domenica 15 maggio 2016




15 MAGGIO 2016 
DOMENICA DI PENTECOSTE
VESPRO E UFFICIO DELLA GENUFLESSIONE



Ufficio del vespro delle feste, p. 101.
Dopo il salmo introduttivo, grande colletta fatta dal diacono, se c’è; se non c’è, viene fatta dal sacerdote. Ad ogni invocazione si risponde col Signore, pietà.
In pace preghiamo il Signore.
Per la pace dall’alto e la salvezza delle anime nostre, preghiamo il Signore.
Per la pace del mondo intero, per la saldezza delle sante Chiese di Dio e l’unione di tutti, preghiamo il Signo¬re.
Per il popolo qui presente che attende la grazia del santo Spirito, preghiamo il Signore.
Per quanti piegano il cuore e le ginocchia davanti al Signore, preghiamo il Signore.
Perché ci sia data la forza di giungere a perfe¬zione in modo a Dio gradito, preghiamo il Signore.
Perché la sua misericordia sia copiosamente mandata su di noi, preghiamo il Signore.

Perché le nostre genuflessioni gli siano accette, come incenso davanti a lui˚, preghiamo il Signore.
Per quanti hanno bisogno del suo aiuto, preghiamo il Signore.
Perché siamo liberati da ogni tribolazione, ira, peri¬colo e angustia, preghiamo il Signore.
Soccorrici... F¬acendo memoria della tutta santa... 
Ekfónisis del sacerdote.
Poiché a te si addice ogni gloria, onore e adorazione˚: al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen. 
Al Signore, ho gridato, 6 stichi e i 3 seguenti stichirá idió-mela, ripetendoli 2 volte.
Tono 4.
Fatti straordinari hanno veduto oggi * tutte le genti nella città di Davide, * quando lo Spirito santo è disceso in lingue di fuoco, * come ha dichiarato l’ispirato Luca. * Egli dice infatti: * Mentre tutti i discepoli di Cristo * erano riuniti insieme, * ecco un rombo come di vento che soffia impetuoso, * e riempí la casa dove erano seduti; * e tutti cominciarono a parlare della santa Triade * in termini stranieri, * con dogmi e dottrine singolari. 2 volte.
Lo Spirito santo da sempre era, * è e sarà, * perché mai ha avuto un principio, * né mai cesserà di essere, * ma sempre è posto insieme al Padre e al Figlio * e con essi annoverato: * vita e creatore di vita; * luce ed elargito¬re di luce; * buono per essenza, e sorgente di bontà; * per lui è conosciuto il Padre * ed è glorificato il Figlio, * per lui da tutti è riconosciuta * l’unica potenza, l’unica unione, l’unica adorazione * della santa Triade. 2 volte.
Lo Spirito santo * è luce, vita * e viva sorgente spirituale; * Spirito di sapienza, Spirito di intelligenza˚, * buono, retto, intelligente˚, * Spirito che ci guida˚, * e ci purifica dalle colpe; * Dio e deificante; * fuoco che procede dal fuoco, * Spirito che parla, opera, * e distribuisce i carismi; * Spirito mediante il quale tutti i profeti, * gli apostoli di Dio e i martiri, * sono stati corroborati; * straordinaria novella, * straordinaria visione, * fuoco che si divide * per distribuire carismi.
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 2.
Re celeste, Paraclito, * Spirito della verità˚, * tu che ovunque sei e tutto riempi˚, * tesoro dei beni * ed elargitore di vita, * vieni e poni in noi la tua dimo¬ra, * purificaci da ogni macchia * e salva, o buono, le anime nostre. 
Ingresso con l’incenso. Luce gioiosa.
Prokímenon. Tono grave.
Qual Dio è grande come il nostro Dio? Tu sei il Dio che, solo, compie meraviglie.
Stico: Hai fatto conoscere fra i popoli la tua potenza.
Stico: E ho detto: Ora ho cominciato, questo è il mutamento della destra dell’Altissimo.
Stico: Ho ricordato le opere del Signore: sí, ricorderò dal principio le tue meraviglie. 
Poi il diacono dice:
Ancora e ancora, piegando le ginocchia, preghiamo il Signore.
Mentre tutti si inginocchiano in terra a capo scoperto, il sacerdote, dal santuario, legge le preghiere ad alta voce, in modo da farsi sentire da tutti.
Immacolato, incontaminato, senza principio, invisibile incomprensibile, imperscrutabile, immutabile, insuperabile, incommensurabile, paziente Signore: tu che solo possiedi l’immortalità e abiti la luce inaccessibile˚; tu che hai fatto il cielo, la terra e il mare e tutte le opere che sono in essi; tu che adempi le preghiere di tutti prima che siano formulate: noi ti preghiamo e ti supplichiamo, o Sovrano amico degli uomini, Padre del Signore, Dio e Salvatore nostro Gesú Cristo, che per noi uomini e per la nostra salvezza è disceso dai cieli, si è incarnato per virtú dello Spirito santo da Maria, la sempre Vergine e gloriosa Madre-di-Dio; egli, insegnando prima con le parole, e dimostrandolo poi con le opere, quando si sottopose alla passione salvifica, lasciò un esempio˚ a noi miseri, peccatori e indegni servi suoi, perché offrissimo suppliche, piegando il collo e le ginocchia, per i nostri peccati e per i peccati di ignoranza del popolo.
Tu dunque, misericordiosissimo e amico degli uomini, ascoltaci nel giorno in cui ti invochiamo˚, particolarmente in questo giorno di pentecoste, nel quale, il Signore nostro Gesú Cristo, dopo essere asceso ai cieli ed essersi assiso alla destra di Dio Padre, ha mandato il santo Spirito sui suoi santi disce¬poli e apostoli. Ed egli si è posato su ciascuno di loro e li ha riempiti tutti della sua grazia inesauribile, ed essi hanno cominciato a proclamare in altre lingue le meraviglie di Dio e a profetare. Or dunque, noi ti preghiamo, ascoltaci, e ricòrdati di noi miseri e colpevoli, e fa’ tornare dalla prigionia le anime nostre˚, perché intercede per noi la tua stessa compassione. Accoglici, mentre ci prostriamo e gridiamo: Abbiamo peccato. Su te siamo stati gettati sin dal grembo, dal seno di nostra madre, Dio nostro tu sei˚: ma sono venuti meno nella vanità i nostri giorni˚, siamo stati spogliati del tuo aiuto, siamo privi di ogni scusa.
