mercoledì 12 settembre 2012


13 SETTEMBRE
   Memoria della Dedicazione della santa Anástasis del nostro Cristo (335), e proeórtia dell’Esaltazione della Croce preziosa e vivificante; inoltre, memoria del santo martire Cornelio il centurione.
VESPRO
 .
Della Dedicazione. Tono pl. 2.
Onorare l’anniversario della dedicazione * è legge antica e buona, * ma molto piú onorare con la dedi­cazione le cose nuove: * dice infatti Isaia * che le isole sono de­dicate a Dio˚, * e con esse si devono intendere * le Chiese delle genti che vengono ora costituendosi * e che, con il loro com­paginarsi, * rendono sicuro il cammino verso Dio. * Per questo noi pure festeggiamo secondo lo spirito * la presente dedi­cazione.
Rinnovatevi, fratelli, * e deponendo l’uomo vecchio˚, * vivete in novità di vita˚, * mettendo un freno * a tutto ciò da cui viene la morte. * Governiamo tutte le membra, * rifiu­tando di mangiare malamente dall’albero˚, * ricor­dandoci del­le cose passate * solo per fuggirle. * È cosí che si rinnova l’uomo: * è cosí che è onorato il giorno dell’inau­gurazione37.
Stesso tono. Di Anatolio.
Come torre di fortezza˚ * hai stabilito la tua Chiesa, o Cristo, * Verbo che sei prima dei secoli: * l’hai fondata sulla pietra della fede˚, * e per questo resta salda per sempre, * a­vendo te che per lei, negli ultimi tempi˚, * senza mutamento ti sei fatto uomo. * Rendendo grazie ti celebriamo dunque dicendo: * Prima dei secoli * e per i secoli e oltre * tu sei il no­stro Re˚: * gloria a te.
Del santo. Tono 4. Hai dato come segno.
Approvando le tue beneficenze, * o Cornelio, * e le tue  divine preghiere, * Cristo ti manda un angelo santo˚ * per illuminarti tutto, * e il corifeo dei sacri apostoli * per rinnovarti con l’acqua e con lo Spirito, * insieme a tutta la tua casa, * o degno di ammirazione, * e per iniziarti ai beni superni, * con la grazia dello Spirito.

Recando su di te il crisma del sacerdozio, * sei corso a predicare alle genti * l’annuncio di salvezza, * estirpando le spine dell’errore, * o uomo dal senno divino, * e pian­tan­do nelle anime * la dottrina spirituale che non erra. * Per questo, con gioia ti diciamo beato, * o Cornelio, * quale pontefice ispirato da Dio * e martire invitto.
Seguendo i tuoi buoni costumi, * gli stolti sono divenuti saggi; * morto poi per legge di natura * e presa dimora in una tomba beata * tu la rendi sorgente di molti prodigi, * o sa­piente Cornelio, * sanando i malati * e mettendo in fuga gli spiriti maligni * nello Spirito santo, * o ispirato da Dio.

Gloria.  Tono pl. 2. Di Giovanni monaco.

Celebrando la memoria della Dedicazione, * Signore,  * glorifichiamo te, * datore della santità, * chiedendo che ven­gano santificati * i sensi delle nostre anime, * per l’in­ter­cessione dei vittoriosi pieni di gloria, * o on­ni­po­tente buono.
Ora e sempre. Proeórtion. Stesso tono.

Oggi l’albero è apparso; * oggi la stirpe degli ebrei si è perduta; * oggi, grazie a re credenti,  * la fede si mani­festa; * Ada­­mo per l’albero era caduto, * e i demoni da­van­ti a un albe­ro hanno tremato.Onnipotente Signore, gloria a te.

Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le let­ture.

Lettura del terzo libro dei Re (3[1] Re 8,22s.27-30).
Salomone si pose di fronte all’altare del Signore, da­van­ti  a tutta l’assemblea d’Israele, tese le mani al cielo e disse:  Signore, Dio d’Israele, non c’è Dio come te lassú nel cielo e quaggiú sulla terra. Se il cielo del cielo non ti basta, come lo potrà questa casa che io ho edificata al tuo nome? Tuttavia, ti volgerai alla mia supplica, Signore, Dio d’Israele, per ascoltare la supplica e la pre­ghiera che il tuo servo ti rivolge oggi, al tuo cospetto. Perché siano i tuoi occhi aperti su questa casa di cui hai detto che ivi sarà il tuo nome. Perché tu esaudisca la preghiera che ti farà il tuo servo rivolto a questo luogo giorno e notte. E tu  esaudirai la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele riguardo a ciò per cui ti pre­gheranno rivolti a questo luogo: tu esaudirai nel luogo della tua dimora, nel cielo, agirai e sarai loro propizio.

Lettura del libro dei Proverbi (3,19-34).
Dio ha fondato la terra con la sapienza e ha disposto i cieli con la prudenza. Dalla sua intelligenza sono stati spalancati gli abissi e le nubi hanno stillato rugiada. Figlio, non ti sfuggano queste cose, ma custodisci il mio consiglio e il mio pensiero perché la tua anima viva e la grazia circondi il tuo collo. Ci sarà sanità nella tua carne e saranno custodite le tue ossa, perché tu cammini fiducioso, in pace, per tutte le tue vie e il tuo piede non inciampi. Se ti siederai, sarai senza timore, se ti sdraierai, dormirai dolcemente, e non  temerai per il sopraggiungere di un motivo di terrore, né per gli attac­chi di uomini empi perché il Signore sarà in tutte le tue vie e farà star saldo il tuo piede, perché tu non sia cat­turato. Non trattenerti dal beneficare un bisognoso, se la tua mano ha di che aiutarlo. Non dire: Torna un’altra volta, domani te lo darò, quando in realtà tu hai di che beneficarlo: non sai infatti che co­sa porterà il domani. Non tramare il male contro il tuo amico che abita presso di te e confida in te. Non metterti a osteggiare stoltamente un uomo, perché non ti faccia del male. Non attirarti il biasimo che meritano gli uomini malvagi, e non invidiare le loro vie, perché è impuro presso il Signore ogni trasgressore e non siede in consiglio con i giusti. La maledizione del Signore è sulle case degli empi, ma le abi­tazioni dei giusti sono benedette. Il Signore resiste ai superbi, ma agli umili fa grazia.

