domenica 15 febbraio 2015


DOMENICA DEI LATTICINI 

VESPRO 

Ufficio del vespro della grande quaresima

           Studiamoci tutti * di umiliare la carne con la continenza, * entrando nello stadio divino * dell’immacolato digiuno, * e con preghiere e lacrime, * cerchiamo il Signore che ci salva; * con oblio perfetto del male, gridiamo: * Abbiamo peccato contro di te: * salvaci come i niniviti di un tempo˚, * o Cristo Re; * facci partecipi del regno celeste, * o pietoso.
        Dispero di me stesso, * considerando le mie opere, * degne, o Signore, di ogni castigo; * ecco, ho trascurato i tuoi augusti precetti, o Salvatore, * ho consumato nella dissolutezza la mia vita: * ti prego dunque, * purificandomi con le piogge del pentimento, * fammi risplendere per il digiuno e la preghiera, * tu che solo sei misericordioso; * e non avere orrore di me, * o benefattore di tutti, * o piú che buono.
Un altro, di Teodoro. Tono 2. Accolto l’ardente amore.
           Gioiosamente cominciamo * il tempo del digiuno, * sottoponendoci alle lotte spirituali; * rendiamo casta l’anima, * purifichiamo la carne; * digiuniamo tanto dai cibi * quanto da ogni passione, * godendo delle virtú dello spirito: * perseverando in esse con amore, * possiamo noi tutti ottenere di contemplare * la venerabilissima passione del Cristo Dio * e la santa pasqua, * spiritualmente esultando.


Poi dal minéo, 3. Gloria. Ora e sempre. Theotokíon. Ingresso con l’incenso. Luce gioiosa.
Prokímenon. Tono pl. 4.
Non distogliere il tuo volto dal tuo servo; poiché sono tribolato, presto esaudiscimi. Volgiti all’anima mia e redimila.Stico: La tua salvezza, o Dio, mi soccorra.
Stico: Vedano i poveri e ne gioiscano.
E di nuovo, con voce piú sonora:
          Non distogliere il tuo volto dal tuo servo.

L’ektenía. Il Concedici. 3 prostrazioni e le invocazioni da parte del sacerdote.
Allo stico, il seguente idiómelon. Tono 4.


Ha rifulso la tua grazia, Signore; * ha rifulso la luce del tuo volto˚; * ecco il tempo accetto˚, * ecco il tempo della conversione; * deponiamo le opere delle tenebre * e indossiamo le armi della luce˚, * affinché, attraversato il grande oceano del digiuno, giungiamo alla risurrezione il terzo giorno˚ * del Signore e Salvatore nostro Gesú Cristo, che salva le anime nostre. 
Stico: A te ho levato i miei occhi (p. 173).
Di nuovo lo stesso idiómelon.
Stico: Misericordia di noi, Signore, misericordia di noi.
Martyrikón.
Tu che sei glorificato * nelle memorie dei tuoi santi, * o Cristo Dio, * supplicato da loro, * fa’ scendere su di noi * la grande misericordia˚. 
Gloria. Ora e sempre. Theotokíon. Stesso tono.
Come generoso fra i martiri.
Le schiere degli angeli ti danno gloria, * o Madre-di-Dio: * tu infatti, o tutta pura, * hai partorito colui che col Padre e con lo Spirito * in eterno è, * e che col suo volere, * dal non essere ha posto nell’essere * le schiere degli angeli: * supplicalo di salvare e illuminare * le anime di quanti ti celebrano con retta fede, * o tutta immacolata.
Ora lascia. Trisagio. Santissima Triade. Padre nostro. Poiché tuoi sono (p. 15), e i tropari. O Madre-di-Dio Vergine, ecc. (p. 183).

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