Confidando tuttavia nella tua pietà, noi gridiamo: Il peccato della nostra giovinezza e le nostre ignoranze non ricordare˚, e purificaci dalle nostre colpe nascoste˚; non respingerci nel tempo della vecchiaia, al venir meno della nostra forza, non ci abbandonare˚; prima di farci tornare alla terra, dacci di convertirci a te, e guardaci con benevolenza e grazia. Misura le nostre iniquità col metro della tua pietà; opponi l’abisso della tua multiforme pietà alla moltitudine delle nostre colpe. Guarda, Signore, dall’alto del tuo santua¬rio˚ sul tuo popolo che ti circonda e attende da te la tua copiosa misericordia: visita¬ci nella tua benevo¬lenza; libera¬ci dalla tirannia del diavo¬lo; rendi sicura la nostra vita con le tue sante e sacre leggi. Affida il tuo popolo a un fedele angelo custode; raccoglici tutti nel tuo regno; dona il perdono a quanti sperano in te; condona a loro e a noi i peccati; purificaci con l’operazio¬ne del tuo santo Spirito; sventa le macchinazio¬ni del nemico contro di noi. 
Aggiunge anche la seguente preghiera:
Benedetto sei Signore, Sovrano onnipotente, che hai illuminato il giorno con la luce del sole, e hai rischiarato la notte con i bagliori del fuoco: tu che ci hai concesso di percorrere tutta la giornata e di avvicinarci all’inizio della notte, ascolta la nostra supplica e quella di tutto il tuo popolo e perdona a noi tutti i peccati volontari e invo-lontari; accogli le nostre preghiere vespertine e manda copiosa la tua misericordia e la tua compassione sulla tua eredità. Circondaci come di un baluardo dei tuoi santi angeli, armaci con le armi della tua giustizia˚, tienici nella roccaforte della tua verità, custodiscici con la tua potenza, liberaci da ogni sventura e da ogni assalto dell’av¬versario. Concedi che anche questa sera, con la notte che sopraggiunge, sia perfetta, santa, pacifica, senza peccato, senza inciampo, libera da fantasie notturne, e cosí tutti i giorni della nostra vita: per l’intercessione della santa Madre-di-Dio e di tutti i santi che in tutti i tempi ti sono stati graditi. 
Diacono:
Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi, rialzaci e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.
Facendo memoria della santissima,...
Ekfónisis del sacerdote:
Poiché tuo è l’avere misericordia e salvarci...
Diacono:
Diciamo tutti con tutta l’anima... (p. 116).
Ekfónisis del sacerdote:
Poiché tu sei Dio misericordioso e amico degli uomini...
Diacono:
Ancora e ancora, piegando le ginocchia, preghiamo il Signore. 
E il sacerdote dice la preghiera:
Signore Gesú Cristo, Dio nostro, tu hai dato agli uomini la tua pace˚ e, continuando ad essere presente a noi e alla nostra vita, sempre elargisci ai fedeli il dono del tuo santissimo Spirito, in vista di un’eredità inalienabile. Oggi hai mandato sui tuoi apostoli questa grazia in modo piú manifesto e hai temprato le loro labbra con lingue di fuoco, grazie alle quali noi tutti, da ogni stirpe umana, accogliendo con l’udito - ciascuno nella propria lingua - la conoscenza di Dio, siamo stati illuminati dalla luce dello Spirito, e siamo stati liberati dall’errore come da una tenebra. Grazie al dono delle lingue sensibili e ignee, e all’operazione soprannaturale, siamo stati ammaestrati a credere in te, e siamo stati illuminati per proclamare la tua divinità, insieme al Padre e al santo Spirito, in una sola divinità, potenza e potestà. Tu dunque, irradiazione del Padre, impronta della sostanza e dalla natura di lui˚, impronta immutabile e di perfetta somiglianza, sorgente della sapienza e della grazia, apri anche le mie labbra di peccato¬re, e insegnami come bisogna pregare e per che cosa. Tu infatti conosci la grande moltitudine dei miei peccati, ma le tue viscere di misericordia ne supereranno il numero smisurato, perché, ecco, io mi presento a te con timore, gettando nell’oceano della tua misericordia la disperazione della mia anima.
Governa la mia vita, tu che con potenza governi tutto il creato con un’ineffabi¬le parola di sapienza, tu, porto tranquillo per chi è sbattuto dai marosi, e insegnami la via per la quale camminare. Concedi ai miei pensieri lo Spirito della tua sapienza, donando lo Spirito di intelligenza alla mia stoltezza. Adombra le mie opere con lo Spirito del tuo timore˚, e rinnova nel mio intimo lo Spirito retto˚. Con lo Spirito che guida, rafforza˚ la mia mente vacillante: affin¬ché, guidato ogni giorno al bene dal tuo Spirito buono˚, sia reso degno di adempiere i tuoi comandamenti e di ricor¬darmi sempre del tuo ritorno glorioso, quando esaminerai le nostre azioni. Non permettere che io resti sedotto dalle mollezze corruttibili di questo mondo, ma rendimi capace di bramare il gaudio dei tesori futuri. Tu infatti hai detto, o Sovrano, che qualunque cosa uno chiederà nel tuo nome, la riceverà senza difficoltà da parte di Dio Padre tuo a te coeterno˚. Per questo anch’io peccatore, alla venuta del tuo santo Spirito, prego la tua bontà: Donami a mia salvezza tutto ciò per cui ti ho pregato.