Lettura del libro dei Proverbi (9,1-11). 
La sapienza si è costruita una casa e ha eretto a soste­gno sette colonne. Ha sgozzato i suoi animali, ha versato nel calice il suo vino e ha preparato la sua mensa. Ha mandato i suoi servi a invitare al banchetto con alto proclama, dicendo:  Chi è stolto si rivolga a me.  E a quelli che mancano di senno dice:  Venite, mangiate il mio pane e bevete il vino che ho mesciuto per voi. Abbandonate la stoltezza e vivrete, cercate la prudenza per poter aver vita e raddrizzare l’intelligenza con la conoscenza.Chi rim­pro­vera dei malvagi ne ricaverà per sé disonore e chi correg­gerà l’empio ne avrà biasimo, perché i rimproveri fatti all’em­pio sono per lui lividure. Non rimproverare dei malvagi perché non ti prendano in odio: rimprovera il saggio e ti amerà. Da’ un’opportunità al saggio e diventerà piú saggio, istruisci un giusto e aumenterà la sua istru­zione. Principio della sapienza è il timore del Signore, e il con­siglio dei santi è intelligenza. Cono­scere poi la Legge è  cosa di una buona mente. In que­sto modo, infatti, vivrai a lungo e ti verranno aggiunti anni di vita.
Allo stico, stichirá della croce.
Tono pl. 1. Gioisci, tu che sei veramente.

Gioisci, croce vivificante, * invitto trofeo della pietà, porta del paradiso, * sostegno dei fedeli,  * muro forti­ficato della Chiesa: * per te è annientata la corruzione, * di­strut­ta e inghiottita la potenza della morte, * e noi siamo stati innalzati dalla terra al cielo. * Arma invincibile, * nemica dei demoni, * gloria dei martiri, * vero ornamento dei santi, * por­to di salvezza, * tu doni al mondo la grande misericordia˚. 

Stico: Esaltate il Signore Dio nostro, e prostratevi allo sga­bello dei suoi piedi, perché è santo.

Gioisci, croce del Signore, * per la quale è stato sciolto dalla maledizione il genere umano; * sei segno della vera gioia, * tu che, innalzata, abbatti i nemici, * o vene­rabilissima: * aiuto per noi, * fortezza dei re, * vigore dei giusti, * decoro dei sacerdoti, * tu che, venendo impressa, libe­ri da gravi mali; * scettro di potenza col quale venia­mo fatti pascolare˚; * arma di pace, * che gli angeli venera­no con timore; * divina gloria del Cristo * che elargisce al mondo * la grande misericordia˚.

Stico: Dio è il nostro Re prima dei secoli, ha operato la sal­vezza in mezzo alla terra.

Gioisci, guida dei ciechi, * medico degli infermi, * risurrezione di tutti i morti, * tu che hai risollevato noi, * cadu­ti nella corruzione; * croce preziosa, * per la quale la cor­ruzione è stata dissolta,  * l’incorruttibilità è fiorita, * noi mor­tali siamo stati deificati * e il diavolo è stato comple­tamente abbattuto. *  Vedendoti oggi innalzata * per mano di pontefici, * noi esaltiamo colui che in te è sta­to innalzato * e veneriamo te, * attingendo abbon­dan­te­mente * la grande misericordia˚.

Gloria. Della Dedicazione. Tono 2. Di Anatolio.
Celebrando la Dedicazione * del sacratissimo tempio della tua risurrezione, * noi glorifichiamo te, Signore, * che lo hai santificato e portato a compimento * con la tua perfetta grazia, * e ti allieti per i mistici e sacri riti * in esso celebrati dai fedeli, * accetti dalla mano dei tuoi servi * i sacrifici puri e incruenti, * e rendi in cambio, a chi li offre rettamente, * la purificazione dai peccati * e la grande misericordia˚.
Ora e sempre. Stesso tono.

Divino tesoro nascosto in terra˚, * la croce del datore di vita * è apparsa nei cieli a un pio re, * mostrando il mo­dello spirituale  * della vittoria contro i nemici. *  Ed egli pieno di gioia, con fede e amore,  * spinto da divina ispi­razione, * per esaltare ciò che aveva visto * con sommo zelo l’ha estratta dalle viscere della terra, *  a riscatto del mon­do * e a salvezza del­le anime nostre.

Apolytíkion della Dedicazione. Tono 4.


Come la bellezza del firmamento lassú, * tale hai  mostrato quaggiú lo splendore * della santa dimora della tua gloria, Signore. * Consolidala nei secoli dei secoli, * e accetta, per l’inter­cessione della Madre-di-Dio, * le sup­pliche che in essa a te offriamo senza sosta, * o vita e risur­rezione di tutti˚.
Gloria. Ora e sempre. Della croce. Tono 2.
La vivificante croce della tua bontà, * che hai donato a noi indegni, * o Signore, * noi te la presentiamo a inter­cessione: * salva i re * e  alla tua città da’ pace, * grazie alla Madre-di-Dio, * o solo  amico degli uomini.

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