martedì 26 marzo 2013


27 MARZO 2013
SANTO E GRANDE MARTEDÍ  
APODIPNON - COMPIETA

La consueta ufficiatura della grande compieta
Dopo il Gloria a Dio...
Triódion di Andrea di Creta. Tono 2.
Ode 3.: Cantico di Anna. Irmós.
Rendi fertile di virtú  il mio intelletto insterilito, o coltivatore di bene, * giardiniere di bontà, * nel tuo compassionevole amore.
Tropari.
È il tempo della fine: convertiamoci dunque, come Cristo insegna; perché verrà in un baleno,verrà e non tarderà, per giudicare il suo mondo.
Per indicare la repentinità della sua venuta,  il Cristo ha ricordato la distruzione piombata improvvisa sulla terra al tempo di Noè.
Aperto è il talamo, e con esso sono pronte le nozze divine;vicino è lo Sposo e ci invita: * su dunque, prepariamoci!
La casa di Simone accoglie te  che nulla può contenere, o Gesú Re, e una donna peccatrice ti unge di unguento profumato˚.
Riempiendosi di mistico profumo,la donna è stata liberata, o Salvatore, dal fetore dei suoi molti peccati: tu effondi infatti profumato unguento di vita˚.
Tu che sei cibo celeste e vita degli affamati˚,o Cristo,mangi con gli uomini˚, * mostrando la tua condiscendenza.
Il discepolo ingrato, divenuto traditore, ti ha rinnegato, o Cristo,e veniva contro di te con tutta la coorte delle inique turbe˚.
Gloria.
Con il Padre, adoro e celebro te, il Figlio, e lo Spirito retto, natura unica, distinguendo le persone * e unendo l’essenza.
Ora e sempre. Theotokíon.
L’agnella che ti ha partorito, agnello e pastore, sempre intercede, o Gesú Dio, per tutti i figli della terra che credono in te.
Káthisma. Tono 1. I soldati a guardia della tua tomba.
Ecco, si è riunito, pieno di ostilità, il tribunale veramente malvagio,  per condannare come un reo  il Signore assiso in alto quale Giudice di tutti:ora si radunano con Pilato Erode,Anna e Caifa,per interrogare il solo longanime˚.
Ode 8.: Cantico delle creature. Irmós.
Celebrate, benedite e sovresaltate per tutti i secolicolui che nel roveto del monte Sinai ha prefigurato per Mosè il prodigio della Vergine. 2 volte.
Tropari.
Pur non ignorando il tempo della nostra fine,tu che reggi i secoli, dicesti di non conoscere quel giorno,ma questo hai fatto per dare a tutti * regole di modestia.
O Salvatore, quando ti assiderai Giudice per separare i capri dalle pecore, come tu hai detto, o pastore,non privarci di quel posto alla tua divina destra.
Tu sei la nostra pasqua,per tutti immolato come agnello e sacrificio e propiziazione per le colpe:e noi sovresaltiamo, o Cristo, per tutti i secoli,i tuoi divini patimenti.
 Tutta la vita è per te,anima mia,come la mola, il campo e la casa:  fatti dunque un cuore pronto per Dio, per non lasciare nulla alla corruzione della carne.
Non dai farisei, o Salvatore,né da Simone soltanto, ti sei degnato di andare a convito,ma anche i pubblicani insieme alle meretrici attingono al tuo compassionevole amore.
Attaccato alla passione per il denaro, Giuda il traditore, appena fu versato l’unguento profumato,cominciò a meditare la vendita del Sovrano, e, andato dagli iniqui,si accordò sul prezzo˚.
O beate mani, o capelli e labbra della meretrice casta!Perché queste mani versarono l’unguento profumatosui tuoi piedi, o Salvatore,che poi essa asciugò con i suoi capelli,coprendoli di baci˚.
Mentre stavi a mensa, o Verbo,ti si avvicinò la donna,e piangendo ai tuoi piedi,versava sul tuo capo, o Salvatore,tutto l’alabastro dell’unguento profumato, o immortale unguento profumato!
Benediciamo il Signore, Padre, Figlio e Spirito santo.
Insieme al Padre * diamo gloria al Figlio e allo Spirito santo, * Triade santa in Deità una, * e acclamiamo: * Santo, santo, santo tu sei per i secoli.
Ora e sempre Theotokíon.
Per le preghiere, o Salvatore, della tua Madre immacolata e dei tuoi apostoli, manda copiosamente su di noi le tue misericordie, e concedi al tuo popolo la tua pace.
Ode 9.: Cantico della Madre-di-Dio e di Zaccaria.
Con inni incessanti,  magnifichiamo, o fedeli,colei che oltre la natura, ha concepito in seno, secondo la carne, il Verbo che dal Padre eternamente rifulge. 2 volte.
Tropari.
È tempo di lavorare, lo scopo è la salvezza: ricevuto il talento dell’immagine antica˚, procúrati, anima mia, l’eterna vita.
Tenendo le nostre anime come lampade accese,insieme allo Sposo che viene per le nozze senza corruzione, entriamo raggianti, prima che venga chiusa la porta˚.
 Volendo mostrare a tutti, o Gesú, la tua soprannaturale umiltà,  sei entrato come ospite al convito di Simone˚, * tu, nutrimento degli affamati˚.
Tu, pane che dà la vita, o Gesú, mangi alla tavola di Simone il fariseo *perché una meretrice, versando l’unguento profumato, guadagni la tua grazia che non si può comprare.
Immonde sono le mie mani, labbra di meretrice sono le mie,impura è la mia vita, corrotte le mie membra, ma tu perdonami e dammi la remissione! *Cosí gridava la meretrice al Cristo.
Stando ai tuoi piedi, o Salvatore, * la donna versava l’unguento, * riempiendo tutto di profumo, * e riempiendo se stessa di profumo,  il profumo del perdono concesso alle sue azioni. 
Dispongo di molti profumi, ma sono priva di virtú: ti offro ciò che ho, e tu dammi ciò che hai,  perdonami, dammi la remissione! Cosí gridava la meretrice al Cristo.
Il mio è unguento corruttibile,ma presso di te è il profumo della vita˚:il tuo nome è infatti unguento effuso su quanti sono degni. Tu dunque perdonami, donami la remissione!Cosí gridava la meretrice al Cristo.
 Gloria.
Senza principio tu sei, o Padre, increato tu sei, o Figlio, sullo stesso trono tu siedi,o Spirito:uno sono i tre per natura,e tre per le persone, unico vero Dio.
Ora e sempre. Theotokíon.
O Madre-di-Dio,speranza di quanti sempre ti onorano, non cessare di supplicare colui che da te è nato, * perché mi liberi dai pericoli * e da ogni sorta di tentazioni.
E il resto del grande apódipnon, 
 Al perdono si canta Vedendo, o Cristo, la tua ingiusta immolazione,  Quindi il congedo nel modo seguente:
Il Signore che viene alla passione volontaria per la nostra salvezza, Cristo, vero Dio nostro...

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