Sí, o Signore, munifico datore buono di ogni energia: tu sei colui che dà molto al di là di quanto chiediamo˚. Tu sei compassionevole, o misericordioso, tu che, senza peccato, sei divenuto partecipe della nostra carne e ti pieghi con ogni tenera compassione su chi piega il ginocchio davanti a te, divenuto propiziazione per i nostri peccati. Da’, Signore, al tuo popolo, la tua multiforme compassione, ascoltaci dal tuo cielo santo˚: santificalo con la potenza della tua destra salvifica; proteggilo all’ombra delle tue ali˚; non disprez¬zare l’opera delle tue mani˚. Contro te solo abbiamo pecca¬to˚, ma a te solo anche rendiamo culto: non conosciamo adorazione di un dio estraneo, né si levano le nostre mani ad altro Dio, o Sovrano. Rimetti a noi le nostre colpe, e, accogliendo le preghiere che ti rivolgiamo in ginocchio, stendi la mano in nostro aiuto. Accetta la preghiera di tutti come incenso gradito, che sale al cospetto della tua regali¬tà˚ piena di benevolenza. 
Aggiunge anche la seguente preghiera:
Signore, Signore, che ci hai liberati da ogni freccia che vola di giorno˚, liberaci anche da tutto ciò che si aggira nelle tenebre˚. Accetta il sacrificio vespertino, le nostre mani a te innalzate˚. Concedici di trascorrere senza macchia questo spazio di riposo notturno, senza sperimentare alcun male, e liberaci da ogni turbamento e paura suscitati dal diavolo contro di noi. Dona alle anime nostre la compunzione, e ai nostri pensieri di preoccuparsi dell’esame che farai nel tremendo e giusto tuo giudizio. Inchioda col tuo timore le nostre carni˚, e mortifica le nostre membra che sono sulla terra˚: affinché anche nella quiete del sonno siamo illuminati dalla contemplazione dei tuoi giudizi. Allontana da noi ogni fantasia sconveniente e ogni dannosa concupiscenza. Destaci per il tempo della preghiera, corroborati nella fede e pronti a progredire nei tuoi decreti. 
Diacono:
Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi, rialzaci e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.
Facendo memoria del¬la santissima...
Ekfónisis del sacerdote:
Per la benevolenza e la grazia del tuo unigenito Figlio, col quale sei benedetto, insieme al santissimo, buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Segue il Concedici, Signore... (p. 117).
Quindi il diacono dice:
Ancora e ancora, piegando le ginocchia, preghiamo il Signore. 
E il sacerdote dice la preghiera:
O sorgente di vita e di luce, perennemente zampillante, Potenza creatrice coeterna al Padre, tu che hai stupendamente portato a compimento l’intera economia di salvezza per i mortali, o Cristo, Dio nostro: tu hai spezzato i vincoli indissolubili della morte e i catenacci dell’ade, calpestando la moltitudine degli spiriti maligni; tu hai offerto te stesso quale vittima immacolata per noi, dando in sacrificio il tuo purissimo corpo, non toccato da nessun peccato e inaccessibile al peccato, e tramite questa tremenda e inenarrabile azione sacra ci hai gratificati della vita eterna. Tu sei sceso nell’ade infrangendone le sbarre eterne e mostrando la via del ritorno a quanti sedevano nella tenebra; tu hai preso all’amo, con un’esca divinamente sapiente, il cupo drago origine del male˚, lo hai legato nel tartaro con catene di tenebra˚, e lo hai imprigionato nel fuoco in estinguibile e nella tenebra esteriore˚ con la tua forza d’infinita potenza, tu, gloriosa sapienza del Padre. Tu ti mostri grande soccorritore di chi subisce insolenza e illumini quanti siedono nella tenebra e nell’ombra di morte˚, tu, Signore di eterna gloria e Figlio diletto del Padre altissimo, eterna luce da eterna luce; tu, sole di giusti¬zia˚, ascolta le nostre suppliche e da’ riposo alle anime dei tuoi servi, alle anime dei nostri padri e fratelli che già si sono addormenta¬ti, agli altri nostri parenti secondo la carne e a tutti i nostri congiunti secondo la fede, dei quali ora facciamo memoria. Perché in te è il potere su tutti, e tieni in tua mano tutti i confini della terra. Sovrano onnipotente, Dio dei padri e Signore di misericor-dia˚, Creatore della stirpe mortale e immortale e di ogni natura umana che si compone e di nuovo si dissolve, della vita e della morte, del tempo che trascorriamo qui in terra e del nostro transito verso l’aldi¬là, tu misuri i tempi ai viventi e stabilisci il momento della morte, conduci all’ade e ne riconduci˚, ci leghi con l’infermità e ci sciogli col vigore; tu ammini¬stri le cose presenti secondo l’utilità e governi quelle future per il profitto; tu vivifichi con la speranza della risurre¬zione quanti sono colpiti dal pungigli¬one della morte˚.
