giovedì 13 settembre 2012


14 SETTEMBRE
   UNIVERSALE ESALTAZIONE

DELLA CROCE PREZIOSA E VIVIFICANTE
 
GRANDE VESPRO
 
Tono pl. 2. Riposta nei cieli.
La croce esaltata di colui che in essa è stato elevato, * induce tutta la creazione * a celebrare l’immacolata passione: * poiché, ucciso con essa colui che ci aveva uccisi, * egli ha ridato vita a noi che eravamo morti, * ci ha dato bel­lezza e ci ha resi degni, * nella sua compassione, per sua som­ma bontà, * di prendere cit­tadinanza nei cieli˚: * e noi lieti esal­tiamo il suo nome * e magnifichiamo la sua suprema con­di­scendenza.
Tendendo le mani in alto * e mettendo in rotta Amalek, il tiranno˚, * Mosè ha prefigurato te, * o croce preziosa, * vanto dei credenti, * sostegno dei martiri lottatori, * decoro degli apo­­stoli, * difesa dei giusti, * salvezza di tutti i santi: * per que­sto, vedendoti innalzata, * la creazione gioisce e fa festa, * glorificando il Cristo * che per te ha riunito ciò che era diviso, * per sua somma bontà.
Croce venerabilissima * che le schiere angeliche circondano gioiose, * oggi, nella tua esaltazione, * per divino volere risol­levi * tutti coloro che, per l’inganno di quel frutto, * erano stati scacciati * ed erano precipitati nella morte: * noi dunque, strin­gendoci a te * con la fede del cuore e delle labbra, * attingiamo la santità, accla­mando˚: * Esaltate Cristo, Dio piú che buono, * e pro­stra­tevi al suo divino sgabello˚.
Gloria. Ora e sempre. Tono 2.
Venite, genti tutte, * adoriamo il legno benedetto * per il quale si è realizzata l’eterna giustizia: * poiché colui che con l’albero * ha ingannato il progenitore Adamo, *  viene adesca­to dalla croce, * e cade travolto in una funesta caduta, * lui che si era tirannicamente impadronito * di una creatura regale. * Col sangue di Dio viene lavato il veleno del serpente, * ed è annullata la maledizione della giusta condanna˚ * per l’ingiu­sta condanna inflitta al giusto: * poiché con un albero bisognava risanare l’albero, * e con la passione dell’impas­si­bile * di­strug­gere nell’al­bero le passioni del condannato. * Gloria dunque, o Cristo Re, * alla tua tremenda economia per noi * con la quale tu hai salvato tutti, * perché sei buono e amico degli uomini.
Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le letture.

Lettura del libro dell’Esodo (15,22-16,1).

Mosè fece partire i figli d’Israele dal Mar Rosso e li  condusse nel deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua da bere. Giunsero poi a Mara, ma non poterono bere l’acqua di Mara perché era amara: per questo quel luogo fu chiamato Amarezza. Il po­polo mormorava contro Mosè dicendo:  Che cosa berremo?   Mosè gridò al Signore, e il Signore gli indicò un legno che egli gettò nell’acqua, e l’acqua divenne dolce: là il Signore diede al popolo decreti e giudizi e là lo mise alla prova e disse: Se veramente ascolterai il Signore tuo Dio e farai ciò che è gra­dito davanti a lui, e presterai orecchio ai suoi coman­damenti e osserverai tutti i suoi decreti, non farò venire su di te nessuna delle malattie che ho inflitto agli egiziani: perché io sono il Signore che ti guarisce.  E giunsero a Elim dove c’erano dodici sorgenti d’acqua e settanta palme, e si accamparono là, presso le acque. Partirono poi da Elim e tutta l’assemblea dei figli d’Israele giunse al deserto di Sin, che è tra Elim e il Sinai.
Lettura del libro dei Proverbi (3,11-18).
Figlio, non trascurare la disciplina del Signore, e non venir meno 
quando vieni rimproverato da lui: poiché colui che ama, il Signore 
lo corregge, e flagella ogni figlio che accetta. Beato l’uomo che ha 
trovato la sapienza, e il mortale che conosce la prudenza. Meglio 
infatti è trafficare per questa che per tesori d’oro e d’argento. Essa 
è piú preziosa di pietre di gran valore: nessun male può opporsi ad 
essa; essa è ben nota a tutti quelli che la amano: nessun oggetto 
prezioso eguaglia il suo valore. Poiché lunghezza di esistenza e anni 
di vita sono nella sua destra, e nella sua sinistra sono ricchezza e 
gloria. Dalla sua bocca procede la giustizia: essa porta sulla lingua 
legge e misericordia. Le sue vie sono buone vie e tutti i suoi sentieri 
sono pacifici. È un albero di vita per tutti quelli che ad essa si 
afferrano, ed è sicura per quelli che si appog­giano a lei come al 
Signore.

