venerdì 14 dicembre 2012


Roma Orientalis

In memoria dell'archimandrita P. Olivier Raquez osb
        

          Quando nell’anno 2000 si preparò un volume raccolta di scritti di P. Olivier Raquez apparve ai curatori quasi naturale intitolare il volume “Roma Orientalis”. Questo titolo rifletteva in qualche modo l’anima di P. Olivier, monaco benedettino del monastero di Sint Andries di Brugge in Belgio, deceduto il 14 dicembre del 2012 nel suo monastero di professione. Nato a Bruxelles nel 1923, fu ordinato sacerdote nel 1949. Arrivato al Pontificio Collegio Greco di Roma nel 1954, ne fu padre spirituale fino al 1963; vice-rettore dal 1963 al 1967, pro-rettore dal 1967 al 1969, quindi rettore dal 1969 al 1995. In questo anno fu nominato rettore del Pontificio Collegio Pio Romeno, in un momento in cui codesto collegio iniziava un cammino di ripresa dopo il quarantennio del regime comunista; rimase in carica fino al 2005, anno in cui rientrò al suo monastero in Belgio.
         Oltre al suo ruolo come rettore dei due collegi sopra indicati, P. Olivier tenne corsi di liturgie orientali presso diverse università romane, convinto che la formazione teologica, liturgica e spirituale dei seminaristi delle Chiese Orientali Cattoliche mandati a Roma fosse fondamentale per la crescita di queste realtà ecclesiali. Nei suoi corsi coinvolgeva gli studenti con la sua umana simpatia e soprattutto a partire dalla sua esperienza decennale nella vita liturgica bizantina al Collegio Greco. Sia dalla cattedra universitaria come docente, che dal solea della chiesa di Sant’Atanasio dei Greci a Roma come celebrante della liturgia e come predicatore, col suo sguardo vivace in su, come sospeso tra il cielo e la terra, sembrava voler cogliere dall’alto quello che poi riusciva a trasmettere dal profondo del suo cuore a coloro che lo ascoltavano. Il suo amore e la sua conoscenza dell'Oriente cristiano riusciva a trasmetterlo anche attraverso tanti articoli divulgativi sulle feste e le celebrazioni diverse dell'anno liturgico bizantino. Quando negli anni ’80, all’inizio del mio soggiorno romano, scendevo settimanalmente dall’Aventino fino a via del Babuino per partecipare alle liturgie del Collegio Greco, mi ritrovavo nella chiesa di Sant’Atanasio il suo sguardo vivace quasi sornione che si avvicinava e chiedeva: “hai la letteratura necessaria…?” Domanda che rifletteva anche la sua profonda convinzione della utilità e quindi necessità di buone edizioni e traduzioni dei libri liturgici bizantini per aiutare seminaristi, sacerdoti e fedeli nelle celebrazioni e soprattutto nella vita vera e propria della liturgia che si celebra. Convinzione che sfociò in due opere complementari di cui P. Oliviero fu l’anima e il motore che ne spinse la pubblicazione: l’edizione greca dell'Anthologhion in quattro volumi pubblicata a Roma tra il 1967 ed il 1980, e la loro traduzione italiana pubblicata sempre a Roma nel 2000, di cui P. Oliviero curò la “guida”, il sussidio teorico e pratico per la celebrazione dell'’ufficio divino nelle Chiese di tradizione bizantina.

         Consultore per decenni della Congregazione per le Chiese Orientali, collaborò nella stesura di importanti documenti di questo dicastero, e mise al servizio della Sede Apostolica la sua conoscenza ed il suo amore per l’Oriente cristiano. Nel suo prologo al volume “Roma Orientalis”, il cardinale Aquile Silvestrini definiva P. Olivier come “uomo di lunga fedeltà alla missione affidatagli, che testimonia in modo particolare i suoi doni non comuni di pedagogo e una rara capacità di adattamento”. Oserei aggiungere adattamento alle situazioni e alle persone; i seminaristi, ormai sacerdoti, provenienti dalle diverse Chiese Orientali Cattoliche che per decenni passarono per il Collegio Greco o il Collegio Romeno, così lo ricordano come padre, amico, pedagogo e che lo diventava per ognuno di loro, adattando quello che era, quello che sapeva e quello che viveva alla persona concreta che aveva davanti, facendolo sentire quindi fratello e figlio. Amò e servì con dedizione e direi con passione le Chiese Orientali Cattoliche di vecchia data, dal Libano alla Siria e la Terra Santa, passando dalla Grecia fino alle due eparchie italo albanesi dell'Italia meridionale; e seppe entusiasmarsi, ormai non più giovane, ma sempre gioviale e vivace, alla rinascita delle Chiese Orientali Cattoliche dell'Europa centrale ed orientale, specialmente della Chiesa Greco cattolica Romena, dopo il crollo dei regimi comunisti. Sempre fermo sulle colonne su cui ha poggiato fino alla fine: la fede cristiana, la formazione umana ed intellettuale, l’accoglienza fraterna, l’amicizia leale.
         Nel 2007 P. Mihai Fratila, allora rettore del Collegio Romeno, ed oggi vescovo greco cattolico in Romania, curò l’edizione di una miscellanea offerta a P. Olivier e che porta come titolo “Vivere il regno di Dio al servizio degli altri”, e concludeva la sua presentazione con queste parole a lui riferite: “Il suo prezioso servizio alla Chiesa, sotto il segno della vita «sparsa per gli altri», lascia il gusto della presenza di Dio, unico meridiano inalterabile per contare la gratitudine dei suoi servitori e la prossimità del Regno nella loro vita”.
Eterna la tua memoria, fratello nostro indimenticabile e degno della beatitudine. Amin.

P. Manuel Nin
Rettore, Pontificio Collegio Greco

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