Tu stesso, Sovrano dell’universo, Dio e Salvatore nostro, speranza di tutti i confini della terra e di quanti sono lontano nel mare˚, tu in questo ultimo, grande e salvi¬fi¬co giorno della pentecoste ci ha mostrato il mistero della santa, consu-stanziale, coeterna, indivisibile e incon¬fusa Triade, e hai effuso, con la sua discesa e la sua presenza, il tuo santo Spirito vivificante, sotto forma di lingue di fuoco, sui tuoi santi apostoli, costituendoli evange¬lizzatori della nostra pia fede, e rendendoli confes¬sori e araldi della vera teologia; tu, in questa conclusi¬va festa di salvezza, ti sei degnato di accogliere le suppli¬che espiatorie per quanti sono trattenuti nell’ade, e ci hai elargito grandi speranze che sia dato ai defunti sollievo dalle pene che li stringono, e refrigerio da parte tua. Esaudisci dunque le preghiere che ti rivolgiamo nella nostra deplo¬re¬vole meschi¬nità: alle anime dei tuoi servi che già si sono addormenta¬ti, da’ riposo in luogo luminoso, in luogo verdeg-gian¬te˚, nel luogo del refri¬gerio˚ da cui sono fuggiti dolore, tristezza e lamen¬to˚, e colloca i loro spiriti nelle tende dei giusti˚, e concedi loro pace e sollievo: poiché non i morti ti lode¬ran¬no, Signore, né quanti sono nell’ade hanno il coraggio di offrir¬ti la lode, ma noi, i viventi˚ ti benedicia¬mo e ti supplichi¬amo, e ti offriamo per le loro anime preghie¬re e sacrifici di propiziazione. 
Aggiunge anche la seguente preghiera:
O Dio grande ed eterno, santo e amico degli uomini, tu che ci hai fatti degni di stare in quest’ora al cospetto della tua inaccessibile gloria per cantare e lodare le tue meravi¬glie, sii propizio a noi, indegni tuoi servi, e concedici la grazia di offrirti con cuore contrito, liberi da distrazioni la dossologia del trisagio e il rendimento di grazie per i grandi doni che ci hai fatto e che sempre ci fai. Ricòrdati, Signore, della nostra debolezza e non permettere che ci perdiamo per le nostre iniquità, ma usa la tua grande miseri¬cordia con la nostra piccolezza: affinché noi, fuggendo il buio del peccato, camminiamo nel giorno della giustizia e, rivestíti delle armi della luce˚, giungiamo al termine senza essere insidiati da alcuna insolenza del maligno, e con franchezza rendiamo per tutto gloria a te, solo Dio vero e amico degli uomini.
È infatti un tuo mistero in verità davvero grande, o Sovrano di tutti e Creatore, questo temporaneo dissol¬versi delle tue creature, che in seguito di nuovo si ricom¬pongono e in eterno riposano. Per tutto ti rendiamo grazie: per il nostro ingresso in questo mondo e per il nostro esodo da esso, che, in virtú della tua verace promessa, ci induce a sperare la risurrezione e la vita intatta: possiamo noi goder¬ne al tuo secondo futuro avven¬to. Perché tu sei anche l’auto¬re della nostra risurrezione, giudice impar¬ziale e amico degli uomini per ciò che riguarda le azioni della vita, Sovrano e Signore della ricompensa, tu che, similmente a noi, hai partecipato di carne e sangue, nella tua somma condiscendenza, e delle nostre passioni non colpe¬voli, sottomettendoti volontariamente alla tentazione, rivestendoti di viscere di compassione, divenendo spontanea-mente nostro aiuto nelle tentazioni, in forza di ciò che hai soffer¬to venendo tu stesso tentato˚. È cosí che hai condotto anche noi alla tua stessa impassibilità.
Ricevi dunque, o Sovrano, le nostre preghiere e suppli¬che, da’ riposo al padre, alla madre, ai fratelli, alle sorelle e ai figli di ciascuno, e a qualunque altro parente o congiunto, e a tutte le anime che già riposano in attesa della risurrezione per la vita eterna. Colloca i loro spiriti e i loro nomi nel libro della vita˚, nel seno di Abramo˚, di Isacco e di Giacobbe, nella regione dei viventi˚, nel regno dei cieli, nel paradiso di delizie˚, introducendole tutte, tramite i tuoi angeli luminosi, nelle tue sante dimore. Risuscita anche i nostri corpi nel giorno da te stabilito, secondo le tue sante e veraci promesse. Non vi è dunque morte, Signore, per noi tuoi servi alla dipartita dal corpo per venire a te, o Dio: è piuttosto il passaggio dalle soffe¬renze alla dolcezza, alla felicità, un passaggio al riposo e alla gioia.
E se anche abbiamo peccato contro di te, sii propizio tanto a noi quanto a loro: perché nessuno è puro da macchia davanti a te, nemmeno se la sua vita fosse di un giorno˚, perché tu solo sulla terra sei apparso senza peccato˚, o Signore nostro Gesú Cristo, e grazie a te tutti speriamo di ottenere misericordia e remissione dei peccati. Perciò, tu che sei Dio buono e amico degli uomini, condona, assolvi, perdona, a noi e a loro tutte le nostre colpe, volontarie o involontarie, conosciute e sconosciute, manifeste e nascoste, in opere, pensieri o parole, in qualsiasi nostro comportamento e movimento. A quanti ci hanno preceduti dona liberazione e sollievo; a noi qui presenti, da’ la tua benedizione, elargendo a noi e a tutto il tuo popolo una fine buona, nella pace. E alla tua tremenda e terribile venuta, dischiudi per noi viscere di misericordia e di amore per gli uomini, e facci degni del tuo regno. 
Ancora la seguente preghiera:
O Dio grande e altissimo, tu che solo possiedi l’immortalità e abiti la luce inaccessibile˚, che hai fatto tutta la creazione con sapienza˚, che hai separato la luce dalla tenebra˚, che hai posto il sole a dominio del giorno, e la luna e le stelle a dominio della notte˚; tu che anche oggi hai concesso a noi peccatori di accostarci al tuo volto nella confessione˚ e di offrirti la liturgia vespertina; tu stesso, Signore amico degli uomini, dirigi la nostra preghiera come incenso davanti a te˚, e accoglila come soave profumo˚. Concedici una sera e una notte pacifche; rivestici con le armi della luce˚; liberaci dallo spavento notturno e da tutto ciò che si aggira nella tenebra˚. Fa’ che sia libero da ogni fantasia diabolica il sonno che hai donato a ristoro della nostra debolezza; sí, Sovrano di tutte le cose, elargitore di ogni bene, affinché anche sul nostro letto, nella compunzione˚, noi ci ricordiamo nella notte del tuo santissimo nome˚ e, illuminàti dalla meditazione dei tuoi comanda¬menti˚, ci leviamo nell’esultanza dell’anima per glorificare la tua bontà, offrendo preghiere e suppliche alla tua amorosa compassione per i nostri peccati e per quelli di tutto il tuo popolo, che ti chiediamo di voler visitare, nella tua misericordia, per intercessione della santa Madre-di-Dio. 
