mercoledì 18 giugno 2014

                   EPARCHIA DI PIANA DEGLI ALBANESI
                    XX Convegno ecclesiale  3 – 4 – 5 Luglio 2014
SINTESI divulgativa

Il Convegno che si svolge, nei giorni indicati, presso la Sede dell’Eparchia (Diocesi) di Piana degli Albanesi, comunità cattolica di tradizione liturgica orientale presente in Sicilia,
nei pressi di Palermo, ha lo scopo pastorale-culturale di individuare, quest’anno, alcuni  aspetti riguardanti la famiglia, tema particolarmente rilevante dal punto di vista socioreligioso.
Il Cardinale di Palermo, Paolo Romeo, attualmente Amministratore Apostolico pro tempore dell’Eparchia, il quale sarà presente al Convegno, lo ha approvato, su proposta della Commissione eparchiale, nei termini che seguono.

Il tema del Convegno è: "... a immagine di Dio lo creò" DIVINIZZAZIONE e CORONAZIONE
Attenzione pastorale, Prevenzione, Mediazione

 
Spunti teologico-pastorali ed ecumenici
Riflettiamo sull’itinerario che va dalla triplice Iniziazione cristiana (Battesimo– Cresima – Eucaristia) che ci fa riacquisire la divina immagine originaria, fino a giungere alla Coronazione nuziale (l’unione nuziale Cristo-Chiesa rappresentata e riprodotta nella famiglia, piccola Chiesa). L’uomo-donna “coronato”, dopo aver espresso la pienezza della sua gioia, anche fisica, nella celebrazione del Mistero sponsale, attraverso questo, è sempre meglio inserito, nonostante tutte le sofferenze della vita terrena, nella dinamica
beata e raggiante della “divinizzazione”.L’attenzione dedicata alla famiglia nel dialogo ecumenico nazionale e internazionale può essere di particolare aiuto nell’individuazione di temi e metodi
utili all’esercizio della mediazione familiare.
Spunti sociologico-culturali
I temi di riflessione applicativa sulla famiglia, che scandiranno le tre
giornate, saranno: “Attenzione pastorale”, “Prevenzione”, “Mediazione”.La giornata del 3 (coordinatore Papàs Piergiorgio Scalia) sarà dedicata all’Attenzione pastorale e alla Prevenzione, con una relazione sul primo tema da parte di Antonio Carcanella, Direttore dell’Ufficio della Conferenza Episcopale Siciliana per la famiglia, ed una relazione sul secondo tema da parte di
Tiziana Rizzo, Presidente dell’Istituto Nazionale di Mediazione Familiare e di Antonio Anzilotti, Avvocato specialista in mediazione familiare.
La giornata del 4 (coordinatore il Diacono Paolo Gionfriddo) sarà dedicata alla Mediazione, con una relazione di Andrea Palmieri, Sottosegretario del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani,
ed una relazione di Michele Riondino, Docente nella Pontificia Università Lateranense.
La mezza giornata del 5 (coordinatore Papàs Nicola Cuccia) sarà dedicata a qualche testimonianza significativa e alle relazioni sui Laboratori riguardanti i tre temi di riflessione applicativa.
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Nel corso delle prime due giornate saranno effettuati Laboratori applicativi di riflessione sulla famiglia, coordinati da qualificati membri dell’Eparchia: Francesco Flocca, Irene Gionfriddo e Anna Lunetta.
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NOTA
Un buon Convegno, per non rischiare di rimanere isolato, dovrà proporre iniziative concrete e continuative (che potrebbero scaturire anche dai Laboratori...,come Corsi di aggiornamento, Incontri, realizzazione di Strutture permanenti) sui contenuti e i metodi della Mediazione familiare, intesa, non soltanto come
Mediazione per dirimere gli eventuali conflitti, ma come informazione adeguata, educazione specifica, ricerca scientifica sulle problematiche sociali e cristiane riguardanti il fenomeno dell'immigrazione, il senso dell'accoglienza, la cultura della solidarietà, l'approccio socio-psico-logico verso famiglie provenienti da contesti culturali e religiosi diversi dai nostri, il ruolo della mediazione politica nei casi gravi di rischio della vita, il ruolo della mediazione religiosa in senso ecumenico e interreligioso.
Tutto questo potrebbe costituire, al di là di ogni attività all'insegna del provvisorio, un'azione permanente a vantaggio dei bisogni, talvolta estremi, dei diversi componenti la famiglia; un'azione permanente di dialogo proficuo fra le diverse famiglie; un'azione permanente di rafforzamento del significato dell'unità
sponsale e familiare all'interno della stessa famiglia.
Tutto questo sarebbe il risultato di un'opera di mediazione conoscitiva, mediazione educativa, mediazione conciliativa ed empatica in una realtà come la nostra che diventa sempre più multietnica e che, nel caso specifico, ci è, in qualche modo, connaturale per via della nostra presenza storica come Comunità italo-albanese
dalle connotazioni religiose ed etniche

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