sabato 13 ottobre 2012

     14  OTTOBRE 2012
DOMENICA DEI PADRI DEL 7˚ CONCILIO ECUMENICO


L’11 di questo mese, se cade di domenica, oppure nella prima domenica dopo questo giorno, si dice l’ufficio dei santi padri riuniti per la seconda volta a Nicea per il 7˚ Concilio ecumenico contro gli iconoclasti, nell’anno 787, durante il regno di Irene e di suo figlio Costantino Porfirogenito .

                                                                          VESPRO


Tono pl. 2. Degna di essere ignorata.

La lettera della Legge * aveva stabilito che fosse onorato il settimo giorno˚, * per i figli degli ebrei * che confidano in ciò che è ‘ombra’ * e a questa rendono culto˚: * voi padri, riunendovi nel settimo concilio * per comando di Dio * che in sei giorni ha approntato l’universo * e ha benedetto il settimo giorno˚, * lo avete reso ancor piú venerabile, * stabilendo una regola di fede.

Coi fatti * voi avete chiaramente trasmesso a tutti, * o padri felicissimi, * che la Triade è causa della creazione del mondo: * stabilendo infatti con arcano oracolo * tre concili piú quattro * e mostrandovi vindici della dottrina ortodossa, * avete mostrato che vi sono quattro elementi, * e la Triade li ha creati * e ha fatto il mondo.

Sarebbe bastato che il sommo profeta Eliseo * si ripiegasse una volta sola * sul figlio morto di colei che lo assisteva * per infondere in lui la vita: * eppure per sette volte andò avanti e indietro * e si curvò su di lui˚, * quasi preannunciando come veggente * le vostre riunioni, * con le quali avete assegnato la vita * alla morte del Dio Verbo, * e avete condannato a morte Ario e i suoi compagni.

Voi avete sapientemente ricucito insieme * la tunica di Cristo * divisa e lacerata da cani latranti, * o venerabili padri, * in nessun modo sopportando di vedere la sua nudità, * come Sem e Iafet un tempo la nudità paterna˚, * e avete svergognato il parricida Ario, * che ha lo stesso nome della follia, * e quelli che la pensano come lui.

Dichiarando i seguaci di Macedonio, * di Nestorio, di Eutiche, * di Dioscoro, di Apollinare, * di Sabellio e di Severo * lupi feroci in veste di pecore˚, * voi, come veri pastori, * li avete respinti lontano dal gregge del Salvatore, * spogli del vello, * mostrando perfettamente la realtà * di quegli uomini tre volte miserabili: * per questo noi vi proclamiamo beati.

Gloria. Dei padri. Tono pl. 2.

Celebriamo oggi * le mistiche trombe dello Spirito, * i padri teòfori, * coloro che hanno cantato in mezzo alla Chiesa * l’armoniosa melodia della teologia, * la Triade una, * essenza e divinità immutabile; * celebriamo i distruttori di Ario * e difensori degli ortodossi, * coloro che sempre intercedono presso il Signore * perché sia fatta misericordia * alle anime nostre.

Ora e sempre. Theotokíon, il primo del tono.

Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le letture.

Lettura del libro della Genesi (14,14-20).

Quando Abram seppe che Lot suo nipote era stato fatto prigioniero, fece il conto dei servi che gli erano nati in casa, trecentodiciotto, e si diede all’inseguimento sino a Dan. Piombò su di loro di notte, lui e i servi che erano con lui, li battè e li inseguí sino a Coba, che è a sinistra di Damasco. Ricuperò cosí tutta la cavalleria di Sodoma, ricuperò Lot suo nipote, tutte le sue cose, le donne e il popolo.

Quando Abram fu di ritorno, dopo la disfatta di Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sodoma uscí incontro ad Abram nella Valle di Save, cioè la Valle dei re. E Melchisedek, re di Salem, portò pane e vino; egli era sacerdote del Dio altissimo, e benedisse Abram e disse: Benedetto Abram dal Dio altissimo che ha fatto il cielo e la terra. E benedetto il Dio altissimo che ti ha dato in mano i tuoi nemici.

Lettura del libro del Deuteronomio (1,8-11.15-17).