Diacono:
Soccorrici, salvaci, abbi pietà di noi, rialzaci e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.
Facendo memoria della santissima...
Ekfónisis del sacerdote:
Poiché tu sei il riposo della nostra anima e del nostro corpo, e a te rendiamo gloria: al Padre, al Figlio e al santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Diacono:
Completiamo la nostra preghiera vespertina... (p. 118).
Ekfónisis del sacerdote:
Poiché tu sei Dio buono e amico degli uomini...
Pace a tutti.
Tutti: E al tuo spirito.
Diacono:
Chinate il capo davanti al Signore.
Tutti: A te, Signore.
Sacerdote, sottovoce:
Signore Dio nostro, che hai inclinato i cieli e sei sceso˚ a salvezza del genere umano, guarda sui tuoi servi e sulla tua eredità. A te, infatti, Giudice temibile e amico degli uomini, i tuoi servi che hanno chinato il capo e curvato sottomessi la nuca, senza attendere aiuto dagli uomini, ma aspettando la tua misericordia e attendendo la tua salvez¬za˚. Custodiscili in ogni tempo, in questa sera e nella notte che si avvicina, da ogni nemico, da ogni operazio¬ne avversa del diavolo, da ragionamenti vani e da pensieri cattivi. 
Poi ad alta voce:
Sia benedetto e glorificato il potere del tuo regno: del Padre, del Figlio e del santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
Si cantano i 3 prosómia dello stico. Tono 3.
Ecco ora le lingue, * segno manifesto per tutti: * i giudei infatti, * dai quali è il Cristo secondo la carne˚, * sono decaduti dalla divina grazia * perché malati di incredulità, * e noi che proveniamo dalle genti * siamo stati resi degni della divina luce, * confermàti dalle parole dei discepoli * che proclamano la gloria di Dio, benefattore di tutti. * Insieme a loro, anche noi, * piegando cuore e ginocchia, * prostriamoci con fede al Salvatore delle anime nostre, * confermati dal santo Spirito. 
Stico: Un cuore puro crea in me, o Dio, e uno spirito retto rinnova nelle mie viscere.
Ora lo Spirito Paraclito è stato effuso su ogni carne˚:cominciando infatti dal coro degli apostoli, ha esteso ai fedeli la grazia, comunicandola tramite loro.Egli conferma la sua potente venuta * distribuendo ai discepoli le lingue in forma di fiamma,perché pos
sano cantare e glorificare Dio. * Col cuore spiritual¬mente illuminato, * corroborati nella fede dal santo Spirito, * imploriamo per la salvezza delle anime nostre. 
Stico: Non rigettarmi dal tuo volto, e il tuo Spirito santo non togliere da me.
Ora gli apostoli di Cristo * sono rivestiti di potenza dall’alto˚, * perché il Paraclito li rinnova, * rinnovan¬dosi in essi˚ * con mistica novità di scienza: * ed essi, annunciandola in lingue straniere e sublimi, * ci insegnano a render culto * alla natura eterna, semplice e trisiposta¬tica * del Dio benefattore di tutti. * Illuminàti dunque dai loro insegnamenti, * adoriamo il Padre insieme al Figlio e allo Spirito, * implorando per la salvezza delle anime nostre. 
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 4.
Idiómelon. Dell’imperatore Leone.
Venite, popoli, * adoriamo la Deità trisipostatica: * il Figlio nel Padre * insieme al santo Spirito. * Il Padre infatti ha intemporalmente generato * il Figlio coeterno e con lui regnante, * e lo Spirito santo era nel Padre, * glorificato insieme al Figlio; * una sola potenza, una sola sostanza, * una sola divinità * che noi tutti adoriamo dicendo: * Santo Dio, * che tutto hai creato mediante il Figlio, * con la sinergia del santo Spirito; * Santo forte, * per il quale abbiamo conosciuto il Padre * e per il quale lo Spirito santo * è venuto nel mondo; * Santo immortale, * o Spirito Paraclito, * che dal Padre procedi * e nel Figlio riposi. * Triade santa, gloria a te.
Quindi il cantico di Simeone, il trisagio e l’apolytíkion della festa.
Apolytíkion. Tono pl. 4.
Benedetto sei tu, Cristo Dio nostro: * tu hai reso sapientissimi i pescatori, * inviando loro lo Spirito santo˚, * e per mezzo loro * hai preso nella rete l’universo˚. * Amico degli uomini, gloria a te. 3 volte.
Quindi il sacerdote fa il congedo come segue:
Colui che, dal seno del Padre si è annientato, ha assunto la nostra natura, l’ha deificata ed è poi risalito ai cieli, sedendosi alla destra di Dio Padre, e di là ha mandato sui suoi santi discepoli e apostoli lo Spirito divino, santo, consustanziale, di eguale potenza, di eguale gloria, coeterno, e per mezzo suo li ha illuminati, illuminando quindi tramite loro tutta la terra - Cristo, vero Dio nostro, per interces¬sione della tutta pura, tutta immacolata e santa Madre sua, dei santi e gloriosi apostoli pneumatofori e araldi di Dio, degni di ogni lode, e di tutti i santi, abbia pietà di noi e ci salvi per la sua bontà. A-men.

