giovedì 2 aprile 2015

                        OGGI   3 APRILE 2015   
Sinassario : la seguente memoria:
Nel santo e grande venerdí, celebriamo i santi e tremendi patimenti salvifici del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesú Cristo, da lui per noi volontariamente accettàti: ricordiamo gli sputi, gli schiaffi, le percosse, gli oltraggi, gli scherni, la tunica di porpora, la canna, la spugna, l’aceto, i chiodi, la lancia, e soprattutto la croce e la morte, tutti eventi accaduti il venerdí. 
              Ricordiamo anche la salvifica confessione sulla croce del buon ladrone crocifisso col Signore.  
                           

                               UFFICIATURA DELLE ORE DEL  SANTO E GRANDE VENERDÍ

                                                                                   Ora prima
Il Benedetto. Re celeste. Trisagio. Santissima Triade. Padre nostro. Poiché tuoi sono, p. 117. Signore pietà, 12 volte. Glo­ria. Ora e sempre. Venite, adoriamo, 3 volte. Quindi i salmi seguenti.
Salmo 5
2.   Alle mie parole porgi l’orecchio, Signore, comprendi il mio grido.
3.   Volgiti alla voce della mia supplica, o mio Re e mio Dio, perché te io pregherò, Signore.
4.   Al mattino esaudirai la mia voce; al mattino mi presen­terò a te e tenderò lo sguardo.
5.   Poiché tu non sei un Dio che vuole l’iniquità; non abiterà presso di te il malvagio,
6.   né resteranno i trasgressori davanti ai tuoi occhi: hai preso in odio quanti operano iniquità.
7.   Farai perire quanti parlano menzogna; l’uomo di sangue e di inganno lo abomina il Signore.
8.   Ma io per l’abbondanza della tua misericordia entrerò nella tua casa: mi prostrerò al tuo tempio santo, nel tuo timore.
9.   Signore, guidami nella tua giustizia: a causa dei miei nemici dirigi davanti a te la mia via.
10. Poiché non c’è verità in bocca loro, il loro cuore è vano, sepolcro aperto è la loro gola, con la loro lingua tramavano inganni.
11. Giudicali, o Dio: falliscano nelle loro trame; per la moltitudine delle loro empietà scacciali, poiché ti hanno amareggiato, Signore.
12. Ma si allietino tutti quelli che in te sperano: in eterno esulteranno, e tu porrai la tua dimora in loro; si glorieranno in te quanti amano il tuo nome, perché tu benedirai il giusto.
13. Signore, ci hai circondati con lo scudo del tuo compiacimento.
Salmo 2
1.   Perché si agitarono le genti e i popoli meditarono cose vuote?
2.   Si presentarono i re della terra e i príncipi si riunirono insieme contro il Signore e contro il suo Cristo:
3.   Spezziamo le loro catene e gettiamo via da noi il loro giogo!
4.   Colui che abita nei cieli li deriderà, il Signore si farà beffe di loro.
5.   Allora parlerà ad essi nella sua ira e li sconvolgerà nel suo sdegno.
6.   Ma io sono stato costituito re da lui sopra Sion, il suo monte santo,
7.   per annunciare il precetto del Signore. Il Signore mi ha detto: Figlio mio sei tu, io oggi ti ho generato.
8.   Chiedi a me e ti darò le genti in eredità, e in possesso i confini della terra.
9.   Le pascerai con verga di ferro, come vaso di vasaio li frantumerai.
10. E ora, re, comprendete; lasciatevi correggere, voi che giudicate la terra.
11. Servite il Signore nel timore ed esultate per lui con tremore.
12. Abbracciate la correzione, che non si adiri il Signore e vi perdiate dalla via giusta. Quando divamperà improvviso il suo sdegno, beati tutti quelli che confidano in lui.
Salmo 21
2.   O Dio, Dio mio, volgiti a me: perché mi hai abbandonato? Lontano dalla mia salvezza il debito dei miei delitti!
3.   Dio mio, griderò a te di giorno e non esaudirai, di notte, e non è stoltezza per me.
4.   Ma tu abiti nel santuario, tu lode di Israele.
5.   In te hanno sperato i nostri padri e sono stati salvati, hanno sperato e li hai liberati.
6.   A te hanno gridato e sono stati salvati, in te hanno sperato e non sono rimasti confusi.
7.   Ma io sono verme e non uomo, obbrobrio degli uomini e disprezzo del popolo.
8.   Quanti mi osservavano si sono beffati di me, hanno aperto le labbra, hanno scosso la testa:
9.   Ha sperato nel Signore: lo liberi, lo salvi poiché gli vuol bene!
10. Sei tu che mi hai tratto dal grembo, mia speranza fin dalle mammelle di mia madre.
11. Su di te sono stato gettato fin dal grembo, dal seno di mia madre sei tu il mio Dio.
12. Non allontanarti da me, perché la tribolazione è vicina, perché non c’è chi aiuta.
13. Mi hanno accerchiato molti vitelli, pingui tori mi hanno stretto.
14. Hanno aperto su di me la loro bocca, come leone rapace e ruggente.
15. Come acqua sono stato effuso, sono state disgiunte tutte le mie ossa; il mio cuore è divenuto come cera che fonde in mezzo al mio seno.
16. Si è inaridita come coccio la mia forza, la mia lingua sta incollata al palato, fino alla polvere della morte mi hai fatto scendere.
17. Perché mi hanno accerchiato molti cani, il raduno dei malvagi mi ha stretto, hanno perforato le mie mani e i miei piedi,
