domenica 25 novembre 2012

  1. 26 NOVEMBRE
    Memoria dei nostri santi padri Alipio(STILIANO) stilita 
    (sotto Eraclio, 610-641) e Nicone il metanoíte (fate penitenza’; intorno alla fine del X sec.).

    VESPRO
    Tono 1. Martiri degni di ogni lode.
    Alipio beatissimo, * fin da fanciullo * hai consacrato la vita al Cristo Dio nostro; * da lui corroborato, * hai sottomesso alla parte razionale * le passioni della carne, * assoggettando il peggio al meglio; * supplica dunque perché siano date alle anime nostre * la pace e la grande misericordia˚.
    Alipio di mente divina, * sei apparso come grande astro * che illumina la terra con splendori di prodigi * e di opere divine: * per questo, dopo la tua dormizione, * ti ha accolto la luce senza tramonto; * supplica dunque perché siano date alle anime nostre * la pace e la grande misericordia˚.
    Sei divenuto colonna dei monaci, * o sapiente Alipio, * standotene sopra una colonna, * oppresso dalla calura e dal gelo, * e da tanti esercizi ascetici: * per questo hai ricevuto * divini carismi dello Spirito, * per curare malattie * e scacciare sofferenze acutissime.
    Di san Nicone. Tono pl. 2. Riposta nei cieli.
    Le fatiche e i modi delle fatiche * hanno innalzato il tuo corpo; * e il fulgore dei modi, * risplendente per il divino Spirito, * ha irradiato con forza * oltre ogni intendimento: * è stata infatti mirabilmente esaltata * la tua sepoltura, * che fa sgorgare torrenti per i fedeli. * Straordinario spettacolo! * La tomba non ne ha impedito * né la pietra ne ha trattenuto la potenza. * Tu dunque, come prima della tua morte * ci predicavi la penitenza, * cosí ora, dopo la morte, * ci attiri alla conoscenza. 
    Venite, prostriamoci, o popolo, * nella casa del Signore, * dove è custodita * la santissima tenda terrena del beatissimo; * a lui elevando suppliche, * con canti soavi e lampade splendenti, * acclamiamo: * Vieni, o santo, * abbi pietà di quelli che sono nelle angustie, * strappali ai marosi * e alla tempesta delle tribolazioni, * affinché glorifichiamo * la tua urna gradita e preziosissima, * e veneriamo l’icona * che fa scorrere unguento profumato.
    La città di Laconia * ti possiede come ricchezza inalienabile, * o beato degno di ammirazione, * tu che la rischiari di luminosi splendori; * anche ora, concedile la pace, Nicone, * riempila di trofei, * piegando l’alterigia dei nemici * e i loro schieramenti * con i dardi della tua intercessione, * o padre nostro; * e pregando con franchezza per le anime nostre, * ricolma della tua compassionevole elargizione * i cuori di noi che ti celebriamo con fede.
    Gloria. Ora e sempre. Theotokíon, stessa melodia.
    Per la purezza del suo intelletto, * Isaia da lungi ha predetto, o Vergine, * che tu avresti partorito * l’Artefice del creato˚, * o tutta pura venerabile: * poiché tu sola, da che il mondo esiste, * sei apparsa tutta immacolata. * Ti prego dunque: * purifica il mio cuore contaminato, * rendimi partecipe, o Vergine, * del divino fulgore del tuo Figlio, * e fa’ che io possa stare alla sua destra, * quando siederà, come sta scritto, * a giudicare il mondo intero˚.
    Allo stico, stichirá dall’októichos.
    Apolytíkion di sant’Alipio. Tono 1.
    Sei divenuto colonna di pazienza, * emulando i progenitori, o santo: * Giobbe nei patimenti, * Giuseppe nelle tentazioni, * e il modo di vita degli incorporei, * pur essendo in un corpo. * Alipio, santo padre nostro, * intercedi presso il Cristo Dio * per la salvezza delle anime nostre.
    Gloria. Di san Nicone. 
    Tono 3. La confessione della fede divina.
    Gioisce la città dei lacedemoni * nel possedere l’urna divina delle tue reliquie, * che fa scaturire rivi di guarigioni * e libera dalle tribolazioni * tutti quelli che con fede a te accorrono, o padre. * Nicone santo, * supplica il Cristo Dio * di donarci la grande misericordia˚.
    Ora e sempre. Theotokíon  

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