sabato 14 maggio 2016

DIELLIA E PENTEKOSTES 

Në Mbrëmësore 

VESPRO ESPERINOS 




Na kremtojëm të pesëdhietëtën ditë e të jardhurit e Shpirtit e herën e të taksurës e mbarimin e shpresës. Andai duam të ngrëjëm zërin e të të thomi: o i Bëresi i gjithësìs, o Zot, paçe lëvdì.
Me gluhë të huaja, o Zoti Krisht, Ti përtërijte dsënësit t’atë, sa me atò të ligjërojën Tij, Fialë të pavdekshme e Perëndì çë dhuròn shpirtravet t’anë të madhe lipisì.
Gjithkjish dhuròn Shpirti i Shejt: buròn profetsì, mbaròn priftërì, mësòn urtësì të padijturëvet , bë të dishëmë pishkëtarët te të folit perëndisht , ndërton gjithë ligjën e Klishës . O i Shpirt përgëzor çë ke të njëjt të klënit ; të njëjt thronin me Atin e me Birin , paçe lëvdì!

Z.i 2.
Na pran dritën e vërtetë, na muartim Shpirtin ‘n së kjìellit,na gjetëm besën e vërtetë tue u falur përmist Trinìs së pandarshme, se këjo neve na shëlboi.
Te Profetrat na dëftove dhromin e shëndeties e te apostojit shkëlkjeu, o shpëtuesi jinë, Dhurata e Shpirtit t’ënt. Ti je Perëndì çë më para, Ti edhè pas këtire e mot e monë Ti je Perëndia jinë.
Te shpia jote dua të nder tij çë je Shpëtuesi i jetës, e mbë glunjë dua t’i falem pushteties t’ënde të pamundurë. Mbrëmanet e manatnet e për mesditë e te çëdo’ herë dua të bekonj Tij,o Zot.
Te shpia jote, o Zot na të besmë ujëm glurin e shpirtit edhe’ të kurmit e nderiëm Tij,At i pa zënë fill, Bir bashkë i pa-fillim, Shpirt gjithë i shejt bashkë i përhérshëm, çë ndrit e shejtëron shpirtrat t’anë.
Duam të përmendiëm e të këndojëm Trinìn Shejt gjithë të klëni Atin, Birin me Shpirtin Shejt: pse kështù e ligjëruan të gjithë profetrat edhé Apostojit bashkë me Deshmorët.

levdì … nanì…
z. i 8. Ejani, o popuj, se përmist duam t’i falemi Perëndìs ndë tre Vetë, të Birit tek i Jati me Shpirtin Shejt.
Përsé pa mota Ati pati Birin bashkë të pasosëm, bashkë te throni; e Shpirti i Shejt ishë te Ati i lëvduam me Birin: një fukjia, një të klënët, Hjynìa, të çilës po i falemi të gjithë tue thënë: i shejt Perëndia çë bë gjithkjish me Birin ndë virtutë të Shpirtit Shejt; i shejt i fukjishëm me të çilin njohëm Atin, o Shpirti i Shejt jerdhi në jetë; i shejt i pavdekëshim, Shpirt përgëzor, çë vien nga Ati e prëhet te Biri. O Trinì Shejte, paçe lëvdì.
Profetsìt Piesë nga “Numeret” XI, 16…Tha in ‘Zot Moiseut: mbëjidhëmë shtatëdhiëtë burra nga Plekjë e popullit, të njohurë ngah Ti si Plekjë të popullit e mieshtrë e kjélli te tenda e deshmìs.E do t’rrin atié bashkë me tij njera çë u sdripem e flas me tij, sa të marr nga shpirti i jit e të ja jap atireve, sa të ndajën me tij barrën e popullit e mos t’jeshë i vetëmi t’e kjellshë. E mbëjodhi Moiseu shtatëdhietë burra nga Plekjtë e popullit e mënd’e u ujën rreth e rrotull Tendës. E u sdrip in’Zot brënda njëi mjekuhie e foli Moiseut e posa çë mori nga shpirti i tij, ja ndajti shtatëdhiet burravet Plekjë. E si kle Shpirti mbi ata zun të profetojën te tendët e fushimit e ngë e sosën më.
E kishën klënë lënë te tendët di burra njerit i thëshëjën Eldad e jetrit Modad e u sdrip edhé mbi ata Shpirti.
E këta ishën nga ata çë kishën klënë shkruar, po ngë kishën ardhr te Tenda. Si profetojën në fushim, jerdhi te Moiseu një dialosh e i lajmëroi e i tha: Eldad e Modad profetojën në fushim. E Josueu i Navit shërbëtuar i Moiseut ndër shumë të t’jerë, tha: Mosé, Zoti i jim, mos i le të profetojën. Po Moiseu ju përgjekjë: T’ishë profet gjithë populli i t’in’Zoti! I dhaft in’Zot Shpirtin atireve!

Piesë nga Joéli II, 23…
Këtò thot in’Zot: ju bij të Sionit, bëni haré. Gërzonij tek in’Zot Perëndia i jij, përçë ju dha juve gjëra si ë dëréjt. Ka t’bienjë shiu I parë si edhé I sprasmi, si më para.
E lëmet do t’mbëlonen me drithë e linonjtë do t’burojën me verë e me vaj e U do t’ju shpaguanj për vietrat çë ju hëngrën gjithkjish karkalétstë, dhemizat , kaçikërrat, krimbat e ushtria e madhe çë ju dërgova e do t’hani e do t’tsitij e do t’lëvdoni embrin e t’inë Zoti Perëndia i jij, çë bëri me ju famasmë e ngë do t’turpëronet për mot monë populli jim.
E ka t’dini se në mes t’Israelit U jam Zoti Perëndia i jij e ngë ka t’jerë veç Meje e ngë ka të turpëronet më populli i jim. E ka t’streksënjë se pas këtireve do t’shprish nga Shpirti i jim mbi çëdò njerì e bijët t’atë e bijat t’ote ka t’profetojën e plekjtë t’aj ka ndërrijën ëndërra e djelmotrat t’aj ka t’shohiën pamie.
E edhé mbi shërbëtorët e shërbëtoret t’ime do t’shprish Shpirtin t’im tek ato ditë e ka t’profetojën.
E lart te kjielliat do t’bënj çudhì e shengje posht mbi dhet, gjak e ziarr e shtille kamnoi. Dielli ka t’ndërronet në errësirë e hënza në gjak më para se të vinjë dita e t’in’Zoti e madhe dhe e tmerrshme. Po ka t’streksënjë se kush të thërresënjë émbrin e t’in’Zoti, ka të shpëtonet.

Piesë nga Ezekjieli XXXVII,21…
Këto thot in’Zot: do t’ju marr nga kombet e do t’ju mbëjeth nga gjithë anët e do t’ju kjeh te dheu i jij.
Ka t’ju stërpik me ujë të pastër e ka t’ju pastronjë nga gjithë ndohtësìt t’uaja e nga gjithë idhujit t’aj e ka t’ju dëlir. E ka t’ju jap një zëmërë e re, e një shpirt i ri do t’ju jap juve. E ka t’ndsier atë zëmërë guri nga kurmi jij e ka t’ju vë zëmërë mishi.
E do t’ju jap Shpirtin t’im e do t’bënj sa ju të jitsëni si duan të dërejtat t’ime e të ruani gjikimet t’imë e t’i bëni.E ju do t’rroni te dheu çë U idhash atëravet t’aj e ka t’më jini ju populli jim e U ka t’jem Perëndia i jij.