18. hanno contato tutte le mie ossa, mentre essi stavano ad osservare e a guardarmi.
19. Si sono divisi le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte.
20. Ma tu, Signore, non tenere lontano da me il mio aiuto, volgiti in mio soccorso.
21. Libera dalla spada l’anima mia, dalla zampa del leone la mia unica.
22. Salvami dalla bocca del leone e dalle corna degli unicorni la mia piccolezza.
23. Racconterò il tuo nome ai miei fratelli, inneggerò a te in mezzo all’assemblea.
24. Voi che temete il Signore, lodatelo, tutta la discendenza di Giacobbe, glorificatelo; lo tema tutta la discendenza di Israele:
25. perché non ha disprezzato né detestato la supplica del povero, e non ha distolto da me il suo volto, quando gridavo a lui mi ha esaudito.
26. Da te la mia lode nella grande assemblea. Adempirò i miei voti davanti a quelli che lo temono.
27. Mangeranno i miseri e saranno saziati, e loderanno il Signore quelli che lo cercano: vivranno i loro cuori nei secoli dei secoli.
28. Se ne ricorderanno e torneranno al Signore tutti i confini della terra, e si prostreranno davanti a lui tutte le famiglie delle genti.
29. Perché del Signore è il regno ed egli è sovrano sulle genti.
30. Hanno mangiato e hanno adorato tutti i pingui della terra; davanti a lui si prostreranno tutti quelli che scendono nella terra; e l’anima mia vive per lui,
31. lo servirà la mia discendenza. Si proclamerà del Signore la generazione ventura;
32. e proclameranno la sua giustizia al popolo che sarà generato, che il Signore ha fatto.
Gloria. Ora e sempre. Alleluia, 3 volte. Signore, pietà, 3 volte.
Gloria. Tropario. Tono 1.
Alla tua crocifissione, o Cristo, * è stata distrutta la tirannide, * è stata calpestata la potenza del nemico: * non un angelo, infatti, non un uomo, * ma tu stesso, Signore, ci hai salvati˚. * Gloria a te!        
Ora e sempre. Theotokíon.
Come ti chiameremo, o piena di grazia? * Cielo, perché hai fatto sorgere il sole di giustizia˚. * Paradi­so, perché hai fatto germogliare * il fiore dell’incorrut­tibi­lità. * Vergine, perché sei rimasta incorrotta. * Madre pura, * perché hai tenuto tra le tue sante braccia come Figlio * il Dio dell’univer­so. * Imploralo, dunque, * per la salvezza delle anime nostre.      
Comincia a salmeggiare il primo coro.
Stichirá idiómela. Tono pl. 2.
Oggi si lacera il velo del tempio * accusando gli iniqui,  e il sole nasconde i suoi raggi * vedendo il Sovrano crocifisso.
Di nuovo lo stesso cantato dall’altro coro. Poi il primo coro dice lo stico.
Stico: Perché si agitarono le genti e i popoli meditarono cose vuote?          
Quindi il seguente tropario. Tono pl. 4.
Come pecora, o Cristo Re, * sei stato condotto al macello, * e come agnello senza macchia˚ * sei stato inchiodato alla croce da uomini empi, * per i nostri peccati, o amico degli uomini.
Stico: Si presentarono i re della terra e i príncipi si riunirono insieme.
L’altro coro canta di nuovo lo stesso tropario. Quindi il primo coro:
Gloria. Tono pl. 4.
Agli iniqui che ti avevano catturato, * paziente cosí parlavi, o Signore: * Avete colpito il pastore e disperso le undici pecore˚, * i miei discepoli, * eppure potrei avere qui piú di dodici legioni di angeli˚. * Ma sono longanime perché si compiano * le cose occulte e segrete che vi ho manifestato˚ * per mezzo dei miei profeti. * O Signore, gloria a te.          
Ora e sempre. Di nuovo lo stesso, secondo coro.
Prokímenon. Tono 4.
Usciva e parlava allo stesso modo; contro di me bisbigliavano tutti i miei nemici, contro di me tramavano mali.
Stico: Beato colui che ha intelligenza del povero e del misero: nel giorno cattivo lo libererà il Signore.
Lettura della profezia di Zaccaria (11,10-13).
Cosí dice il Signore: Prenderò la mia bella verga e la  getterò via, per sciogliere il patto che ho fatto con tutti i popoli, e in quel giorno sarà sciolto. I cananei conosceranno le pecore per me custodite, perché è parola del Signore. E dirò loro: Se vi pare bene, datemi la mia mercede, se no rifiutatemela. Ed essi fissarono come mia mercede trenta denari d’argento. E il Signore mi disse: Mettili nella fonderia e vedrò se è metallo provato, cosí come sono stato valutato io da loro. E presi i trenta denari e li gettai nella fonderia nella casa del Signore.
Apostolo.
Lettura dell’epistola di Paolo ai Galati (6,14-18).
Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella  croce del Signore nostro Gesú Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio. D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesú nel mio corpo. La grazia del Signore nostro Gesú Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.
Vangelo.
Lettura del santo vangelo secondo Matteo (27,1-56).
In quel tempo, venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti
