lunedì 29 dicembre 2014

Sinassario. Il 28 di questo stesso mese dicembre 2014 
, memoria dei ventimila santi, arsi vivi a Nicomedia. Per la loro santa intercessione, o Dio, abbi pietà di noi e salvaci. Amen.
 



Exapostilárion dei santi. Udite, donne.
    Moltitudine venerabilissima di martiri, falange raccolta da Dio * di ventimila santi, * supplicate il Dio nato dalla Vergine * perché siano liberati da ogni tribolazione * quanti ora vi onorano * e celebrano la vostra splendida e luminosissima memoria.
Apolytíkion dei santi. Tono 2.
     O vittoriosi del Signore, beata è la terra impinguata dal vostro sangue,e sante le dimore che hanno accolto i vostri spiriti:perché nello stadio * avete trionfato del nemico e con franchezza avete annunciato Cristo; vi preghiamo di implorare la sua bontà * per la salvezza delle anime nostre.
Della festa. Tono 4.
    La tua nascita, o Cristo nostro Dio, ha fatto sorgere per il mondo la luce della conoscenza:con essa, gli adoratori degli astri  sono stati ammaestrati da una stella ad adorare te, sole di giustizia,e a conoscere te, * Oriente dall’alto.Signore, gloria a te.
                                                 ORTHROS
Dopo la prima sticología, káthisma.
Tono pl. 4. Sei risorto dai morti.
Prodigioso, o fedeli, è questo mistero! * Dio, come lui solo sa, * è nato da una donna; * le schiere degli angeli, * sbigottite di fronte alla sua discesa, * acclamano inneggiando: * È nato il Cristo Signore, che si compiace, come Dio, * di salvare il genere umano.
Gloria. Ora e sempre. Lo stesso tropario.
Dopo la seconda sticología, káthisma.
Tono pl. 4. Aftómelon.
Mentre i flauti dei pastori * intonavano un canto *prese la parola la schiera angelica, dicendo: * Cantate una lode divina, * voi che guidate i greggi; acclamate inneggiando: * È nato il Cristo Signore, * lui che, come Dio, * si compiace di salvare * il genere umano.
Gloria. Ora e sempre. Lo stesso tropario.
Kondákion. Tono 1.
I soldati a guardia della tua tomba.
Un esercito di ventimila martiri * sorge come astro senza tramonto per illuminare con la fede * i cuori e le menti dei fedeli: * accesi infatti dal divino amore per il Sovrano, * i nobili martiri hanno prontamente accettato * una morte santa tramite il fuoco.
Della festa, stessa melodia.
Ero stato, ahimè, privato, io, l’infelice, per l’incontinenza di un tempo˚,dell’immagine superioreche per opera di Dio avevo ricevuto˚:ma tu, o Cristo,nella tua amorosa compassione,unendoti ineffabilmente a me hai assunto ciò che è inferiore rinnovandomi, o Salvatore, con sangue verginale.
Alle lodi.
Gloria. Ora e sempre. Della festa. Tono pl. 1.
Incomprensibile il mistero che oggi si compie a Betlemme! L’invisibile viene visto, colui che non ha carne s’incarna;il Verbo assume spessore,e Colui “che È” diviene ciò che non era.La Vergine partorisce nella grotta, bimbo neonato,il Creatore della natura:la mangiatoia rappresenta il trono celeste;i due animali esprimono l’assistenza maestosa dei cherubini˚;i pastori sono nello stupore;i magi portano doni; gli angeli inneggiano dicendo:Gloria a Dio nel piú alto dei cieli e pace sulla terra: perché nella sua benevolenza è con gli uomini,senza subire mutamento, l’Emmanuele.
Allo stico, stichirá prosómia della festa.
Poema alfabetico di Romano il melode.
Tono pl. 2. Venite, schiere angeliche.
Tutto il creato fa festa con gioia,e i cieli insieme a noi esultano:  perché il Creatore,nascendo dalla Vergine, in una mangiatoia, prodigiosamente si mostra ora bambino,in Betlemme di Giudea. A lui diciamo: * Benedetto tu, Dio nostro che che sei nato,  gloria a te.
Stico: Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi.
Neonato sei apparso per noi, o Gesú,tu che prima dei secoli * sei sorto dal Padre, * perché vuoi rinnovare tutti gli uomini * resi vecchi dalla trasgressione. * Per questo noi tutti * a te sempre acclamiamo grati: * Benedetto tu,Dio nostro che sei nato,gloria a te.
Stico: Dal seno prima della stella del mattino ti ho generato; ha giurato il Signore e non si pentirà.
Monti e colli,valli e campi * cantano il Cristo che procede dalla Vergine; * una stella dal cielo lo ha mostrato ai magi * adagiato come neonato in una grotta, * rivestito di carne di servo. * A lui acclamiamo: * Benedetto tu, * Dio nostro che sei nato, gloria a te.
Gloria. Stessa melodia.
Che è dunque questa tua grande e incomparabile povertà,per la quale Adamo è divenuto ricco delle cose divine˚?Cosí diceva la Vergine,tenendo tra le braccia l’Emmanuele, Dio e Creatore,che da lei aveva assunto la carne.A lui acclamiamo:Benedetto tu,Dio nostro che sei nato,gloria a te.
Ora e sempre. Stessa melodia.
Bambino preesistente e Re dei secoli,per suo volere è stato generato, e come Figlio ci è stato dato.Udite, genti, porgi l’orecchio, Israele:sappiatelo e siate vinti,perché con noi è colui˚ che fa a pezzi e stritola ogni regno e potere sulla terra che a lui non ubbisce.

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