apostiha
z. i 6.O i madh’in’Zot, gjindarët ngë njihiën fukjìn e Shpirtit Shejt çë kishë jardhur mbi Apostojit; ata menduan se këta flisiën shumë gluhë se ishën të dejmë. Po na çë jemi mfortsuar nga atà pa pushim kështù po thomi: Shpirtin t’ënt të Shejt mos ndsirrna, Të lutemi, o i dashamirë i njerëzëvet.
Ms.L. Më bën, o Perëndì, një zëmërë të dëlirë ndë mua e Shpirt të dërejt më përtërij brënda mua.
O Zot, të sdripurit e shpirtit Shejt mbi Apostojit i bëri të flisiën shumë gluhë. Andai këjo famasmë kle marrë për të dejtur nga të pabesmit. Bën-na të mirë, o Zot, të na shkëlkjenjë neve Shpirti i shejt, të lutemi, o njerìdashës.
Ms. L. Mos më përzëj nga fakjia jote e mos më hilkjë meje shpirtin t’ënt të shejt.
Rregji i kjielliës çë na përgëzon, Shpirti i së Vërteties çë je gjithasajtën, e çë mbush gjithkjish janë, Vistari i të miravet çë gjellë dhuròn, eja e rri me ne e pastrona nga çëdò mëkatë e ruana, i Mirëth, shpirtrat t’anë.
Lëvdì … nan…Te ditët të motçme gluhët u përziejtën për gudsimin e atireve çë stisiën pirgun. Gluhët nanì të ndrishme ndritën mendiet për të njohur e lëvduar t’ënë Zonë. Ahierna Perëndia mundoi të pabesmitë për mëkatën e ‘tire. Këtu’ Krishti ndrit pishkëtarët me Shpirtin Shejt. Atëherë ngatrresa e gluhëvet kle për mundìm, nanì bashkimi i zërevet përtërihet për shëndetën e shpirtravet t’anë.

Apolitikjii
Bekuar je, o Krisht Perëndia jinë, ti çë të dishëmë pishkëtarët dëftove, tue dërguar mbi atà Shpirtin Shejt, e me atà gjithë jetën zure në rrietë, Ti çë do mirë njerëzit, lëvdì Tij.

Evlojitòs i Hristè o Theòs imòn, o pansòfus tus aliìs anadhìksas, katapémpsas aftìs to Pnévma to àjion, kje dhi’aftòn tin ikuménin sajinévsas, filànthrope, dhòksa Si.

