sabato 18 agosto 2012

Domenica XII di Matteo
 Domenica 19 Agosto 2012      
Si fa memoria:
Domenica XII di Matteo   
Metheortia della Dormizione di Maria Santissima  
Sant'Andrea lo Stratilate e compagni martiri 
                        

  • SABATO — VESPRO

Al Signore, ho gridato, stichirá anastásima. Tono 3.
Per la tua croce, Cristo Salvatore, * è abolito il potere della morte, * è annientata la seduzione del diavolo, * e il genere umano, * salvato per la fede˚, * a te ogni giorno * offre l’inno. 
Dalla tua risurrezione, * Signore, * l’universo è stato illuminato, * e il paradiso riaperto˚: * e tutta la creazione, * acclamandoti, * a te ogni giorno * offre l’inno.
Glorifico la potenza * del Padre e del Figlio, * e canto il potere * dello Spirito santo, * Deità indivisibile, increata, * Triade consustanziale * che regna in eterno.
Altri stichirá, anatoliká.
Veneriamo la tua croce preziosa, * o Cristo, * cantiamo e glorifichiamo la tua risurrezione, * perché per le tue piaghe * noi tutti siamo stati sanati˚. 
Cantiamo il Salvatore, * incarnato dalla Vergine: * per noi è stato crocifisso, * ed è risorto il terzo giorno˚, * per donarci la grande misericordia˚.
Disceso a chi dimorava nell’ade˚, * Cristo portò la buona novella: * Coraggio, ora ho vinto: * io sono la risurrezione˚, * io vi faccio risalire, * perché ho infranto le porte della morte˚. 
Noi che stiamo indegnamente * nella tua casa incontaminata˚, * intoniamo l’inno vespertino, * gridando dal profondo˚: * O Cristo Dio, * che con la tua risurrezione il terzo giorno˚ * hai illuminato il mondo, * libera il tuo popolo * dalla mano dei tuoi nemici, * o amico degli uomini.
Theotokíon.
 Gloria. Ora e sempre. Della festa. Tono 4.

Quando te ne sei andata, * o Vergine Madre-di-Dio, * presso colui che da te ineffabilmente è nato, * erano presenti Giacomo * fratello di Dio e primo pontefice, * insieme a Pietro, * venerabilissimo e sommo corifeo dei teologi, * e tutto il coro divino degli apostoli: * con inni teologici atti a manifestarne la divinità, * essi celebravano il divino e straordinario mistero * dell’economia del Cristo Dio; * e prestando le ultime cure * al tuo corpo origine di vita e dimora di Dio, * gioivano, o degna di ogni canto. * Dall’alto le santissime e nobilissime schiere degli angeli, * guardavano con stupore il prodigio * e a testa china le une alle altre dicevano: * Sollevate le vostre porte˚, * e accogliete colei che ha partorito * il Creatore del cielo e della terra; * celebriamo con inni di gloria * il corpo santo e venerabile * che ha ospitato il Signore * che a noi non è dato contemplare. * E noi pure, * festeggiando la tua memoria, * a te gridiamo, o degna di ogni canto: * Solleva la fronte dei cristiani˚ * e salva le anime nostre. 
Apósticha anastásima. Tono 3.
Tu che con la tua passione, * o Cristo, * hai oscurato il sole˚, * e con la luce della tua risurrezione * hai rischiarato l’universo, * accetta il nostro inno vespertino, * o amico degli uomini. 
Apósticha alfabetici.
La tua vivificante risurrezione, * Signore, * ha illuminato tutta la terra * e richiamato la tua creatura corrotta. * Noi dunque, * affrancàti dalla maledizione di Adamo, acclamiamo˚: * Onnipotente Signore, gloria a te.
Tu, Dio immutabile, * hai subíto mutamento, * soffrendo nella carne: * la creazione non sopportava * di vederti crocifisso, * per il timore si scuoteva con violenza˚, * e gemendo cantava la tua pazienza. * Ma, disceso nell’ade˚, * il terzo giorno sei risorto˚, * donando al mondo la vita * e la grande misericordia˚.
Per redimere la nostra stirpe dalla morte, * o Cristo, * tu ti sei sottoposto alla morte, * e risorgendo dai morti il terzo giorno˚, * hai fatto risorgere con te * quelli che ti avevano riconosciuto come Dio, * e hai illuminato il mondo: * Signore, gloria a te.
 Theotokíon.
 Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 1.
Vieni, assemblea degli amici della festa; * venite e formiamo un coro, * venite e coroniamo di canti la Chiesa * nel giorno in cui l’arca di Dio * giunge al luogo del suo riposo˚. * Oggi infatti il cielo apre il suo grembo * per ricevere colei che ha partorito * colui che l’universo non può contenere; * e la terra, consegnando la fonte della vita, * si abbiglia di benedizione e decoro. * Gli angeli fanno coro insieme agli apostoli, * fissando pieni di timore * colei che ha partorito l’autore della nostra vita˚ * mentre passa da vita a vita. * Veneriamola tutti pregando: * Non dimenticarti, Sovrana, * della comunanza di stirpe quanti festeggiano con fede * la tua santissima dormizione. 
Apolytíkion.
Si rallegrino le regioni celesti, * esultino quelle terrestri˚, * perché il Signore ha operato potenza con il suo braccio˚: * con la morte ha calpestato la morte, * è divenuto primogenito dai morti˚, * dal ventre dell’ade ci ha strappati˚, * e ha elargito al mondo * la grande misericordia˚. 
 Nel parto, hai conservato la verginità, * con la tua dormizione non hai abbandonato il mondo, * o Madre-di-Dio. * Sei passata alla vita, * tu che sei Madre della vita * e che con la tua intercessione * riscatti dalla morte le anime nostre.

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