mercoledì 19 dicembre 2012

20 DICEMBRE
Proeórtia della nascita nella carne del Signore, Dio e Salvatore Nostro Gesú Cristo; e memoria del santo ieromartire Ignazio teòforo (intorno al 110).


AVVERTENZA: Da oggi cessa il Paraklitikí, sino alla conclusione delle Sante Teofanie, cioè fino al 14 gennaio.

VESPRO

Al Signore, ho gridato, 6 stichi e 3 stichirá idiómela proeórtia.

Tono 1. Di Anatolio.

  Celebriamo, o popoli, le fe.stività vigilari * della Natività di Cristo: * e sollevando l’intelletto, * saliamo con la mente a Betlemme * e con i pensieri dell’anima * contempliamo la Vergine * che si appresta a partorire nella grotta * il Signore dell’universo e Dio nostro; * Giuseppe, considerando la grandezza * delle meraviglie di Dio, * pensava di vedere un semplice uomo * in questo bambino avvolto in fasce, * ma dai fatti comprendeva * che egli era il vero Dio, * colui che elargisce alle anime nostre * la grande misericordia˚.

    Celebriamo, o popoli, le festività vigilari * della Natività di Cristo: * e sollevando l’intelletto, * saliamo con la mente a Betlemme * e contempliamo nella grotta il grande mistero: * si è aperto infatti l’Eden, * perché Dio viene da Vergine pura, * perfetto nella divinità e nell’umanità. * Acclamiamo dunque: * Santo Dio, * Padre che non ha principio; * Santo forte, * Figlio incarnato; * Santo immortale, * Spirito paraclito. * Triade santa, * gloria a te.

     Ascolta, o cielo, * e porgi l’orecchio, terra˚: * ecco che il Figlio e Verbo di Dio Padre * viene per essere partorito * dalla fan¬ciulla ignara d’uomo, * secondo il beneplacito di colui * che lo ha impassibilmente generato, * e con la sinergía del santo Spirito. * Prepàrati, Betlemme, * apri la porta, o Eden: * poiché Colui “che È” * diviene ciò che non era, * e l’artefice di tutto il creato * viene plasmato: * lui che elargisce al mondo * la grande misericordia˚.

Altri stichirá prosómia, del santo.

Tono 4. Tu che sei stato chiamato dall’Altissimo.

           Degnamente chiamato teòforo, * quando il Sovrano, * o beato Ignazio, * ti abbracciò per la comune passione con lui, * manifestandoti le dottrine * della superna filosofia, * allora tu accogliesti il luminosissimo splendore, * come la spugna assorbe i liquidi, * attingendolo dall’abisso delle luci; * hai cosí seguito le orme * del Cristo Dio nostro che ti chiamava: * supplicalo di salvare e illuminare * le anime nostre.

         O ferito dalla carità perfetta, * quando la folgorante passione * infiammò la tua anima, o sacratissimo, * affrettandoti, o padre, * ad andare verso il Sovrano, * gridasti quella parola degna d’esser celebrata: * Frumento del Creatore io sono, * e bisogna che io sia macinato * dai denti delle fiere, * affinché io divenga purissimo pane * per il Verbo Dio nostro. * Supplicalo di salvare e illuminare * le anime nostre.

          Sei stato crocifisso con Cristo˚, * o iniziatore ai misteri, * quando gridasti la parola ispirata: * Il mio amore è stato crocifisso, * e ho grande fretta di partecipare * alla sua passione; * da quel momento, o Ignazio, * come sole che si slancia dall’oriente, * per risplendere sull’occidente, tu sei accorso, o beato,e avvicinandoti a Cristo, * sei stato adornato del diadema del regno. * Supplicalo di salvare e illuminare * le anime nostre.

Gloria. Del santo. Tono pl. 4. Di Anatolio.