15 MAGGIO 2016 
DOMENICA DELLA PENTECOSTE 

SABATO — VESPRO

.Tono 1.
Festeggiamo la Pentecoste, la venuta dello Spirito, * la realizzazione della promessa, * il compimento della speranza: * quale mistero festeggiamo! * Quanto grande ed augusto! * Noi dunque a te acclamiamo: * Artefice dell’universo, Signore, * gloria a te. 2 volte.
Hai iniziato i tuoi discepoli * a lingue di genti straniere, * perché con esse annunciassero te, * Dio Verbo immortale * che elargisci alle anime nostre * la grande misericordia˚.
Ogni bene procura lo Spirito santo: * fa scaturire le profezie, * ordina i sacerdoti, * ha insegnato la sapienza agli illetterati, * ha reso teologi i pescatori, * tiene saldo tutto l’armonico ordinamento della Chiesa. * O tu, consustanziale al Padre e al Figlio, * con essi assiso sull’unico trono, * o Paraclito, gloria a te.
Tono 2.
Abbiamo visto la luce vera, * abbiamo ricevuto lo Spirito celeste, * abbiamo trovato la fede vera, * adorando l’indivisibile Triade: * essa infatti ci ha salvati. 2 volte.
Con i profeti ci hai annunciato la via della salvezza, * e con gli apostoli, o Salvatore nostro, * è rifulsa la grazia del tuo Spirito. * Tu sei il nostro Dio, * sei Dio prima, * Dio dopo, * e per i secoli ˚. 
Nei tuoi atrii innneggerò a te, * Salvatore del mondo, * e adorerò in ginocchio la tua invitta poten¬za˚: * la sera, al mattino, a mezzogiorno˚ * e in ogni tempo, * ti benedirò, Signore.
Nei tuoi atrii, Signore, * piegando le ginocchia del corpo e dell’anima, * noi fedeli cantiamo a te, * Padre che non hai avuto principio, * al Figlio, come te senza principio, * e al santissimo Spirito a te coeterno * che illumina e santifica le anime nostre.
Inneggiamo alla Triade consustanziale: * al Padre, al Figlio e al santo Spirito, * perché questo hanno annunciato tutti i profeti, * e gli apostoli insieme ai martiri.
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 4.
Idiómelon. Dell’imperatore Leone.
Venite, popoli, * adoriamo la Deità trisipostatica: * il Figlio nel Padre * insieme al santo Spirito. * Il Padre infatti ha intemporalmente generato * il Figlio coeterno e con lui regnante, * e lo Spirito santo era nel Padre, * glorificato insieme al Figlio; * una sola potenza, una sola sostanza, * una sola divinità * che noi tutti adoriamo dicendo: * Santo Dio, * che tutto hai creato mediante il Figlio, * con la sinergia del santo Spirito; * Santo forte, * per il quale abbiamo conosciuto il Padre * e per il quale lo Spirito santo * è venuto nel mondo; * Santo immortale, * o Spirito Paraclito, * che dal Padre procedi * e nel Figlio riposi. * Triade santa, gloria a te.
Ingresso, Luce gioiosa, il prokímenon del giorno e le letture.
Lettura del libro dei Numeri (11,16-17.24-29).
Disse il Signore a Mosè: Radunami settanta uomini di tra gli anziani del popolo, uomini di cui tu sappia che sono degli anziani del popolo e loro scribi. Li condurrai alla tenda della testimonianza e staranno là con te. Io scenderò e parlerò in quel luogo con te, prenderò dello Spirito che è su di te, lo porrò su di loro, ed essi sosterranno insieme a te il peso del popolo, in modo che tu non debba portarlo da solo. Mosè radunò settanta uomini fra gli anziani del popolo e li dispose intorno alla tenda. Il Signore scese nella nube e parlò con Mosè, poi prese parte dello Spirito che era su di lui e lo pose sui settanta anziani. Come lo Spirito si posò su di loro, essi cominciarono a profetizzare nell’accam-pamen¬to, ma non continuarono a farlo in seguito. Erano rimasti nell’ac¬cam¬pamento due uomini di nome Eldad e Modad, e lo Spirito si posò su di loro: erano stati anch’es¬si registrati tra i settanta, ma non erano andati alla tenda. Costoro si misero a profetizzare nell’accampamento. Allora un giovane corse ad annunciarlo a Mosè dicendo: Eldad e Modad profetiz¬zano nell’accampamen¬to. Giosuè figlio di Nave, che era al servizio di Mosè, che egli si era scelto, prese la parola e disse: Mosè, mio signore, impediscili. Ma Mosè gli rispose: Saresti forse geloso per me? Volesse il Signore che tutti divenissero profeti nel popolo, quando il Signore inviasse su di loro il suo Spirito!
Lettura della profezia di Gioele (2,23-3,5).
Cosí dice il Signore: Figli di Sion, gioite e rallegratevi nel Signore vostro Dio, perché vi ha dato cibo in giusta misura, e farà scendere per voi la pioggia primaverile e quella autunnale come un tempo. Le vostre aie si riempiranno di frumento e i vostri torchi traboccheranno di vino e di olio. Vi compenserò per le annate divorate dalla locusta, dal bruco, dal grillo e dalle cavallette, il grande esercito che ho mandato contro di voi. Mangerete in abbondanza, vi saziere¬te e loderete il nome del Signore vostro Dio che ha fatto prodigi con voi: il mio popolo non dovrà mai piú arrossire. Riconoscerete che io sono in mezzo a Israele, che io sono il Signore vostro Dio e non c’è altri all’infuori di me: mai piú il mio popolo dovrà arrossire. E dopo ciò riverse¬rò del mio Spirito su ogni carne, e profetizzeranno i vostri figli e le vostre figlie, i vostri anziani avranno sogni e i vostri giovani avranno visioni. Sí, anche sui miei servi e sulle mie serve in quei giorni riverserò del mio Spirito e diverranno profeti. Farò prodigi in alto nel cielo, e in basso darò segni sulla terra: sangue, fuoco e vapore di fumo. Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue, prima che venga il giorno del Signore, grande e a tutti manifesto, e allora chiunque invocherà il nome del Signore, sarà salvato.
Lettura della profezia di Ezechiele (36,24-28).
Cosí dice il Signore: Vi prenderò di tra le genti, vi radunerò da tutte le terre e vi introdurrò nella vostra terra: vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli, e io vi purifiche¬rò: vi darò un cuore nuovo e uno spirito nuovo; toglierò il cuore di pietra dalla vostra carne e vi darò un cuore di carne, metterò in voi il mio Spirito e farò sí che camminiate nei miei precetti, che custodiate e mettiate in pratica i miei decreti. Abiterete nella terra che ho dato ai vostri padri, sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio.
Alla lití. Stichirá idiómela. Tono 2.
Con i profeti ci hai annunciato la via della salvezza, e con gli apostoli, o Salvatore nostro, * è rifulsa la grazia del tuo Spirito. * Tu sei il nostro Dio, * sei Dio prima, * Dio dopo, * e per i secoli ˚. 
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 4.
Quando inviasti il tuo Spirito, Signore, * agli apostoli seduti in casa, * i figli degli ebrei videro * e sbigottirono per la meraviglia: * li udivano infatti esprimersi in lingue straniere, * come lo Spirito concedeva loro; * infatti, da illetterati che erano, * essi erano divenuti sapienti * e conquistando le genti alla fede, * esponevano loro con eloquenza le cose divine.Anche noi dunque a te acclamiamo:O tu che sei apparso sulla terra e ci hai salvati dall’errore,Signore, gloria a te.
Allo stico, stichirá idiómela. Tono pl. 2.
Poiché le genti ignoravano, o Signore, * la potenza dello Spirito santissimo * effusa sui tuoi apostoli, * attribuivano a ubriachezza * l’alternarsi delle diverse lingue. * Ma noi, che da loro siamo stati confermati, * incessantemente cosí diciamo: * Il tuo santo Spirito non togliere da noi˚, * o amico degli uomini, * te ne preghiamo. 
Stico: Un cuore puro crea in me, o Dio, e uno spirito retto rinnova nelle mie viscere.
Signore, * l’effusione del tuo santo Spirito * che ha colmato i tuoi apostoli, * li ha resi capaci di parlare in lingue straniere: * il prodigio pareva dunque ubriachezza agli increduli, * ma, per i credenti, era apportatore di salvezza. * Rendi degni anche noi dell’illuminazione del tuo Spirito, * o amico degli uomini, * te ne preghiamo.
Stico: Non rigettarmi dal tuo volto, e il tuo Spirito santo non togliere da me.
Re celeste, Paraclito, * Spirito della verità˚,tu che ovunque sei e tutto riempi˚,tesoro dei beni * ed elargitore di vita, vieni e poni in noi la tua dimora,purificaci da ogni macchia e salva, o buono, le anime nostre. 
Gloria. Ora e sempre. Tono pl. 4.
Un tempo si confusero le lingue * per l’audacia che spinse a costruire la torre˚, * ma ora le lingue sono riempite di sapienza * per la gloria della scienza divina. * Là, Dio condannò gli empi per la loro colpa,qui il Cristo illumina i pescatori con lo Spirito. * Allora si produsse come castigo l’impossibilità di parlarsi, adesso si inaugura la concorde sinfonia delle voci per la salvezza delle anime nostre. 
Apolytíkion. Tono pl. 4.
Benedetto sei tu, Cristo Dio nostro: * tu hai reso sapientissimi i pescatori, * inviando loro lo Spirito santo, * e per mezzo loro * hai preso nella rete l’universo˚. * Amico degli uomini, gloria a te. 
Quindi il resto come di consueto e il congedo:
Colui che dai cieli ha inviato, in forma di lingue di fuoco, il santissimo Spirito sui suoi santi discepoli e apostoli, Cristo, vero Dio nostro...