Disse Mosè ai figli d’Israele: Ecco, vi ho messo davanti la terra: entrate ed ereditate la terra che il Signore ha giurato ai vostri padri, ad Abramo, Isacco e Giacobbe, di dare a loro e alla loro discendenza dopo di loro. In quel tempo io vi ho parlato e ho detto: Non posso portarvi da solo; il Signore nostro Dio vi ha moltiplicati, ed ecco siete oggi numerosi come le stelle del cielo. Il Signore Dio dei nostri padri vi accresca mille volte piú di quanto siete, e vi benedica come vi ha detto.

Allora presi da voi uomini sapienti, capaci e intelligenti e li posi alla vostra testa: capi di migliaia, di centinaia, di cinquantine, di decine e scribi per i vostri giudici. E diedi quest’ordine ai vostri giudici in quel tempo: Ascoltate le cause dei vostri fratelli e giudicate con giustizia tra ciascuno e il proprio fratello o lo straniero che sta presso di lui. Non farai eccezione di persone in giudizio: giudicherai tanto il piccolo che il grande. Non ti ritrarrai davanti a nessuno, perché il giudizio è di Dio.

Lettura del libro del Deuteronomio (10,14-21).

Disse Mosè ai figli d’Israele: Ecco, del Signore tuo Dio è il cielo, e il cielo del cielo, la terra e tutto ciò che è in essa. Eppure il Signore ha scelto i vostri padri per amarli, e ha eletto la loro discendenza dopo di loro, proprio voi, al di sopra di tutte le nazioni, come è quest’oggi. Circoncidete dunque il vostro cuore duro, e non con¬ti-nuate a indurire il vostro collo.

Il vostro Dio, infatti, è il Dio degli dèi e Signore dei signori: Dio grande, forte e tremendo che non fa eccezione di persone e non accetta regali, ma fa giustizia al forestiero, all’orfano e alla vedova, e ama il forestiero e gli dà pane e vestito. E voi amerete il forestiero, perché siete stati forestieri in terra d’Egitto. Temerai il Signore tuo Dio e a lui solo renderai culto, a lui aderirai e nel suo nome giurerai. Egli è il tuo vanto, egli è il tuo Dio che ha fatto per te queste cose grandi e gloriose che i tuoi occhi hanno visto.

Allo stico, stichirá dall’októichos.

Gloria. Dei padri. Tono 4.

Festeggiamo oggi con pia fede, * o folle ortodosse, *l’annuale memoria dei padri teòfori, * riuniti da tutta la terra * nell’illustre città di Nicea. * Essi infatti con religioso sentire * hanno distrutto l’empia dottrina del funesto Ario, * e lo hanno sinodalmente estromesso dalla Chiesa cattolica; * a tutti hanno chiaramente insegnato a confessare * il Figlio di Dio a lui consustanziale e coeterno, * vivente prima dei secoli, * stabilendo ciò con pietà e rigore nel simbolo della fede. * Anche noi dunque, che seguiamo le loro divine dottrine, * con salda fede rendiamo culto * al Figlio e allo Spirito santissimo insieme al Padre, * Triade consustanziale nell’unica Divinità.

Ora e sempre. Theotokíon.

Acconsenti alle preghiere dei tuoi servi, * o tutta immacolata, * e arresta l’insorgere delle avversità, * liberaci da ogni tribolazione: * perché tu sei la nostra sola àncora * certa e sicura, * e noi godiamo della tua protezione. * Non rimandarci confusi, * o Sovrana, * quando ti invochiamo; * affréttati a supplicare per quelli che ti gridano con fede: * Gioisci, Sovrana, * soccorso di tutti, * gioia, protezione e salvezza * delle anime nostre.

Apolytíkion anastásimon.

Gloria. Dei padri. Tono pl. 4.

Tu sei piú che glorioso, * o Cristo Dio nostro, * tu che hai stabilito come astri sulla terra˚ * i padri nostri, * e per mezzo loro ci hai guidati tutti * alla vera fede: * o tu che sei pieno di ogni compassione, * gloria a te.

Ora e sempre. Theotokíon.

Tu che per noi sei nato dalla Vergine * e ti sei sottoposto alla crocifissione˚, * o buono, * tu che con la morte hai spogliato la morte, * e come Dio hai manifestato la risurrezione, * non trascurare coloro che con la tua mano hai plasmato˚, * mostra, o misericordioso, il tuo amore per gli uomini: * accogli, mentre intercede per noi, * la Madre-di-Dio che ti ha partorito, * e salva, o Salvatore nostro, * il popolo che non ha piú speranza.

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