       Teòforo Ignazio, * avendo abbracciato Cristo, tuo ardente amore, * come ricompensa del sacro ministero * del vangelo di Cristo˚, * hai ottenuto di giungere alla perfezione * mediante il sangue. * Diventato dunque frumento * dell’agricoltore immortale, * sei stato macinato dai denti delle fiere, * e sei divenuto per lui dolce pane: * intercedi per noi, * o atleta beato.

Ora e sempre. Proeórtion. Stesso tono.

      Ricevi, o Betlemme, * la Città-madre di Dio: * viene per generare in te * la luce senza tramonto. * Angeli, stupite nel cielo; * uomini, date gloria sulla terra; * magi dalla Persia, * portate il dono tre volte glorioso; * pastori in veglia, intonate l’inno trisagio. * Tutto ciò che respira * lodi l’Artefice dell’universo˚.

Allo stico, stichirá idiómela proeórtia.

Tono 2. Di Cipriano.

Betlemme, terra di Giuda˚, * patria [di Cristo] secondo la carne, * lietamente appresta la grotta divina * nella quale Dio è partorito nella carne * dalla santa Vergine ignara d’uomo, * per la salvezza della nostra stirpe.

Stico: Dio verrà da Teman, il Santo dal boscoso monte adombrato.

Di Andrea Pyros. Stesso tono.

Venite tutti, * celebriamo con fede i giorni vigilari * della Natività di Cristo, * e facendoci spiritualmente precedere * dall’inno a mo’ di stella, * cantiamo con i pastori * le dossologie dei magi: * È giunta la salvezza dei mortali * da grembo verginale, * per richiamare dall’esilio i mortali.

Stico: Signore, ho udito il tuo annuncio e ho avuto timore; Signore, ho considerato le tue opere e sono stato colto da stupore.

Di Cipriano. Aftómelon.

Casa di Efrata, * città santa, * gloria dei profeti, * prepara la casa * nella quale la Divinità * deve essere partorita.

Gloria. Del santo. Tono 1. Dello Studita.

Oh, la tua anima salda e adamantina, * Ignazio degno di essere detto beato! * Tu infatti, tenendo la tua brama * stabilmente rivolta al tuo vero amante, dicevi: * Non c’è in me fuoco * di amore per la materia, * ma piuttosto un’acqua viva, * che in me parla, * dicendo dentro di me: * Vieni al Padre. * Infiammato dunque dal divino Spirito, * hai provocato le belve * perché al piú presto ti separassero dal mondo * e ti facessero passare * al Cristo desiderato: * imploralo per la salvezza * delle anime nostre.

Ora e sempre. Tono 2. Di Cipriano.

Ecco, è vicino il tempo * della nostra salvezza: * prepàrati, grotta, * la Vergine si avvicina per partorire. * Rallégrati ed esulta, * Betlemme, terra di Giuda˚, * perché da te è sorto il nostro Signore. * Ascoltate, monti e colli, * e voi regioni vicine alla Giudea: * Cristo viene a salvare l’uomo che ha plasmato, * perché è amico degli uomini.

Apolytíkion proeórtion.

Tono 4. Restò attonito Giuseppe.

Prepàrati, Betlemme: * si è aperto per tutti l’Eden. Prepàrati, Efrata, * perché dalla Vergine è fiorito * l’albero della vita nella grotta˚. * Davvero il suo grembo * è divenuto spirituale paradiso * in cui si trova la pianta divina: * mangiando di questa vivremo, * non moriremo come Adamo˚. * Nasce Cristo, * per far risorgere l’immagine˚ * un tempo caduta.

Gloria. Del santo. Stesso tono.

Divenuto partecipe dei costumi degli apostoli * e successore sul loro trono, * hai usato la pratica, * o uomo ispirato da Dio, * per ascendere alla contemplazione: * perciò, dispensando rettamente la parola della verità˚, * hai anche lottato per la fede sino al sangue˚, * ieromartire Ignazio. * Intercedi presso il Cristo Dio * per la salvezza delle anime nostre.

Ora e sempre.
 proeórtion, Prepàrati, Betlemme.


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