvagi perché non ti prenda­no in odio: rimprovera il saggio e ti amerà. Da’ un’opportu­nità al saggio e diventerà piú saggio, istrui­sci un giusto e continuerà ad accogliere istruzione. Princi­pio della sapien­za è il timore del Signore, e il consiglio dei santi è intelligenza. Conoscere poi la legge è cosa di una buona mente. In questo modo, infatti, vivrai a lungo e ti verranno aggiunti anni di vita.
Alla lití, stichirá idiómela. Tono 1. Di Byzas.
Il sesto mese, * fu inviato a te, Vergine e pura, * il prin- cipe delle schiere celesti˚ * per manifestarti il decreto di salvezza * e insieme per lodarti cosí: * Gioi­sci, piena di grazia, il Signore è con te: * partori­rai quale Figlio * colui che dal Padre prima dei secoli è gene­rato: * egli salverà il suo popolo dai suoi pecca­ti˚.
Stesso tono. Di Anatolio.
Il sesto mese, * fu inviato dal cielo l’arcangelo Gabriele * in una città della Galilea di nome Nazaret * per portare alla Vergine messaggi di gioia. * E accostato­si a lei, * cosí esclamò: * Gioi­sci, piena di gra­zia, * il Signore è con te; * gioisci ricettacolo dell’incirco­scrivibile Natura: * il tuo grembo ha infatti racchiuso, * o bene­detta, * colui che i cieli non giungono a conte­nere. * Gioisci, venerabile, * tu che richiami dall’e­silio Adamo * e riscatti Eva, * tu, gioia del mondo * ed esultanza della nostra stirpe.
Fu inviato l’angelo Gabriele dal cielo, * da parte di Dio, ad una Vergine incontaminata, * in una città della Galilea, * chiamata Nazaret, * per darle il felice annun­cio * del singolare modo del concepimento. * Fu mandato un servo incorporeo * alla città vivente, alla porta spiri­tuale˚, * per manifestarle la discesa del Sovrano che viene. * Fu inviato un celeste guerriero * alla viven­te reggia della gloria * per preparare al Creato­re una dimora che non verrà meno. * Giunto a lei, egli gridava: * Gioi­sci, trono igniforme, * tu che sei ben piú gloriosa * dei cherubini dai quattro aspetti˚; * gioisci, celeste catte­dra del Re; * gioisci, montagna non tagliata˚, * augu­stissimo taber­nacolo: * in te infatti ha corporalmen­te preso dimora * tutta la pienezza della Divinità˚, * in virtú del benepla­cito dell’eterno Padre * e per la siner­gia del santissimo Spirito. * Gioisci, piena di grazia, * il Signore è con te.
Gloria. Ora e sempre. Tono 2. Di Cosma monaco.
Oggi Gabriele * porta l’annuncio alla piena di gra­zia: * Gioisci, Vergine senza nozze e di esse ignara. * Non stupirti né spaventarti * per la mia forma strana: * un arcangelo io sono. * Un serpente ingannò Eva un tempo, * ma ora io annuncio a te la gioia: * tu, rimanendo incor­rot­ta, * partorirai il Signore, * o immacolata.
Allo stico, stichirá idiómela. Tono 4.
Il sesto mese * fu inviato l’arcangelo a una vergine pura; * ed egli rivolgendole il saluto ‘Gioisci’, * le annunciò che da lei * sarebbe venuto il Redentore. * Accolto dunque con fede il saluto, * essa concepí te, che sei Dio dall’eternità, * e che ineffabilmente ti sei compiaciuto di farti uomo * per la salvezza delle anime nostre.
Stico: Date di giorno in giorno il buon annuncio della sua salvezza.
Una lingua sconosciuta * udí la Madre-di-Dio: * le parlava l’arcangelo, * con le parole della buona novella; * ed essa, accolto con fede il saluto, concepí te, * Dio che sei prima dei secoli. * Perciò noi, esul­tan­ti, a te acclamiamo: * O Dio che da lei * ti sei immuta­bil­mente incarnato, * dona al mondo la pace, * e alle anime nostre la grande misericordia˚.
Stico: Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra.
Ecco, si manifesta ora per noi * la nostra riconcili­azione: * oltre ogni comprensione Dio si unisce agli uomini. * Alla voce di un arcangelo, * è dissipato l’inganno˚, * perché la Vergine accoglie la gioia: * tutto ciò che è terrestre * diviene cielo, * il mondo è sciolto dalla maledizione antica˚. * Esulti il creato * e faccia udire voci inneg­gianti: * O Creatore e Redentore nostro, * Signore, * gloria a te.
Gloria. Ora e sempre. Tono 4. Di Andrea di Gerusalemme.
Oggi, annunci di gioia, * festa della Vergine! * Le realtà della terra * si congiungono a quelle del cielo; * Adamo è rinnovato; * Eva è liberata dalla tristezza di prima: * e la dimora della nostra stessa sostanza, * deificata da ciò che ha concepi­to, * è divenuta tempio di Dio. * O mistero! * Ignoto il modo del divino annienta­mento, * ineffabile il modo del concepimento. * Un angelo è ministro del prodigio; * un grembo verginale accoglie il Figlio; * lo Spirito santo viene inviato; * il Padre dall’alto esprime il suo benepla­cito, * e si opera questo incontro * per il loro comune volere. * In esso e per esso salvàti, * ad una sola voce con Gabriele, acclamiamo alla Vergine: * Gioisci, o piena di grazia * dalla quale ci viene la salvezza, * Cristo Dio nostro * che, assunta la nostra natura, * a sé l’ha innalzata. * Supplicalo per la salvezza delle anime nostre.
Apolytíkion. Tono 4.
Oggi è il principio della nostra salvezza * e la manife­- stazione del mistero nascosto da secoli˚: * il Figlio di Dio * diviene Figlio della Vergine, * e Gabriele porta la buona novella della grazia. * Con lui dunque * accla­m­iamo alla Vergine: * Gioisci, piena di grazia, * il Signore è con te. 3 volte.
ORTHROS

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