Lettura della profezia di Isaia (60,11-16).

Cosí dice il Signore:  Le tue porte, Gerusalemme,  saran­no aperte sempre, non verranno chiuse né di giorno né di notte, per introdurre in te la potenza delle genti e i loro re come prigionieri. Poiché le nazioni e i re che non ti serviran­no periranno e le nazioni diverranno deserti desolati. E verrà a te la gloria del Libano, col cipresso, il pino e il cedro insieme, per glorificare il mio luogo santo, e io glorificherò il luogo dei miei piedi. E verranno a te timorosi i figli di quelli che ti avevano umiliata e provocata, e si prostreranno alle piante dei tuoi piedi tutti quelli che ti avevano provocata, e tu sarai chiamata città del Signore, Sion del Santo d’Israele, perché eri stata abbandonata e odiata e non c’era chi ti aiu­tasse; e farò di te un’eterna esultanza, letizia per genera­zioni di generazioni. Succhierai il latte delle genti e mangerai la ricchezza dei re: e conoscerai che io sono il Signore che ti salva e ti libera, il Dio d’Israele.

Allo stico, stichirá prosómia.
Tono pl. 1. Gioisci, tu che sei veramente.

Gioisci, croce vivificante, * invitto trofeo della pietà, * porta del paradiso, * sostegno dei fedeli,  * muro forti­fi­cato della Chiesa: * per te è annientata la corruzione, * distrutta e inghiottita la potenza della morte, * e noi siamo stati innalzati dalla terra al cielo. * Arma invincibile, * nemica dei demoni, * gloria dei martiri, * vero ornamento dei santi, * porto di salvezza, * tu doni al mondo la grande misericordia˚. 
Stico: Esaltate il Signore Dio nostro, e prostratevi allo sgabello dei 
suoi piedi, perché è santo.

Gioisci, croce del Signore, * per la quale è stato sciolto dalla 
maledizione il genere umano; * sei segno della vera gioia, * tu che, 
innalzata, abbatti i nemici, * o venera­bilissima: * aiuto per noi, * 
fortezza dei re, * vigore dei giusti, * decoro dei sacerdoti, * tu che, 
venendo impressa, liberi da gravi mali; * scettro di potenza col 
quale veniamo fatti pascolare˚; * arma di pace, * che gli angeli 
venerano con timore; * divina gloria del Cristo * che elargisce al 
mondo * la grande misericordia˚.

Stico: Dio è il nostro Re prima dei secoli, ha operato la sal­vezza in mezzo alla terra.

Gioisci, guida dei ciechi, * medico degli infermi, * risur­rezione di 
tutti i morti, * tu che hai risollevato noi, * ca­du­ti nella corruzione; * 
croce preziosa, * per la quale la cor­ruzione è stata dissolta,  * 
l’incorruttibilità è fiorita, * noi mor­tali siamo stati deificati * e il 
diavolo è stato comple­ta­mente abbattuto. *  Vedendoti oggi 
innalzata * per mano di pon­tefici, * noi esaltiamo colui che in te è 
stato innalzato * e veneriamo te, * attingendo abbon­dantemente * 
la grande misericordia˚.

Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 4. Di Giovanni monaco.

Ciò che Mosè prefigurò un tempo nella sua persona, * mettendo cosí in rotta Amalek ed abbattendolo˚, * ciò che Davide cantore ordinò di venerare * come sgabello dei tuoi piedi˚, * la tua croce preziosa, o Cristo Dio, * questa noi pec­ca­tori baciamo oggi con labbra indegne, * celebrando te, che ti sei degnato di esservi confitto, * e a te gridiamo: * Signore, in­sie­me al ladrone, * rendi degni anche noi del tuo regno˚.

Apolytíkion. Tono 1.

Salva, Signore, il tuo popolo, * e benedici la tua eredità˚ * dando ai re vittoria contro i barbari * e custodendo con la tua croce  * la tua città. 3 volte.
Congedo.
Colui che è risorto dai morti, Cristo, vero Dio nostro...

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