        e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesú, per farlo morire. Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono al governatore Pilato. Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesú era stato condannato, si pentí e riportò le trenta monete d’argento ai sommi sacerdoti e agli anziani dicendo: Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente. Ma quelli dissero: Che ci riguarda? Veditela tu. Ed egli, gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi. Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero: Non è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue. E tenuto consiglio, comprarono con esso il Campo del vasaio per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo fu denominato ‘Campo di sangue’ fino al giorno d’oggi. Allora si adempí quanto era stato detto dal profeta Geremia: E presero trenta denari d’argento, il prezzo del venduto, che i figli di Israele avevano mercanteggiato, e li diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore.
Gesú intanto comparve davanti al governatore, e il governatore l’interrogò dicendo: Sei tu il re dei giudei? Gesú rispose: Tu lo dici. E mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e gli anziani, non rispondeva nulla. Allora Pilato gli disse: Non senti quante cose attestano contro di te? Ma Gesú non gli rispose neanche una parola, con grande meraviglia del governatore. Il governatore era solito, per ciascuna festa di pasqua, rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta. Avevano in quel tempo un prigioniero famoso, detto Barabba. Mentre quindi si trovavano riuniti, Pilato disse loro: Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesú chiamato il Cristo? Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia. Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua. Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesú. Allora il governatore domandò: Chi dei due volete che vi rilasci? Quelli risposero: Barabba! Disse loro Pilato: Che farò dunque di Gesú chiamato il Cristo? Tutti gli risposero: Sia crocifisso! Ed egli aggiunse: Ma che male ha fatto? Essi allora urlarono: Sia crocifisso! Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre piú, presa dell’acqua, si lavò le mani davanti alla folla: Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi. E tutto il popolo ­rispose: Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli. Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesú, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.
Allora i soldati del governatore condussero Gesú nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: Salve, re dei giudei! E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo cosí schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo. Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prender su la croce di lui. Giunti a un luogo detto Golgota, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E sedutisi, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: Questi è Gesú, il re dei giudei.
 Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce. Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d’Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio. Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo. Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesú gridò a gran voce: Elí, Elí, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: Costui chiama Elia. E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e cosí gli dava da bere. Gli altri dicevano: Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo.
E Gesú, emesso un alto grido, spirò. Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesú, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: Davvero costui era Figlio di Dio. C’erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesú dalla Galilea per servirlo. Tra costoro Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedeo.
Quindi:
Dirigi i miei passi secondo la tua parola, e nessuna ini­quità mi domini.
Riscattami dalla calunnia degli uomini, e custodirò i tuoi comandamenti.
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo, e insegnami i tuoi decreti.
Si riempia di lode la mia bocca, Signore, perché io inneggi alla tua gloria, tutto il giorno alla tua magni­fi­cenza.
Trisagio. Santissima Triade. Padre nostro. Poiché tuoi sono, p. 15.
Kondákion. Tono pl. 4.
Venite, celebriamo tutti * colui che per noi è stato crocifisso. * Maria lo contemplò sulla croce e diceva: * Anche se subisci la croce, * tu sei il mio Figlio e Dio.
Signore, pietà, 40 volte. Tu che in ogni tempo... Signore, pietà, 3 volte. Gloria. Ora e sempre. Piú venerabile dei cherubini. Nel nome del Signore. Dio abbia pietà di noi, p. 124. E la seguente preghiera:

O Cristo, luce vera che illumini e santifichi ogni uomo che viene nel mondo˚, si imprima su di noi la luce del tuo volto˚, affinché con essa vediamo la luce inaccessi­bile˚. E dirigi i nostri passi nel compimento dei tuoi comandamenti per l’intercessio­ne della purissima Madre tua e di tutti i tuoi santi. Amen.

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